LA GENERAZIONE DELLA RINASCITA

In ogni parte del mondo, i giovani sono chiamati a confrontarsi con persone di mentalità e stili di vita differenti. Questo può accrescere il loro patrimonio culturale e stimolare lo sviluppo del loro Paese di appartenenza.
06 Febbraio 1998 | di

Con Alessandro Vianello sono rimasto in contatto, sia durante i suoi studi liceali e universitari in Italia, sia dopo il suo ritorno a Nova Friburgo, una ridente città  dello stato di Rio de Janeiro. Fin dal primo colloquio, Alessandro mi ha parlato di papà  Alveri - trasferitosi a Nova Friburgo, circa trent";anni fa, da Pellestrina, una delle isole della laguna veneta - che per Alessandro è stato anche maestro di lingua e cultura italiana. Le doti e la personalità  del padre furono determinanti per la crescita umana di Alessandro e degli altri due fratelli, a cui ha trasmesso l";attaccamento ai valori umani e spirituali. La sua improvvisa morte, avvenuta un anno fa, ha lasciato un grande vuoto nella comunità  italiana e in tutta la città : Alveri aveva per tanti anni insegnato nelle scuole della città  ed era presidente della 'Dante Alighieri'.

Msa. Quanto hanno inciso, nella tua adolescenza, gli anni di studio trascorsi in Italia?

Vianello. Facilitato dal possesso della doppia cittadinanza, ho maturato in Italia un";esperienza di studio certamente positiva, perché ha arricchito la mia formazione culturale e la mia identità . Io mi sento innanzitutto un cittadino brasiliano, perché ho sempre tenuto vivi gli interessi e i legami con la mia terra d";origine, ma dalla mia esperienza italiana ho tratto tutto ciò che fosse positivo. Più che la scuola o l";università , mi hanno fatto crescere i rapporti personali, gli amici che ho avuto la fortuna di incontrare e la conoscenza delle loro esperienze di vita. Oltre alla varietà  e alla ricchezza di contatti con persone e gruppi giovanili, vorrei sottolineare i valori che mi ha trasmesso la zia Teresina, sorella di mio padre, che tanto amorevolmente mi ha ospitato e da cui ho imparato l";attaccamento alla famiglia, l";amore per la casa e le tradizioni della sua terra.

Ma, allargando lo sguardo, non posso dimenticare quanto siano state utili tante esperienze giovanili, nonostante i problemi e le difficoltà  che i giovani oggi devono affrontare. Personalmente ho sperimentato quanto sia necessario indirizzare i propri contatti verso persone che siano capaci di trasmettere le loro esperienze, le loro memorie, la loro ricchezza interiore: un patrimonio di umanità  e di cultura che per un giovane può divenire un dono insostituibile.

Una volta ritornato in Brasile per insegnare la lingua italiana, come pensi di continuare l";esperienza di tuo padre?

A Nova Friburgo, il Consolato italiano mi ha dato l";incarico di condurre i corsi di lingua e cultura italiana. Se ho accolto con gioia il ruolo di insegnante, mi ha riempito di stupore vedere gruppi di giovani, di persone mature e anche di anziani, iniziare il corso con assiduità  e costanza. In Brasile, soprattutto da parte dei figli e dei discendenti di italiani, c";è un vivo interesse per la lingua e la cultura italiana. Da parte mia, cercherò di continuare la missione di mio padre, continuando a diffondere i valori dell";italianità , in un atteggiamento di attenzione e rispetto verso la caratteristiche e i valori umani e culturali del popolo brasiliano. Sento di appartenere a un popolo ancora in formazione e ogni contributo che possiamo offire alla sua crescita culturale e sociale può essere fondamentale. Le potenzialità  che ci sono in Brasile forse non esistono in nessun altro paese del mondo.

Non sono d";accordo con qualche italo-brasiliano che, fiero delle sue origini, non ha mai avuto il coraggio di aprirsi alla cultura brasiliana. Mio padre mi ha insegnato che, pur rimanendo attaccati ai valori della propria identità  e cultura, si può essere aperti alla cultura del paese di adozione.

Quali sono i rapporti culturali che legano il Brasile all";Italia?

