Gran Bretagna. Cultura italiana a Londra
24 Luglio 2013
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Ventata di novità all’Istituto di cultura italiana di Londra con l’arrivo, lo scorso aprile, del nuovo direttore, Caterina Cardona. Una grande responsabilità per la nuova manager: la sede consolare di Londra sta diventando, infatti, la più importante al mondo per numero di connazionali che vi risiedono. Una vetrina che, in tempi di crisi, può assumere una funzione cruciale per il nostro Paese. La dottoressa Cardona ha alle spalle tredici anni di direzione del prestigioso spazio espositivo delle Scuderie del Quirinale, per il quale ha organizzato una trentina di mostre. In precedenza aveva lavorato per Rai Radio3 nella rubrica culturale dedicata alla recensione di libri.
«L’Istituto di cultura, per sua definizione, deve mostrare il meglio che l’Italia può offrire in campo culturale – afferma Cardona –. La struttura che ho in mente dovrà essere il più possibile duttile e attenta alle suggestioni del momento, dovunque esse siano. Tenendo conto che ci rivolgiamo agli inglesi, ma che non dimentichiamo la comunità italiana, l’intento è quello di intercettare un po’ tutte le attese e gli interessi». Mostre, concerti, conferenze, il confronto tra artisti italiani e inglesi e la presentazione di libri verranno associati allo studio di opere d’arte antiche e moderne considerate all’interno dell’epoca cui appartengono. La stessa modalità interpretativa sarà applicata anche ai film italiani, proiettati grazie all’avvio o al consolidamento di rapporti con altri istituti e associazioni culturali della capitale. Basta dare un’occhiata al programma dell’Istituto per rendersi conto della grande importanza riservata alle arti visive. Non molti sanno, per esempio, dell’esistenza di una nuova generazione di registi italiani che operano nella capitale inglese portando lustro alla produzione cinematografica nazionale». Cardona, che è tra le poche donne ad aver ricoperto l’importante incarico londinese, nutre da sempre un interesse particolare verso la capitale britannica che definisce «al centro di uno straordinario crocevia del mondo». «
Gli inglesi – conclude Cardona – amano moltissimo l’Italia, la conoscono e l’apprezzano riconoscendole quel primato culturale che storicamente ha sempre avuto». In questa prospettiva, e in linea con quanto già fatto dai suoi predecessori, l’obiettivo sarà quello di offrire il meglio della qualità italiana, mettendo a disposizione del pubblico una ricca collezione di libri da consultare, e promuovendo anche le nuove arti come quella culinaria e la moda. La cucina italiana in particolare, in testa alle preferenze dei britannici, troverà adeguato spazio insieme con la musica folcloristica regionale che negli ultimi anni sta godendo di un notevole revival. La stessa zona ristoro aggiunge un tocco di italian style che fa dell’Istituto uno dei sodalizi più amati.
«L’Istituto di cultura, per sua definizione, deve mostrare il meglio che l’Italia può offrire in campo culturale – afferma Cardona –. La struttura che ho in mente dovrà essere il più possibile duttile e attenta alle suggestioni del momento, dovunque esse siano. Tenendo conto che ci rivolgiamo agli inglesi, ma che non dimentichiamo la comunità italiana, l’intento è quello di intercettare un po’ tutte le attese e gli interessi». Mostre, concerti, conferenze, il confronto tra artisti italiani e inglesi e la presentazione di libri verranno associati allo studio di opere d’arte antiche e moderne considerate all’interno dell’epoca cui appartengono. La stessa modalità interpretativa sarà applicata anche ai film italiani, proiettati grazie all’avvio o al consolidamento di rapporti con altri istituti e associazioni culturali della capitale. Basta dare un’occhiata al programma dell’Istituto per rendersi conto della grande importanza riservata alle arti visive. Non molti sanno, per esempio, dell’esistenza di una nuova generazione di registi italiani che operano nella capitale inglese portando lustro alla produzione cinematografica nazionale». Cardona, che è tra le poche donne ad aver ricoperto l’importante incarico londinese, nutre da sempre un interesse particolare verso la capitale britannica che definisce «al centro di uno straordinario crocevia del mondo». «
Gli inglesi – conclude Cardona – amano moltissimo l’Italia, la conoscono e l’apprezzano riconoscendole quel primato culturale che storicamente ha sempre avuto». In questa prospettiva, e in linea con quanto già fatto dai suoi predecessori, l’obiettivo sarà quello di offrire il meglio della qualità italiana, mettendo a disposizione del pubblico una ricca collezione di libri da consultare, e promuovendo anche le nuove arti come quella culinaria e la moda. La cucina italiana in particolare, in testa alle preferenze dei britannici, troverà adeguato spazio insieme con la musica folcloristica regionale che negli ultimi anni sta godendo di un notevole revival. La stessa zona ristoro aggiunge un tocco di italian style che fa dell’Istituto uno dei sodalizi più amati.
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017