Banda Brasil, musica per un gemellaggio

Dal 3 al 13 settembre una comitiva di 50 persone da Cornedo Vicentino è volata in Brasile per ribadire il gemellaggio con la cittadina gaúcha di Sobradinho.
12 Ottobre 2011 | di

«Ci sono volute 33 ore di viaggio per arrivare fin qui, ma anche se fossero state 50 ne sarebbe ugualmente valsa la pena». Con queste parole il primo cittadino di Cornedo Vicentino, Martino Montagna, ha salutato il sindaco di Sobradinho Julio Miguel Nunes Vieira dopo un interminabile viaggio iniziato nelle prime ore del mattino del 2 settembre scorso. Solo all’alba del giorno seguente il sindaco vicentino e le 50 persone che lo accompagnavano sono finalmente arrivati nel Rio Grande do Sul, più precisamente nella Regione del Centro Serra, un territorio nel cuore del Brasile meridionale che sulla carta geografica appare immerso nel verde.
Scopo del viaggio – fortemente voluto dal sindaco Montagna e dalla comunità di Cornedo Vicentino – era quello di dare continuità ai legami di amicizia, di solidarietà e di collaborazione suggellati dal patto di gemellaggio tra le due cittadine, firmato nei primi anni 2000 da altri sindaci e da altre amministrazioni comunali.Un fatto, questo, non trascurabile, perché anche i gemellaggi nati sotto la miglior stella finiscono spesso nel cassetto quando, alla guida delle città «gemelle», subentrano altri sindaci e altre amministrazioni.
Con questa missione ufficiale Cornedo ha voluto, invece, dare un segnale forte e deciso nel segno della continuità. Un messaggio colto in pieno dal sindaco di Sobradinho («Da queste parti non si era mai vista una comitiva tricolore così numerosa» ha più volte ricordato Nunes Vieira), dal suo esecutivo, dal consiglio comunale, ma soprattutto dagli abitanti della cittadina brasiliana che per nove giorni hanno stretto in un caloroso abbraccio i fratelli italiani.
Il sindaco di Cornedo era accompagnato dalla moglie Iva, dai consiglieri comunali Loretta Perin e Pierluca Battilana, da rappresentanti del mondo associativo ed economico del territorio, ma soprattutto dal complesso musicale «Banda Brasil», costituitosi proprio per questa occasione dall’unione dei due storici gruppi bandistici presenti nella cittadina vicentina: la Banda di Cornedo e la Banda di Muzzolon, che di Cornedo è un’importante frazione.
Messa da parte la sana rivalità da sempre esistente tra le due bande, il complesso di fiati e percussioni «Banda Brasil», alla cui direzione si sono alternati i maestri Renato Peripolli e Davide Bettin, è stata l’indiscussa star dei nove giorni trascorsi nel Centro Serra gaúcho. I 25 musicisti si sono conquistati gli applausi e il calore della gente esibendosi con successo in almeno una ventina di occasioni – da quelle ufficiali a quelle più semplicemente conviviali – con un repertorio appositamente studiato per questa trasferta: gli inni nazionali brasiliano e italiano, Verdi (Va pensiero e la marcia trionfale dell’Aida), Con te partirò (il successo mondiale reso famoso da Andrea Bocelli), Nel blu dipinto di blu, Arrivederci Roma e vari pout-pourri con il meglio della canzone popolare e melodica italiana.
Nei nove giorni passati nel Centro Serra gli italiani – per molti di loro era la prima volta in Sud America – hanno avuto la possibilità di scoprire un Brasile fuori dagli schemi e di conoscere più da vicino una realtà ancora poco nota del Rio Grande do Sul. Una realtà legata prevalentemente alle piantagioni del tabacco (se ne coltivano circa 2 mila ettari), della soia, del mais e dei fagioli, pianta leguminosa che di Sobradinho è diventata un simbolo conosciuto in tutto lo Stato, grazie anche alla Festa Estadual do Feijão che si svolge ogni anno nel mese di aprile. Il Centro Serra è dunque un’area meno sviluppata, sia dal punto di vista industriale che da quello turistico, rispetto alle grandi fabbriche di Caxias do Sul e Carlos Barbosa, alle imponenti case vinicole di Bento Gonçalves, al fiorente turismo di Gramado e Canela. Sotto questo aspetto, allora, è difficile trovare dei punti in comune tra Sobradinho e Cornedo Vicentino, la cui economia è invece essenzialmente basata sull’artigianato e la piccola impresa.
Tuttavia, come hanno più volte ribadito i primi cittadini, le affinità tra le due città – prima tra tutte la forte presenza di matrice italiana, particolarmente veneta, in tutto il Rio Grande do Sul – possono contribuire a rinsaldare i legami di sangue che intercorrono da più di un secolo tra una sponda e l’altra dell’Oceano. Una storia,  l’epopea migratoria italiana di fine ’800, poco conosciuta in Italia, soprattutto tra i più giovani. Tra i quindici «under 30» presenti nella comitiva di Cornedo è stato grande, allora, lo stupore nel visitare paesini della cosiddetta Quarta Colônia, come São João do Polêsine, Vale Vêneto, Nova Palma... e nello scoprire che in questa parte del Brasile sono conservate quasi intatte tradizioni, canti e lingua che furono dei nostri nonni e bisnonni.
Da parte brasiliana, in occasione dei vari incontri ufficiali, di interviste alla radio e per la carta stampata, c’è stato molto interesse per la crisi che incombe sull’Europa, ma anche per il funzionamento della macchina amministrativa del nostro Paese, con la notizia di una possibile abolizione dei piccoli Comuni e di alcune Province. Fenomeno, questo, assolutamente incomprensibile in un Brasile dove invece ogni anno sorgono decine di nuove città.
E a proposito di finanze pubbliche, è importante sottolineare che la presenza della «Banda Brasil» è stata resa possibile grazie al sostegno di alcuni sponsor privati di Cornedo Vicentino e all’ospitalità offerta dal Comune di Sobradinho, che per l’occasione aveva istituito un apposito comitato di accoglienza guidato da Mário Augusto Lazzari e Franco Contro, instancabili motori del gemellaggio.
Tra le tante occasioni che hanno contrassegnato il viaggio della comitiva italiana, quella forse più significativa è stata l’inaugurazione di un centro sportivo e ricreativo denominato «Complexo Comune di Cornedo Vicentino», teatro peraltro di una simpatica sfida a calcetto in cui gli italiani hanno avuto la peggio. La rivincita è stata lanciata per il prossimo anno, quando saranno i brasiliani a far visita ai fratelli vicentini.
Ultima tappa del viaggio è stato l’incontro con l’imprenditore gaúcho Raul Anselmo Randon, il cui nonno emigrò da Muzzolon di Cornedo Vicentino nel lontano 1888. Nella giornata trascorsa nella sede delle Empresas Randon di Caxias do Sul, la comitiva ha avuto modo di conoscere da vicino l’imprenditore (partito dal nulla negli anni ’50, oggi guida un gruppo industriale che dà lavoro a 12 mila dipendenti), ma soprattutto le sue qualità umane e il suo impegno sociale.
Tra i cinquanta componenti della comitiva, doverosa citazione per Marco e Barbara, due ragazzi diversamente abili che con i loro sorrisi, il loro entusiasmo e la loro voglia di vivere hanno donato a tutto il gruppo italiano una ventata di ottimismo e momenti di grande allegria. Una gioia averli conosciuti.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017