2° Conferenza dei veneti nel mondo a Vicenza

L’assessore ai Flussi migratori, Franco Bozzolin, incontrando un centinaio di rappresentanti di Federazioni e Circoli veneti provenienti da 17 Paesi, ha gettato le basi del nuovo piano triennale.
02 Dicembre 1999 | di

Montecchio Maggiore
In dirittura d'arrivo di una legislatura regionale che lo ha impegnato innanzitutto a conoscere la situazione dei veneti residenti all'estero e poi ad attuare un programma triennale capace di rispondere alle loro istanze, si può affermare senza dubbio che l'assessore Bozzolin ha raggiunto l'obiettivo primario della crescita culturale, associativa e sociale dell'intera comunità  veneta. Si è passati, infatti, da una politica della nostalgia e della memoria a una politica delle relazioni, coinvolgendo gli enti locali, il mondo economico e imprenditoriale, e potenziando i canali di comunicazione più attuali per collegare le realtà  venete tra di loro e con la Regione: un popolo di ben nove milioni di veneti!

   Le relazioni dell'assessore Bozzolin, di Francesco Borga, direttore generale della Federazione degli industriali del Veneto, e di Luigi Pallaro, presidente della Camera di commercio italoargentina, e le richieste dei quattro gruppi di studio hanno trovato una forte risonanza nei numerosi interventi in assemblea, dai quali si è sprigionato, come ha detto l'assessore «un invito pressante a volare alto e in piena libertà  di pensiero»; un invito rivolto non solo ai politici e agli amministratori, ma anche ai membri di federazioni e associazioni venete, chiamate a collaborare con la Regione in modo attivo. Anche se criticata, la revisione della legge regionale 25/1995 è stata accolta favorevolmente per le sostanziali modifiche che hanno allargato la partecipazione al Comitato per i Veneti, ai rappresentanti dei comuni e delle province, del mondo ecclesiale ed economico, della cultura e della formazione. Tutti hanno confermato la positività  delle Conferenze d'area, ideate in occasione della prima Conferenza di Verona del 1996, e svoltesi nel 1997 a Florianopolis, in Brasile, nel 1998 a Melbourne, e nel marzo 1999 a Lussemburgo. In queste occasioni è emersa l'importanza della vita di associazioni e circoli come momento aggregativo per mantenere i legami con la terra d'origine.
  Un particolare impegno è stato rivolto alla formazione professionale e imprenditoriale (attraverso stage, corsi presso università  e imprese della Regione), per giovani oriundi veneti, con una crescita non solo in termini quantitativi (oltre 500 nell'arco del triennio) ma anche nella scelta delle materie di studio e per la collaborazione con le imprese locali. «I giovani che hanno vissuto queste esperienze - ha sottolineato l'assessore - ci hanno lasciato testimonianze molto significative e incoraggianti. Il loro interesse per le attività , la partecipazione ai corsi, la volontà  di mettere realmente a frutto, sul piano professionale, l'opportunità  a loro offerta, sono la dimostrazione che il senso di responsabilità , l'amore per il lavoro, il desiderio di migliorarsi e di crescere, sono davvero caratteristiche comuni dei veneti». Il tema dell'attività  formativa a favore dei giovani, presente nelle due relazioni di Bozzolin, è stato uno degli argomenti più dibattuti e sentiti dai membri della Conferenza. Le relazioni di Francesco Borga e di Luigi Pallaro sul tema: «Il sistema dell'economia veneta e le sue relazioni internazionali», hanno ampliato le motivazioni e le prospettive del dibattito, da cui è emersa la consapevolezza che il modello economico veneto deve essere grato al contributo dei nostri corregionali all'estero. Dopo aver ricordato alcuni dati significativi sulla presenza del Veneto nei mercati mondiali, Francesco Borga esprimeva la sua convinzione che «oggi l'export è una risorsa importante. Ma in un sistema globalizzato, in cui le tecnologie stanno cambiando le logiche dei mercati internazionali, questo sarà  presto messo in discussione». Gli elementi vincenti nelle sfide del mercato mondiale, saranno le nuove risorse immateriali; tra queste le informazioni, la capacità  di cogliere per primi la domanda, l'offerta, l'evoluzione dei sistemi-Paesi.
