Argentina. La Triscele di Paraná
Nati in Argentina, ma con il cuore in Sicilia. Tra loro c’è il professore d’italiano, Daniel Ilardo, lo stenografo José Prestifilippo, il commerciante Rolando Erbetta, l’impiegata Yanina Gerbazoni e persino l’avvocato Ramón Enrique Calí. Sono solo alcuni dei membri dell’Asociación Cultural y Recreativa «Familias Sicilianas» de Paraná, un sodalizio squisitamente siciliano, guidato da Daniel Ilardo e seguitissimo in internet, grazie al sito www.siciliaparana.blogspot.com e alle pagine dedicate sui social network. Un successo che ha la sua spiegazione: «A Paraná, situata nella parte nord-orientale del Paese – afferma José Prestifilippo, che è anche creatore del sito – la maggior parte degli emigrati sono di origine siciliana».
Nata il 15 marzo del 1988, l’Associazione Familias Sicilianas de Paraná, pur rappresentando un pezzo di Sicilia in Argentina – con tanto di Triscele nello stemma – è un’altra delle innumerevoli realtà comunitarie vestite di tricolore. Gli attivissimi soci si sentono innanzitutto figli dell’Italia e nel nome dell’Italia organizzano eventi e manifestazioni. «Oggi l’Associazione – spiega ancora Prestifilippo – conta più di 200 membri, ed è in crescita. Come è capitato a tutte le associazioni italiane, anche la nostra ha dovuto affrontare il problema del ricambio generazionale.
Per la verità, i più giovani, che sono circa il 10-20 per cento degli iscritti, si sentono meno attaccati al Paese d’origine ma hanno comunque il desiderio di collaborare e di riscoprire le radici».
Il sodalizio pubblica «Eco Siciliano», una rivista trimestrale, sia in versione on line che cartacea e realizza un programma radiofonico con lo stesso nome (va in onda tutte le domeniche dalle 17 alle 18, ora italiana). «Periodicamente – continua Prestifilippo – organizziamo corsi d’italiano ed eventi culturali come la Settimana Siciliana a Paraná (quest’anno si terrà dal 15 al 19 novembre), in collaborazione con altre associazioni italiane della zona».
Salvador Barbirotto è il decano dell’Associazione, l’unico immigrato di prima generazione iscritto tra i suoi membri, e per questo, a tutti gli effetti, memoria storica dei siciliani del Paraná: «Questa è una terra che ho imparato ad amare, ma dopo cinquant’anni non ho mai dimenticato l’Italia e i suoi valori: l’orgoglio per il lavoro e il senso della famiglia. L’Italia viaggia con noi, nel sangue, nei rapporti con le persone, nella nostra fede cattolica che ci ha sempre sostenuto nei momenti difficili. Un’eredità che ho cercato di trasmettere ai miei figli e ai miei nipoti. Per loro io rappresento l’italianità, il ponte che unisce il presente con il passato, un’esperienza che metto a disposizione di quelli che verranno, per un futuro che sappia conservare i valori e la memoria».