Qui in Brasile la presenza dell";Italia è massiccia, a vari livelli. A Rio de Janeiro, come a San Paolo, si incontrano molto facilmente italiani impegnati nei settori dell";industria e del commercio. Diverse edicole vendono giornali e riviste italiane, e le associazioni italiane sono disseminate in tutto il territorio. Una di queste associazioni è il 'Circolo Italiani Uniti', fondata circa ottant";anni fa dai primi italiani giunti a Nova Friburgo. Dopo un periodo di crisi, l";associazione ha ripreso con vigore le sue attività : oggi è riuscita a formare una corale e ad organizzare i corsi di lingua e cultura italiana, voluti e sostenuti dal Consolato. Siamo tutti convinti che il modo migliore per amare la cultura italiana è conoscerne la lingua.

Avete avuto difficoltà ?

Innanzitutto siamo stati agevolati da quanto avevano già  realizzato Elisa Orlando, Anna Michetti e mio padre: sono stati i pionieri della rinascita dell";associazione. Per poter avere il materiale scolastico e alcuni finanziamenti per gli stipendi dei docenti, ci siamo associati all";Acib, Associazione culturale italo-brasiliana. Con il concorso degli italiani di Nova Friburgo, abbiamo potuto avere una sede presso 'Casa d";Italia', con i banchi e un impianto stereo per ascoltare le canzoni italiane. Per il 1998, speriamo di comprare un televisore e altre apparecchiature necessarie. L";attività  del corso di italiano ha dato nuova vitalità  a tutto il circolo, divenuto luogo privilegiato per mostre di pittura riservate ad artisti oriundi italiani, e per tante feste comunitarie. Viviamo un momento di rinascita d";italianità . Io credo che la cultura italiana, come ogni cultura, non può essere qualcosa di riservato e statico, ma in costante movimento: ha valore se viene diffusa tra la gente, altrimenti è come un libro mai aperto. Ogni esperienza è un arricchimento; ma allora, sia per noi brasiliani come per gli italiani che vogliono conoscere la nostra cultura, ci deve essere un atteggiamento aperto di interscambio, un modo di porsi accanto con speranza verso il futuro.

Nonostante la tua breve esperienza di vita, che cosa senti di poter dire ai giovani discendenti di italiani, che come te, si trovano di fronte ai primi impegni della vita ?

Non è facile parlare di me stesso ai coetanei. Come prima sensazione, vorrei dire loro di non fermarsi mai sulla via della conoscenza, perché i nostri padri ci hanno trasmesso un patrimonio immenso di esperienze umane e culturali: un retaggio sprecato senza un";adeguata valorizzazione. Vorrei anche renderli partecipi degli incontri che ho avuto, in Italia e ora in Brasile, con tanti giovani e anziani ricchi di gioia per la semplicità  del loro vivere e per l";attenzione ai valori delle piccole cose. E"; uno stile di vita e di rapporto con gli altri che forse è difficile trovare in paesi più evoluti, dove la ricerca del benessere e la sete dell";avere hanno posto in secondo ordine i rapporti umani e le sensazioni più genuine. E"; una vera scoperta conoscere le proprie radici e incontrare amici e familiari che ti aiutano ad arricchire la tua identità .

Come si possono rendere i rapporti tra Brasile e Italia più profondi e più costruttivi ?

Spesso, nei rapporti tra due Paesi, si dà  la precedenza agli interessi industriali e commerciali. Anche questi hanno uno scopo, ma io credo innanzitutto alla priorità  dei rapporti umani, per i quali non possiamo fare affidamento all";iniziativa degli stati. Siamo noi, come persone e cittadini del mondo, che dobbiamo agire interscambiando le nostre esperienze, facendo di tutto perché tra il Brasile e l";Italia non ci sia solo una conoscenza superficiale, legata ai puri interessi turistici e al folklore, ma ai valori umani, culturali e spirituali dei due popoli. Accettando l";impegno di insegnare la lingua e la cultura italiana a Nova Friburgo, spero di dare il mio piccolo contributo perché il rapporto umano e culturale tra il mio Paese e l";Italia, sia più utile e profondo. Dalla mia esperienza emerge un ultimo messaggio: investendo sui giovani aiutiamo la società  ad affrontare con più serenità  il futuro. Le esperienze di studio e lavoro, maturate all";estero, spesso sono una marcia in più per trovare un lavoro adeguato alla preparazione professionale di una persona.

 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017