Londra, l’addio a don Agostino Gonella

13 Febbraio 2012 | di
Quella di monsignor Agostino Gonella, noto a tutti come «don Agostino», è stata una lunga vita dedita al servizio missionario il cui richiamo si fece sentire in gioventù e lo accompagnò per tutto il cammino di uomo di Chiesa e di guida per le comunità che lo ebbero come pastore. Da quando è mancato, il 13 gennaio scorso, si è avvertito il vuoto che ha lasciato. Suor Paolina Maggiore, che insieme alla consorella suor Santina Glorioso, entrambe appartenenti all’Ordine delle Collegine della Sacra Famiglia, lo ha assistito negli ultimi mesi (e che con lui ha passato diciotto anni presso la Missione di Enfield), lo ricorda con affetto e ammirazione sottolineando che la forza della fede lo ha sorretto in ogni momento della malattia.
Don Agostino era nato il 4 dicembre 1927 a Torre Bormida nei pressi di Alba, in Piemonte. Il 26 agosto 1951 prese i voti, e poi prestò la sua opera in alcune comunità della diocesi di Alba diventando anche cappellano militare. In seguito alla massiccia emigrazione di italiani all’estero, dopo la Seconda Guerra mondiale, don Gonella, insieme a tanti altri giovani sacerdoti, fu inviato presso le comunità dei connazionali nel mondo.

In Australia conobbe le loro difficoltà di inserimento, la grande nostalgia di casa e la forza del radicamento alle loro radici. Successivamente, venne trasferito in Inghilterra dove già viveva suo fratello, don Giorgio (scomparso nel settembre del 2010), responsabile della Missione di Bradford. Don Agostino affiancò don Carlo Sorrenti presso la diocesi di Westminster, e fu assegnato alla Missione di Enfield nel 1976. Qui egli trovò migliaia di italiani che cominciavano a integrarsi nella società inglese, i quali desideravano che i propri figli non perdessero le loro tradizioni religiose e culturali. Don Agostino aprì loro le porte della missione. Accolse gli anziani e i giovani, i disperati e gli indifesi. Non privò mai della sua presenza le missioni più lontane, le persone che lo invocavano sul letto di morte o al battesimo di un nuovo nato. Organizzava gli incontri per la terza età e per i giovani. Era l’entusiasta promotore della festa della Madonna dei Miracoli. Lo scorso Natale ha concelebrato la santa Messa stringendosi alla sua comunità, porgendo, al termine, un saluto che oggi sembra il preludio del suo congedo. Nel 1984 il beato papa Giovanni Paolo II lo aveva nominato monsignore, e nel 1995 era arrivato anche l’incarico di delegato nazionale delle Missioni cattoliche italiane in Inghilterra. Il ricordo di suor Paolina va al pellegrinaggio a Pietrelcina, nel 2010, e a Fatima (nel 2011). Proprio all’inizio di quest’anno ne stava progettando un altro a Lourdes... Don Agostino, però, non ce l’ha fatta. Se n’è andato, ma ha lasciato il ricordo di un sacerdote sempre pronto ad accogliere e ad ascoltare gli altri.
 
 
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017