Per una nuova Pentecoste
Le Giornate mondiali della gioventù ovvero Gmg – da noi seguite con particolare attenzione – sono straordinari eventi che continuano a richiamare la partecipazione delle nuove generazioni cristiane di ogni continente; occasioni di rinnovamento spirituale anche per tanti giovani italiani residenti nella penisola e all’estero.
In preparazione alla Gmg di Sydney (15-20 luglio 2008) il pellegrinaggio della «Croce dei giovani» e dell’Icona della Vergine, patrona dell’Australia con l’appellativo Helf of Christians, sta suscitando entusiasmo in tutte le comunità cristiane del vasto continente australe. Sono i simboli dei Gmg che «hanno viaggiato sulle spalle dei giovani in ogni parte del mondo per oltre vent’anni, portando un messaggio di speranza, di pace e l’amore di Cristo per l’umanità. E attraverso il nostro Paese, toccheranno le vite di molti giovani», ha affermato monsignor Philip Wilson, vescovo di Adelaide, presidente della Conferenza episcopale australiana. «Stiamo vivendo, infatti, un avvenimento storico che ci cambierà per sempre», ha aggiunto monsignor Anthony Fisher, coordinatore della WYD2008 che ha partecipato all’Agorà di Loreto lo scorso 1-2 settembre.
Benedetto XVI, nei giorni di permanenza a Lorenzago di Cadore, nello scorso luglio ha firmato il messaggio indirizzato ai giovani in preparazione all’appuntamento di Sydney. L’invito che egli ha rivolto alle nuove generazioni cristiane del mondo è di riconoscere la vera identità dello Spirito Santo, la sua continua e attiva presenza nella vita della Chiesa. Li ha esortati ad essere consapevoli della missione di divenire autentici testimoni della verità e dell’amore di Cristo nell’attuale contesto di un mondo scristianizzato. Come loro maestro e amico, non nasconde che la missione proposta sia ardua e difficile, ma assicura che riceveranno forza dallo Spirito Santo che scenderà su di loro. Come infatti «lo Spirito Santo rinnovò interiormente gli apostoli, rivestendoli di una forza che li rese audaci nell’annunciare senza paura: Cristo è morto e risuscitato», così anche oggi la Chiesa – anzi l’umanità stessa – attende molto dalle nuove generazioni cristiane affinché siano «testimoni dell’ardore missionario del Cristo risorto».
L’itinerario di riflessione del messaggio di Benedetto XVI parte dall’evento della Pentecoste e ripercorre la storia della Chiesa, fino ai nostri giorni, per aiutare i giovani a verificare la «qualità» della loro fede. Come nell’evento del Cenacolo, lo Spirito Santo vuole anche oggi «suscitare nel mondo il vento e il fuoco di una nuova Pentecoste!», esclama il Papa con lo sguardo aperto alla speranza. Nel suo recente pellegrinaggio ad Assisi, aveva esortato i giovani ad «aprire le porte a Cristo, come fece Francesco, senza paura, senza calcoli, senza misura». Un messaggio ripetuto a Loreto durante le grandi manifestazioni giovanili dell’1 e 2 settembre scorsi, che per la loro partecipazione hanno fatto stupire il mondo.
Molti sono i giovani italiani, residenti nella penisola e in altri paesi del mondo, che hanno assicurato la loro presenza alla Gmg di Sydney. Sono membri dell’Azione cattolica, di associazioni laicali, di movimenti capaci d’aggregare i giovani per il loro specifico carisma, come Comunione e Liberazione, Movimento del Focolare, Rinnovamento dello Spirito e Cammino catecumenale, che invierà i suoi giovani come testimoni gioiosi di Cristo risorto nelle strade e piazze delle città australiane. Sono sicuro che anche a Sydney si risponderà agli interrogativi che partono oggi dal cuore di tanti giovani,in ricerca di qualcosa di più forte, di più profondo e duraturo e in alternativa quanto offre loro una società e una cultura cristianizzate. È infatti dal vuoto di ideali e dagli effimeri orientamenti che papa Benedetto ha rilanciato l'invito di «spalancare le porte a Cristo», per vivere in «qualità» il tesoro della propria fede, presentandola, senza imporla, anche a chi non la condivide.