Danimarca. Ricette italiane a Copenaghen
Non figura tra le grandi mete della storia italiana delle migrazioni e non vanta grandi numeri tra le comunità italiane nel mondo. Eppure Copenaghen da qualche anno è diventata la nuova meta di giovani connazionali in cerca di opportunità formative e professionali. Nella capitale danese Monica Silvani, per la verità, si trova da tempo. Trasferitasi con la famiglia quand’era ancora piccola, appartiene al nucleo di famiglie italiane che, tra gli anni Settanta e Ottanta, scelsero il regno di Margherita II per iniziare una nuova vita.
«Anche se ho lasciato l’Italia quand’ero molto giovane, una gran parte di me continua a essere italiana. All’epoca ero un’adolescente, vivevo con curiosità il legame tra la nostra e le altre famiglie italiane emigrate in Danimarca. Con loro si condividevano la lingua, le consuetudini di vita e le tradizioni. Era una presenza rassicurante, tra l’altro, per chi, come me, stava vivendo gli anni un po’ turbolenti tipici di quell’età. Con il tempo il sentimento di appartenenza iniziò a mutare. Andavo integrandomi nel Paese che mi ospitava e dove poi sono cresciuta e mi sono formata professionalmente. Ho sempre alimentato la mia parte italiana con affetto. Anche quando non è stata più preponderante, essa è rimasta un punto di riferimento. Nella nostra famiglia la tradizione trova il suo spazio, pur non eccessivo: un pranzo domenicale non è molto frequente, ma rimane una grande occasione di festa». Oggi Monica è una professionista affermata nel proprio lavoro e perfettamente integrata in terra scandinava. Con un gruppo di amiche ha partecipato a un progetto editoriale incentrato sul gusto italiano.
«Iniziata quasi per gioco, l’esperienza è diventata un momento di grande orgoglio. La maggior parte dei danesi nutre un sincero amore per l’Italia, sono numerosi gli estimatori della nostra cultura. In Danimarca anche il cibo italiano è molto popolare. È stato molto piacevole, allora, collaborare, insieme con altre undici donne italiane, a un libro di cucina destinato a far conoscere le nostre tradizioni culinarie. Un momento divertente che ha riscosso un grande riconoscimento di pubblico. Il progetto editoriale, formato da due volumi, ha venduto oltre 100 mila copie. Grazie a questo successo siamo andate in televisione con un format in otto puntate sulla cucina italiana».
Felice della propria vita e della propria famiglia, Monica non dimentica il passato, mantenendo solidi legami con la sua città d’origine, Napoli. «Sono contenta di poter sentire, dentro di me, un senso di appartenenza a due Paesi: l’uno mi ha dato i natali, l’altro mi ha formato. Per entrambi nutro amore e riconoscimento. Anche se l’Italia rappresenta ancora una parte significativa, la mia vita è, però, in Danimarca. Qui ho un lavoro, al quale tengo, e che mi sono guadagnata attraverso lo studio e l’impegno, in un Paese che, in genere, ti rispetta in ogni stagione della vita e ti permette di “costruirti” accompagnandoti in un cammino di formazione. L’Italia non era allora, e non lo è nemmeno oggi, un Paese che offre opportunità ai giovani. Qui, invece, è possibile, al momento, offrire ai propri figli l’opportunità di costruirsi un futuro attraverso il proprio impegno e di vedersi riconosciuti in questo percorso».