Brasile. Innovazione sui banchi di scuola
È innovativa l’esperienza che Fabiola Cechinel sta facendo come preside di una scuola a Tabarão e come presidente della Federazione delle associazioni venete dello Stato di Santa Catarina. Nella scuola, dove insegna anche la lingua italiana, il suo compito è di stimolare e interessare gli alunni allo studio di una cultura che conoscono solo in parte. Eletta lo scorso gennaio presidente della Federazione delle associazioni venete, con il nuovo direttivo Fabiola sta cercando di approfondire il coordinamento delle dodici associazioni del Comvesc, Comitato Veneto Santa Catarina, e i rapporti con quelle collegate ad altre regioni italiane. «Vogliamo costruire il volto di un’altra Italia – confida – promuovendo interscambi, visite culturali e rapporti in diversi campi tra brasiliani d’origine italiana del nostro Stato e cittadini italiani che sempre più numerosi sono nostri ospiti. Una delle ultime visite è stata con rappresentanti e dirigenti della “Trevisani nel mondo”». Interessante la sua attività come preside di una scuola statale che conta 219 studenti. Il suo istituto non è l’unico a sviluppare progetti per l’insegnamento dell’italiano. Nelle scuole dove la maggioranza degli alunni è formata da discendenti dei nostri emigrati, i corsi sono promossi dallo Stato di Santa Catarina, il cui governatore è Raimondo Colombo, anch’egli di origine italiana. Nelle altre scuole, l’insegnamento della nostra lingua è alternativo rispetto ad altre materie, come musica, arte, ballo e artigianato del mondo culturale brasiliano.
Racconta la preside: «Il contatto con alunni discendenti dai nostri emigrati ha stimolato la ricerca di un “progetto innovativo”, per contenuti e modalità, che ho trovato nella scuola “Leonardo Fibonacci” di Pisa e confermato dall’esperienza positiva – anche se con diverse applicazioni – in una scuola di Cordoba, in Argentina. È un lavoro ispirato al libro Favole di ogni giorno di Giampiero Pierotti, che ricorda il Pinocchio di Collodi, intessuto di racconti in cui, in tono ironico, prendono voce uomini, animali e anche semplici oggetti, scelti come metafora di vita».
Il progetto è stato inserito nell’insegnamento dell’italiano per il momento in un’unica classe e con orari extrascolastici. L’iniziativa, che ha subito coinvolto gli adolescenti a imparare una lingua in maniera originale, si è allargata ai genitori, tornati sui banchi di scuola per imparare l’italiano. Anche alcune radio si sono interessate, trasmettendo canti collegati al fenomeno migratorio e canzoni degli anni Settanta-Ottanta.
«Segni positivi d’italianità – conclude la professoressa Cechinel – sono gli esiti del “Progetto Magister”, finanziato dal nostro governo, che ha coinvolto decine di laureati, oggi a loro volta insegnanti. Dato l’interesse di alcune aziende italiane a investire nello Stato di Santa Caterina, lo sviluppo dell’italiano offre nuove prospettive lavorative ai nostri giovani».