13 giugno 1954
Sono il diacono permanente Alessio Gonfiacani della Diocesi di Città di Castello, da sempre devoto del Santo e affezionato abbonato al «Messaggero di Sant’Antonio», come nella lunga tradizione di famiglia!
Qualche tempo fa, per onorare il «nostro» Santo Taumaturgo, su questo spazio dei lettori ho voluto portare la testimonianza circa la tradizione che ancora oggi viene portata avanti a Castelguelfo, un angolo al confine tra Umbria e Marche, con Santa Messa e processione di sant’Antonio.
Oggi, 13 giugno, dopo aver seguito in diretta e con tanta emozione (sul sito della Basilica) la santa Messa solenne nella festa del Santo e la successiva immensa processione per le vie di Padova (trasmessa da «Telechiara»), ho avuto un sussulto unito a un grande dispiacere e mi spiego.
Fino a due anni fa, nella chiesa monumentale di San Francesco (Città di Castello – PG), affidata ai cari frati francescani conventuali, veniva «solennemente» celebrata (oltre che quella di san Francesco e dell’Immacolata) la festa del Santo dei Miracoli, che culminava con la Messa del vescovo diocesano e la processione con numerosa partecipazione di popolo. Da due anni, però, i frati, per decisione del Capitolo provinciale, hanno lasciato la chiesa e la parrocchia e (ecco il mio dispiacere!) la festa si è ridotta così: «Il programma prevede alle 8,15 le lodi mattutine; alle 8,30 S. Messa e, per finire, alle 18,30 rosario e vespri» (questo lo scarno comunicato stampa!).
E allora, per rendere ancora onore al nostro Santo e scacciare l’amarezza, voglio condividere un’immagine a me tanto cara e che risale a un lontano 13 giugno 1954! Siamo ad Umbertide (PG), dove sono nato, e la foto ritrae la processione con la statua e la reliquia di sant’Antonio. Io sono quello in braccio alla mamma (ancora vivente: 95 anni) e il babbo (deceduto nel 2013) che si alternava per portare la statua del Santo e sul tutto aleggiava un meraviglioso e intenso profumo di gigli!
Sant’Antonio, prega per noi!
Alessio Gonfiacani