Come punti fondamentali del prossimo programma triennale, l'assessore Bozzolin ha posto alcune obiettivi prioritari. Il diritto di voto in loco degli italiani all'estero è materia legislativa di competenza nazionale, ma «la Regione non resterà  a guardare», ha affermato Bozzolin. Dalla Conferenza di Vicenza è uscito un ulteriore messaggio: i veneti devono poter esprimere il proprio voto anche alle elezioni regionali. Un'istanza che la Regione porterà  nelle sedi istituzionali, coinvolgendo tutte le regioni italiane.
Sul tema della cittadinanza, recependo le istanze di diversi delegati (primo tra questi il presidente dell'Anea, Lorigiola), l'assessore si è impegnato a chiedere, attraverso una proposta di modifica della legge nazionale, che lo Ius sanguinis che fa trasmettere la cittadinanza ai propri figli, sia diritto inalienabile dei discendenti dei veneti all'estero, senza limitazioni o scadenze. Il tema della cittadinanza si accompagna al problema della conservazione del patrimonio linguistico e culturale che ancora i nostri corregionali all'estero possiedono, e che deve essere maggiormente tutelato e valorizzato.
Per quanto riguarda la modifica della legge 25  , l'assessore, pur accettando le osservazioni del Caves (il Comitato delle associazioni venete della Svizzera) sulla poca attenzione verso gli «emigrati veri», ha spiegato le ragioni delle sue scelte operative, che hanno privilegiato i veneti residenti nei continenti più lontani. Ne sono prova gli incontri in Argentina, Brasile, Canada e Australia ma anche in alcuni Paesi d'Europa. A ciò va aggiunto il riconoscimento di poteri decisionali e di relazione diretta delle Federazioni. Mentre, infatti, alla Conferenza di Verona, i delegati furono scelti dalla Regione, a Vicenza «i rappresentanti della Svizzera non li abbiamo scelti noi - ha ribadito Bozzolin - ma il Caves, e quelli dell'Argentina sono stati indicati dal Cava, il Comitato delle associazioni venete. Così abbiamo fatto per tutte le federazioni costituite».
Relativamente all'informazione e alla comunicazione, la Regione vuole utilizzare una pluralità  di strumenti. Oltre a giornali e riviste, le associazioni continueranno ad essere collegate via Internet, e a ricevere il mensile telematico Veneti nel mondo. Un ulteriore potenziamento del sistema informativo potrà  avvenire con la diffusione di prodotti informativi, via satellite, tramite emittenti televisive estere. Tali servizi dovranno però essere calibrati sul reale bisogno di informazione e di comunicazione, anche «a due vie», dei nostri corregionali all'estero.
Sui rapporti con gli enti locali, dopo gli interventi di Giuseppe Berlato Sella, presidente dell'Anci Veneto, di Danilo Longhi presidente della «Vicentini nel mondo», di Unioncamere e della Camera di commercio di Vicenza, dei presidenti delle province di Vicenza e Belluno, Manuela Dal Lago e Oscar De Bona, l'assessore Bozzolin ha proposto il potenziamento dei rapporti con gli enti locali, per riattivare iniziative sul fronte della cultura e dell'assistenza ai corregionali meno fortunati. Compete ai comuni aiutare i propri cittadini in stato di bisogno, ottimizzando quelle centinaia di milioni messe ogni anno a disposizione dalla Regione.
Questi obiettivi possono essere raggiunti a fronte di un maggiore impegno finanziario della Regione, in grado di sostenere, nel prossimo triennio, la realizzazione delle Conferenze d'area in Nordamerica, in Centroamerica e nell'Europa dell'est; e delle «Settimane venete» di esposizioni, attività  e incontri nei settori economico, commerciale e culturale. L'ultimo impegno riguarda la revisione dello Statuto regionale, all'elaborazione del quale i veneti residenti all'estero potranno direttamente partecipare attraverso una Conferenza straordinaria.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017