In altri tempi, come quelli di Antonio, il viaggio del pellegrino, del mercante, dell’intellettuale era denso di imprevisti vissuti sempre come occasione di apprendimento.
In Basilica i confratelli lo chiamano, con affetto, frère Jean Paul. Proprio come i tanti italiani che padre Giampaolo Pinato ha seguito in oltre 50 anni di attività pastorale all’estero.
Come sant’Antonio, Papa Francesco porta un messaggio di pace e riconciliazione che guarda oltre la politica, l’ideologia e la religione. Un appello alla convivenza e al rispetto che sono un antidoto contro chi usa la diversità per incitare all’odio.
Strano destino, qui a Rieti, per questi due santi. In molti mi dicono: «Altro che Assisi, doveva essere san Francesco da Rieti». Ma poi mi parlano sempre di Antonio.
Alla scoperta del Paese europeo più giovane, per la geografia e l’anagrafe. Eppure qui la devozione antoniana è profonda e radicata, intrecciata all’identità nazionale, e coinvolge non solo i cattolici.