Stati Uniti. Lucia Grillo, Calabria nel cuore
Si definisce «calabra newyorkese» e, nel suo cuore, l’Italia si identifica con la regione d’origine dei suoi genitori. In Calabria, a Francavilla Angitola (Vibo Valentia), ci torna quasi ogni anno. Lucia Grillo è un’affermata attrice e regista di film e documentari, opere nelle quali cerca di fissare quell’impronta speciale che solo le persone appartenenti a due culture sanno trasformare in emozione. Di recente ha perso entrambi i nonni. «La loro morte ha significato la perdita delle radici. Grazie ai miei film, però, ho avuto la possibilità di conservare almeno un po’ di quelle origini. I legami con l’Italia sono molto forti. Un’italo-americana non è mai pienamente né italiana né americana. C’è la bellezza di appartenere a metà alle due culture e, allo stesso tempo, di non appartenere al 100 per cento a nessuna delle due».
Nata a New York, Lucia si considera una migrante «al contrario», perché per qualche anno ha vissuto in Italia, un Paese che non ha mai sentito «suo», in quanto estraneo alle radici di italiana d’America. «I miei genitori sono emigrati per gli stessi motivi che hanno spinto molti italiani a cercare fortuna e lavoro altrove. Il primo impatto con l’Italia, ovvero la Calabria d’estate, è stato positivo: un posto pieno di sole, tranquillo, permeato dai suoni della natura, con cibi freschi e saporiti, senza il traffico di New York. Un luogo speciale, rimasto nel cuore dalla prima volta che ci sono stata, all’età di 6 anni».
Attrice, regista, produttrice e conduttrice del programma televisivo Italics (per la CUNY-TV), docente di recitazione e cinema, Lucia è riuscita a farsi spazio anche nel mondo cinematografico, senza smettere di studiare la Calabria delle origini, sempre presente nei suoi film. «Sto preparando il mio primo lungometraggio, ambientato in Calabria. Ho appena concluso uno spettacolo, sia in italiano che in inglese, tratto da un testo di Dino Buzzati, in scena al Cherry Lane Theatre. Ho realizzato due corti, A pena do pana (Il prezzo del pane) e Ad Opponion, il primo ambientato nella Calabria di fine anni ’50, basato sulla vita della madre prima della sua emigrazione, a 15 anni; il secondo parla delle condizioni degli adolescenti oggi in Calabria. L’impatto dell’America sui miei genitori e sui tanti migranti è la linea guida del documentario Terra sogna terra in cui gli emigrati parlano del loro disincanto per la “terra promessa”, del confronto tra le diverse realtà della loro vita di migranti, del classismo e della durezza causata dal capitalismo».
Lucia ha esordito in teatro da bambina. A 15 anni si è iscritta alla Lee Strasberg Theatre Institute per proseguire con la «Tisch School of the Arts» della New York University e laurearsi in teatro. Subito dopo l’esordio sul set per interpretare un personaggio nel film, diretto da Spike Lee, Summer of Sam. Alcuni trailer si possano vedere sul sito www.calabrisellafilms.com.