Australia. Suor Quintilia e le francescane di sant’Antonio
Abbiamo incontrato suor Quintilia Trotta in occasione della celebrazione del 150° anniversario della nascita di madre Miradio della Provvidenza, fondatrice della Congregazione delle Religiose francescane di sant’Antonio, di cui suor Quintilia fa parte.
Suor Trotta è un’icona della comunità italiana, soprattutto per gli anziani e bisognosi che da ventuno anni sono oggetto della sua missione. Nativa di San Giorgio alla Molara (Benevento), è giunta in Australia nel 1992. Attualmente le sorelle francescane presenti in Sud Australia sono quattro: oltre a suor Quintilia, ci sono due filippine e una colombiana. Il loro impegno principale è presso le Case di riposo di Sant’Ilarione, fondate dalla comunità calabrese, che accolgono centinaia di connazionali italiani di tutte le regioni. La santa Messa dell’anniversario è stata celebrata nella cappella della Casa di Riposo di Sant’Ilarione a Seaton, dall’arcivescovo Philippe Wilson. «Durante la Messa – ci ha detto suor Quintilia – abbiamo ricordato la nascita della nostra fondatrice, madre Miradio della Provvidenza, donna forte e coraggiosa che ha saputo incarnare la spiritualità francescana in un abbandono filiale a Dio, vivendo nell’umiltà, semplicità e carità, attenta a tutti i bisogni della Chiesa e dei fratelli disagiati». Durante la celebrazione l’arcivescovo ha cresimato una ragazza di 11 anni.
L’attività delle sorelle francescane è diretta a tutti i bisogni degli anziani, da quelli più strettamente spirituali a quelli sociali. Esse operano per una reale integrazione nel mondo delle persone della terza età, per non farle sentire sole e abbandonate.
Suor Quintilia, ha passato qualche anno nella parrocchia di Saint Peter come Pastoral Associate visitando le famiglie più bisognose, organizzando gruppi di preghiera e rivolgendosi agli ammalati della comunità italiana. «Aiutando quelli che soffrono e portando loro la Parola di Dio riceviamo noi stesse il conforto dalla loro gratitudine e la forza per continuare la nostra missione – ha detto suor Quintilia –. Nella mia esperienza con i malati ricevo da loro molto di più di quanto io dia. Se ho offerto poco del mio tempo, loro invece mi hanno dato tanta serenità e gioia, ma sopratutto la forza di continuare la mia missione. La più grande gioia è proprio quella di vedere il Signore amato e lodato da coloro a cui mi rivolgo». In occasione della santa Messa, la cappella era gremita di fedeli, di autorità e di sacerdoti, tutti venuti a onorare questo anniversario, ma sopratutto questa suora umile e devota che insieme alle consorelle continua a portare nella comunità italiana il messaggio francescano di sant’Antonio, attraverso il modello della fondatrice, madre Miradio della Provvidenza.