Xuxa, la Regina dei piccoli
È di origine veneta la campionessa d'incassi al cinema, e di ascolti in Tv. Attrice, cantante e showgirl, Maria da Graça Meneghel guida una Fondazione che aiuta centinaia di bambini e adolescenti.
16 Gennaio 2008
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L’appellativo di Rainha dos baixinhos (la Regina dei piccoli) se l’è guadagnato in 25 anni di programmi televisivi, film e canzoni per il pubblico dei bambini. Lei è Maria da Graça Meneghel, da tutti conosciuta col nome d’arte di Xuxa (si pronuncia «sciùscia»), personaggio di punta del colosso televisivo brasiliano Rede Globo. Oggi Xuxa è nel pieno della maturità artistica (è nata il 27 marzo 1963 a Santa Rosa nello Stato del Rio Grande do Sul) e ha già collezionato una serie di incredibili record: è l’artista femminile che guadagna più di tutti nel dorato mondo dello spettacolo brasiliano; nella sua carriera ha venduto più di 30 milioni di dischi. Nel 1991 è stata la prima brasiliana a entrare nella speciale classifica, stilata dalla prestigiosa rivista Forbes, dei 40 artisti più pagati del pianeta. I 17 film che la vedono protagonista hanno totalizzato 35 milioni di spettatori.
Per dare un’idea dell’enorme popolarità di cui gode quest’artista d’origine italiana, basterà ricordare che nell’agosto del 1998 il principale telegiornale brasiliano, il Jornal Nacional, dedicò un reportage di dieci minuti alla nascita di sua figlia Sasha.
È probabile che la vena artistica di Xuxa sia legata in qualche modo al Dna del nonno materno, che era un attore. «Morì per un attacco di cuore – ricorda Xuxa – appena messo piede in casa rientrando da una rappresentazione teatrale. All’epoca mia mamma Alda aveva solo 3 anni, e dopo essere stata cresciuta per un certo periodo da un’amica di famiglia, fu messa in convento dove rimase fino all’età di 14 anni. Un bel giorno, poco prima di prendere i voti, mamma Alda andò a far visita a una vecchia zia. Stava per tornarsene in convento quando vide avvicinarsi un ragazzo baldanzoso che aveva un curioso ciuffo alla Elvis Presley. Si chiamava Luis Floriano, ed era mio padre. Per farla breve, a 16 anni mamma Alda era già sposata e madre felice di una bimba».
Xuxa è la più giovane di cinque figli, e anche le circostanze della sua nascita – è lei stessa a ricordarlo – hanno un che di romanzesco. «Mi hanno chiamata Maria da Graça perché il parto fu molto complicato; tanto complicato che ad un certo punto il medico disse a mio padre che c’era da scegliere se tenere in vita la madre o la nascitura. Mio padre, naturalmente, optò per la mamma, ma fece una promessa al Signore che se avesse voluto farmi nascere mi avrebbe dato il nome di una santa. Il soprannome Xuxa, invece, me l’affibbiò il fratellino Blad non appena mi vide per la prima volta che avevo pochi giorni di vita. Non avrei mai immaginato che un giorno sarebbe diventato anche il mio fortunato nome d’arte».
L’infanzia di Xuxa è serena. Lo scenario è un rassicurante angolo di Brasile meridionale bagnato dal Rio Uruguay, ai confini con l’Argentina. Le condizioni economiche della famiglia non possono certo dirsi agiate, ma in casa ci si arrangia e non manca mai il necessario. Nei primi anni Settanta, il padre, militare di carriera, viene trasferito a Rio de Janeiro. La nuova casa ha solo due camere da letto, una per i genitori e l’altra per i cinque figli, ma questo non è un problema, anzi: la stretta vicinanza contribuisce a cementare i legami tra i fratelli, ognuno dei quali ha dei precisi compiti nell’ambito dell’economia familiare.
La nascita di questa stella nel firmamento dello spettacolo brasiliano è stata, come spesso accade, del tutto fortuita. «Avevo poco meno di 16 anni – racconta Xuxa –, e stavo tornando a casa in treno dall’Università Statale di Rio de Janeiro, dove ero stata a lezione di ginnastica. Non ero certo vestita elegante, ero accaldata e coi capelli in disordine. Il mio vicino di posto era un giovane che aveva con sé un pacco di riviste di moda. Dopo un po’, il tipo comincia a farmi dei complimenti: dice che ho un bel viso, che sono molto carina… Non ho pensato a un malintenzionato perché il ragazzo era timido, quasi impacciato, ma quando scesi dal treno lui, a sorpresa, mi accompagnò fino a casa. Si presentò a mia madre, con tanto di documento d’identità, dicendo di lavorare per l’editore Bloch. Raccontò che mi aveva incontrata casualmente in treno, che era stato colpito dal mio volto, e le chiese se avesse una mia foto da portare in redazione. Dopo qualche tentennamento, mia madre gli consegnò una foto scattata al Carnevale di Coroa Grande, un anno prima. Qualche settimana più tardi arrivò una telefonata da quel famoso editore e così iniziò la mia carriera di modella».
