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Rai International e università italiane si alleano per rilanciare la cultura italiana nel mondo.
Il destino dell'italiano è quello di divenire una lingua morta? Minacciato sempre più dall'idioma inglese, che nel panorama del villaggio globale si sta imponendo come lingua ufficiale, il futuro della nostra lingua si fa sempre più cupo. L'italiano corre il rischio di divenire solo espressione di una millenaria cultura ormai decaduta e non sembra avere prospettive per il futuro.
In questo quadro, non certo roseo, si è affacciata di recente 'Italica', un'iniziativa multimediale ideata e gestita da Rai International con il contributo di un consorzio, che riunisce ventisei università italiane, e la collaborazione di docenti di oltre centocinquanta facoltà universitarie tra le più prestigiose del mondo.
Rispondendo alla sua vocazione primaria di diffondere nel mondo la lingua e la cultura italiana, Rai International ha creato una sorta di 'campus virtuale', una Biblioteca d'Alessandria del 2000 che intende proporre on line tutto ciò che è attinente alla storia, alla letteratura e all'idioma italiano a partire da veri e propri corsi di lingua. L'iniziativa, che è ancora in una fase sperimentale, prevede anche la realizzazione di progetti multimediali, televisivi e radiofonici.
'L'esigenza della creazione di 'Italica' è nata dalla consapevolezza che l'italiano è ormai una lingua accerchiata nel mondo - afferma Roberto Morrione, direttore di Rai International - . Se, infatti, da una lato c'è un interesse nei confronti di tutto ciò che è italiano, com'è accaduto per esempio di recente negli Stati Uniti dove si è verificato un vero e proprio boom a livello culturale, dall'altro, soprattutto fra i nostri connazionali all'estero, la lingua italiana è quasi scomparsa: la prima generazione di emigranti si è quasi estinta o si è integrata nelle società in cui si è inserita; le terze e quarte generazioni spesso non parlano più l'italiano, pur sentendo ancora molto forte il richiamo alle radici del loro Paese.
'Si pone quindi la necessità di riproporre, attraverso nuovi strumenti tecnologici e mediologici, come sono appunto Internet e il computer, una prospettiva, una cultura e una storia italiana. Inoltre - prosegue Morrione- vogliamo raggiungere quelle migliaia di persone sparse in tutto il mondo che, pur non essendo di origine italiana, conoscono la nostra storia e la nostra cultura, amano il nostro Paese, il made in Italy, e per le quali, ormai, la comunicazione via Internet è una comunicazione fondamentale'.
Quattro progetti,
ventotto università
Il sito di Italica http://www.italica.rai.it intende spalancare una visuale completa sulle manifestazioni socio-culturali legate alla nostra civiltà . Da alcuni mesi ci sono on line quattro progetti: uno di lingua italiana vera e propria, a cura di due prestigiose università americane, cioè la Notre-Dame e la Chicago University; un corso su Dante, uno sul Rinascimento e uno su Italo Svevo. Queste prime quattro sezioni sono corredate da oltre 20 mila immagini fotografiche e da 10 mila filmati per una durata di oltre 80 ore. Una vera e propria facoltà umanistica virtuale, dunque, che permette di studiare la lingua e la cultura italiana; seguire programmi radiofonici; ascoltare e vedere opere liriche, sinfoniche e teatrali; consultare materiale bibliografico; partecipare a video-conferenze con alcuni tra i maggiori protagonisti della cultura italiana, e a newsgroup su argomenti che riguardano la società italiana.
Ma l'italiano si difende e si promuove anche attraverso l'utilizzo di quelle lingue che sono divenute patrimonio delle generazioni dei nostri connazionali. 'Stiamo traducendo in inglese migliaia di pagine di testi italiani - spiega ancora Morrione - che sono state già inserite e che, in un secondo momento, saranno tradotte anche in lingua spagnola. Inglese e spagnolo, infatti, rappresentano la quasi totalità degli idiomi oggi parlati dagli italiani di terza e quarta generazione nel mondo.
