Italia. Samantha, prima italiana tra le stelle

11 Settembre 2012 | di
Samantha Cristoforetti andrà nello spazio. La notizia ha suscitato orgoglio nella «aeroportuale» Istrana, in provincia di Treviso. Infatti il capitano dell’Aeronautica Militare Cristoforetti, prima donna italiana astronauta, si è forgiata nella locale aerobase, come pilota di caccia Amx. Nata a Milano nel 1977, dopo la laurea in ingegneria all’Università tecnica di Monaco di Baviera, ha frequentato la Scuola nazionale superiore di aeronautica e dello spazio di Tolosa (Francia). Cristoforetti vanta inoltre un diploma all’Accademia aeronautica di Pozzuoli, un corso alla Sheppard Air Force Base in Texas, un addestramento Euro-Nato che l’ha promossa pilota da guerra, 500 ore di volo su sei tipi di aerei militari.
Come ospite d’onore del consiglio comunale, l’astronauta, l’autunno scorso, ha incontrato la popolazione di Istrana. Il sindaco Enzo Fiorin le ha consegnato un libro di storia locale e una medaglia d’oro con la dicitura: «Con te nello spazio».
È dal 2009 che Cristoforetti fa parte dell’European space agency (Esa), l’ente a cui era approdata subito dopo la permanenza a Istrana, spuntandola su 8.413 concorrenti.

La selezione aveva premiato cinque candidati, tra i quali un altro italiano, il capitano Luca Parmitano di Paternò (Catania). Il capitano Cristoforetti esplorerà l’immensità dello spazio nel novembre 2014.

Da cosa nasce la  sua passione?
Per me è stata una scelta quasi scontata. Dico sempre che lo spazio ha scelto me e non io lui. Non ricordo un momento della mia vita in cui io abbia scelto questa passione. È una cosa che è cresciuta con me fin dall’infanzia. È un fatto molto naturale.

A quale altitudine massima ha volato finora, e che quota raggiungerà ora nello spazio?
Con l’aeroplano sono arrivata intorno ai 40 mila piedi, all’incirca 13 chilometri. Con un volo spaziale in orbita bassa, quindi con la stazione spaziale internazionale per la quale verremo addestrati, arriveremo intorno ai 300-350 chilometri.

Ci può anticipare qualche dettaglio della missione spaziale Esa a cui parteciperà?
In realtà, ci è stato detto che qualcuno del nostro gruppo probabilmente volerà nell’ambito di questa missione diretta dall’ente spaziale europeo. Prima di allora noi non saremo ancora pronti, perché l’addestramento sarà lungo. Non è detto che sia proprio io la designata. La missione è un grande laboratorio orbitante internazionale costruito da enti spaziali che rappresenta vari Stati del mondo oltre a quelli europei, compresa Russia, Canada e Giappone. La stazione volerà in orbita cosiddetta bassa, con un equipaggio di tre astronauti. Ogni giorno sono previste attività di ricerca.

Che sensazione le dà il volo?
È sempre una grande emozione, perché comporta il portarsi all’estremo di quello che è il vivere dell’essere umano, in termini di velocità, accelerazioni e anche di complessità di situazioni da gestire. Bisogna essere sempre al massimo dal punto di vista tecnico, fisico e psicologico. Partecipare a spedizioni spaziali sarà, per me, un qualcosa di più, perché farò parte di una grande impresa collettiva dell’umanità.

Come vive il ruolo di astronauta?
In qualità di astronauta sento il privilegio di portare a compimento un grande e importante lavoro dietro al quale ci sono molte altre persone altrettanto appassionate, professionali e brave, che col loro impegno permettono di andare nello spazio. Non vedo l’ora di iniziare perché, dopo la gioia per l’annuncio, la voglia è quella di cominciare subito a lavorare sodo.

C’è da sperare che, con la medaglia, anche un pezzetto di Istrana vada così in alto...
Farò in modo di portarla con me. Questo piccolo grande paese mi ha dato molto, si sono creati rapporti di amicizia importanti che continuano ancora oggi.
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017