Una carriera che, in realtà, durò molto poco dal momento che Xuxa, a soli 20 anni, è già in televisione con il suo primo programma per bambini dal titolo Clube da Criança (il Club dei Ragazzi) e nel 1986 ottiene un contratto con Rede Globo dove, fino al 1992, darà vita al popolarissimo Xou da Xuxa, trasmissione che ha battuto tutti i record d’ascolto nella storia della televisione per ragazzi. I sette dischi con le canzoni tratte da questo show hanno venduto, solo in Brasile, qualcosa come 18 milioni di copie!
Nel 1988 Xuxa debutta sul grande schermo. I 17 film girati da protagonista sono stati visti mediamente da 2,5 milioni di spettatori. Anche l’ultima fatica cinematografica, dal titolo Xuxa em Sonho de Menina, uscita nelle sale il 21 dicembre scorso, si appresta ad avere un enorme successo di pubblico.
Ma la televisione rimane il mezzo preferito da Maria da Graça Meneghel per parlare al mondo dei bambini. Dopo Xou da Xuxa prendono vita altri programmi come Planeta Xuxa e TV Xuxa, e ogni volta la conduttrice riesce a catturare l’attenzione del suo pubblico.
Un mondo, quello dei bambini e degli adolescenti, al quale Xuxa dimostra di tenere molto anche al di fuori della sua attività professionale.
Nel lontano 1988, quando non era ancora così famosa, la show girl ha dato vita a Guaratiba, nei pressi di Rio de Janeiro, alla Fundação Assistencial Xuxa Meneghel con lo scopo di togliere dalla strada e dal degrado centinaia di ragazzini di quel quartiere.
L’attività della Fondazione si articola in una serie di iniziative che coinvolgono l’area educativa, sociale, culturale e del rispetto per l’ambiente, e nasce dal presupposto che nei casi in cui la famiglia o le istituzioni sociali non siano in grado di seguire da vicino i bambini, questi si trovano in una situazione di vulnerabilità sociale che incide pesantemente sul loro sviluppo e, conseguentemente, sul loro futuro. Attualmente ne beneficiano gratuitamente circa 400 fra bambini in età prescolare e ragazzi fino ai 12 anni. I primi frequentano la Fondazione in orario continuato dalle 8 del mattino alle 17. Per i secondi si tratta, invece, di un’opportunità complementare all’orario della scuola pubblica, la cui regolare frequenza è condizione indispensabile per poter accedere ai corsi organizzati dalla struttura.
La maggiore soddisfazione di Xuxa Meneghel, che della Fondazione è la presidente, l’infaticabile motore e soprattutto la principale finanziatrice, è che molti dei suoi bambini di ieri frequentano oggi con pieni profitti l’Università e tornano alla Fondazione per dare una mano agli educatori e agli animatori. Un bel progetto, non c’è che dire, per la nostra Xuxa, autentica regina dei bambini anche al di fuori dello schermo.
Per dare un’idea dell’enorme popolarità di cui gode quest’artista d’origine italiana, basterà ricordare che nell’agosto del 1998 il principale telegiornale brasiliano, il Jornal Nacional, dedicò un reportage di dieci minuti alla nascita di sua figlia Sasha.
È probabile che la vena artistica di Xuxa sia legata in qualche modo al Dna del nonno materno, che era un attore. «Morì per un attacco di cuore – ricorda Xuxa – appena messo piede in casa rientrando da una rappresentazione teatrale. All’epoca mia mamma Alda aveva solo 3 anni, e dopo essere stata cresciuta per un certo periodo da un’amica di famiglia, fu messa in convento dove rimase fino all’età di 14 anni. Un bel giorno, poco prima di prendere i voti, mamma Alda andò a far visita a una vecchia zia. Stava per tornarsene in convento quando vide avvicinarsi un ragazzo baldanzoso che aveva un curioso ciuffo alla Elvis Presley. Si chiamava Luis Floriano, ed era mio padre. Per farla breve, a 16 anni mamma Alda era già sposata e madre felice di una bimba».
Xuxa è la più giovane di cinque figli, e anche le circostanze della sua nascita – è lei stessa a ricordarlo – hanno un che di romanzesco. «Mi hanno chiamata Maria da Graça perché il parto fu molto complicato; tanto complicato che ad un certo punto il medico disse a mio padre che c’era da scegliere se tenere in vita la madre o la nascitura. Mio padre, naturalmente, optò per la mamma, ma fece una promessa al Signore che se avesse voluto farmi nascere mi avrebbe dato il nome di una santa. Il soprannome Xuxa, invece, me l’affibbiò il fratellino Blad non appena mi vide per la prima volta che avevo pochi giorni di vita. Non avrei mai immaginato che un giorno sarebbe diventato anche il mio fortunato nome d’arte».