'Già dalla fine del '98 contiamo di sperimentare un diploma d'insegnamento a distanza di civiltà e lingua - conclude il direttore di Rai International - frutto di una convenzione che la Rai ha stipulato con il ministero dell'Università , e con l'Università di Pisa in particolare, quale capofila di quei ventisei atenei italiani coinvolti nel progetto. È la prima esperienza di questo tipo che, pur non permettendo di insegnare nelle scuole, rappresenta comunque una grande occasione per tutto il mondo di affrontare, a livello universitario, il problema della lingua italiana'.
'Icon', cultura italiana in rete
Come ha sottolineato lo stesso direttore di Rai International, 'Italica' è divenuta realtà grazie anche al contributo del mondo accademico italiano. In essa è infatti confluito 'Icon': un progetto didattico curato da un consorzio di ventisei atenei italiani fra cui le Università di Pisa, Torino, Roma, Bari, Macerata, Cassino, Udine, Venezia, Padova, Genova, le Università per stranieri di Perugia e Siena, il Politecnico, la Statale e la Bocconi di Milano. 'Icon', acronimo di 'Italian culture on the net' (cultura italiana in rete), veicolerà dunque su 'Italica' quei prodotti didattici rivolti a studenti stranieri che intendono accostarsi alla lingua italiana. Una specie di progetto nel progetto che permetterà alle università italiane di sfruttare le innumerevoli potenzialità della rete e a Rai International di convalidare la propria attività .
'Il nostro obiettivo - sostiene il professor Marco Santagata, docente di Letteratura italiana presso la facoltà di Lettere dell'Università di Pisa, responsabile del progetto - è quello di poter rilasciare un titolo universitario di primo livello (cioè un diploma o una laurea breve) in lingua e civiltà italiana, a studenti residenti all'estero. Vogliamo istituire, cioè, una sorta di diploma planetario. Ma pensiamo anche di poter fornire una certificazione linguistica per quegli studenti stranieri che vogliono venire a perfezionarsi in Italia e che, per essere ammessi alle facoltà , devono sostenere degli esami di lingua italiana. Questa stessa certificazione è valida anche nel mondo del lavoro'.
Il comitato scientifico di 'Icon' sta già ultimando il progetto di fattibilità e la stesura vera e propria del progetto. 'Prevediamo di terminare questa fase entro il 1998 - prosegue Santagata - per diventare operativi al massimo entro un paio d'anni. Lavoriamo in accordo con il ministero degli Esteri che ci fornisce i supporti tecnici per affrontare on line anche le verifiche, gli esami e tutto ciò che un vero e proprio esame universitario richiede'.
'Icon' sfrutterà al massimo le potenzialità offerte dalle istituzioni italiane all'estero: ambasciate, consolati e, soprattutto, gli istituti di cultura italiana. 'È la prima volta che, nel mondo, si tenta di dare un titolo di studio via Internet - sottolinea Santagata - e quindi i problemi da risolvere sono numerosi. Sappiamo di poter contare su una platea ipotetica di 10 milioni di utenti anche se speriamo che il nostro progetto ne coinvolga al massimo qualche centinaia di migliaia. Stiamo cercando di sollecitare una soluzione, a livello legislativo, in merito al riconoscimento del titolo di studio che saremmo in grado di fornire (attualmente lo stato italiano non riconosce un titolo rilasciato da un consorzio). E poi c'è la questione legata alla didattica sperimentale: Internet promuove la interattività , ma se questa non è impostata e mirata rischia di restare una parola vuota'.
'Italica' e 'Icon' rappresentano dunque un progetto ambizioso, un'unione di forze e risorse che permetterà di sfruttare al meglio le potenzialità offerte dal world wide web per riconoscere alla cultura italiana un posto di rilievo nell'era della globalizzazione.