L’infanzia di Xuxa è serena. Lo scenario è un rassicurante angolo di Brasile meridionale bagnato dal Rio Uruguay, ai confini con l’Argentina. Le condizioni economiche della famiglia non possono certo dirsi agiate, ma in casa ci si arrangia e non manca mai il necessario. Nei primi anni Settanta, il padre, militare di carriera, viene trasferito a Rio de Janeiro. La nuova casa ha solo due camere da letto, una per i genitori e l’altra per i cinque figli, ma questo non è un problema, anzi: la stretta vicinanza contribuisce a cementare i legami tra i fratelli, ognuno dei quali ha dei precisi compiti nell’ambito dell’economia familiare.
La nascita di questa stella nel firmamento dello spettacolo brasiliano è stata, come spesso accade, del tutto fortuita. «Avevo poco meno di 16 anni – racconta Xuxa –, e stavo tornando a casa in treno dall’Università Statale di Rio de Janeiro, dove ero stata a lezione di ginnastica. Non ero certo vestita elegante, ero accaldata e coi capelli in disordine. Il mio vicino di posto era un giovane che aveva con sé un pacco di riviste di moda. Dopo un po’, il tipo comincia a farmi dei complimenti: dice che ho un bel viso, che sono molto carina… Non ho pensato a un malintenzionato perché il ragazzo era timido, quasi impacciato, ma quando scesi dal treno lui, a sorpresa, mi accompagnò fino a casa. Si presentò a mia madre, con tanto di documento d’identità, dicendo di lavorare per l’editore Bloch. Raccontò che mi aveva incontrata casualmente in treno, che era stato colpito dal mio volto, e le chiese se avesse una mia foto da portare in redazione. Dopo qualche tentennamento, mia madre gli consegnò una foto scattata al Carnevale di Coroa Grande, un anno prima. Qualche settimana più tardi arrivò una telefonata da quel famoso editore e così iniziò la mia carriera di modella».
Una carriera che, in realtà, durò molto poco dal momento che Xuxa, a soli 20 anni, è già in televisione con il suo primo programma per bambini dal titolo Clube da Criança (il Club dei Ragazzi) e nel 1986 ottiene un contratto con Rede Globo dove, fino al 1992, darà vita al popolarissimo Xou da Xuxa, trasmissione che ha battuto tutti i record d’ascolto nella storia della televisione per ragazzi. I sette dischi con le canzoni tratte da questo show hanno venduto, solo in Brasile, qualcosa come 18 milioni di copie!
Nel 1988 Xuxa debutta sul grande schermo. I 17 film girati da protagonista sono stati visti mediamente da 2,5 milioni di spettatori. Anche l’ultima fatica cinematografica, dal titolo Xuxa em Sonho de Menina, uscita nelle sale il 21 dicembre scorso, si appresta ad avere un enorme successo di pubblico.
Ma la televisione rimane il mezzo preferito da Maria da Graça Meneghel per parlare al mondo dei bambini. Dopo Xou da Xuxa prendono vita altri programmi come Planeta Xuxa e TV Xuxa, e ogni volta la conduttrice riesce a catturare l’attenzione del suo pubblico.
Un mondo, quello dei bambini e degli adolescenti, al quale Xuxa dimostra di tenere molto anche al di fuori della sua attività professionale.
Nel lontano 1988, quando non era ancora così famosa, la show girl ha dato vita a Guaratiba, nei pressi di Rio de Janeiro, alla Fundação Assistencial Xuxa Meneghel con lo scopo di togliere dalla strada e dal degrado centinaia di ragazzini di quel quartiere.
L’attività della Fondazione si articola in una serie di iniziative che coinvolgono l’area educativa, sociale, culturale e del rispetto per l’ambiente, e nasce dal presupposto che nei casi in cui la famiglia o le istituzioni sociali non siano in grado di seguire da vicino i bambini, questi si trovano in una situazione di vulnerabilità sociale che incide pesantemente sul loro sviluppo e, conseguentemente, sul loro futuro. Attualmente ne beneficiano gratuitamente circa 400 fra bambini in età prescolare e ragazzi fino ai 12 anni. I primi frequentano la Fondazione in orario continuato dalle 8 del mattino alle 17. Per i secondi si tratta, invece, di un’opportunità complementare all’orario della scuola pubblica, la cui regolare frequenza è condizione indispensabile per poter accedere ai corsi organizzati dalla struttura.
La maggiore soddisfazione di Xuxa Meneghel, che della Fondazione è la presidente, l’infaticabile motore e soprattutto la principale finanziatrice, è che molti dei suoi bambini di ieri frequentano oggi con pieni profitti l’Università e tornano alla Fondazione per dare una mano agli educatori e agli animatori. Un bel progetto, non c’è che dire, per la nostra Xuxa, autentica regina dei bambini anche al di fuori dello schermo.
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017