Amarcord in bianco e nero
VANCOUVER
Ideata nel 1904 da un gruppo di uomini d";affari mossi dal comune e comprensibile desiderio di socializzare, ma soprattutto dal dovere di solidarietà verso gli appartenenti al proprio gruppo etnico, la Figli d";Italia costituì un punto di riferimento importante per gli italiani arrivati all";inizio dello scorso secolo in una Vancouver città di frontiera quasi tutta da costruire e priva, all";epoca, della ricca rete di servizi sociali oggi esistenti. Nessuna differenza veniva fatta di provenienza, fosse essa dal nord o dal sud, paesana o regionale, d";arma o parapolitica: qui si era semplicemente nel far-west. Nessuna distinta collocazione di ceto e di educazione veniva operata: erano tutti semplicemente italiani giunti per necessità o per scelta in un nuovo e sconosciuto Paese nel quale integrarsi armoniosamente, apprendendone lingua e costumi senza con ciò abbandonare la propria identità d";origine.
Oggi le situazioni e i bisogni sono profondamente cambiati, all";esterno e all";interno della comunità . Non dovrebbe tuttavia venir meno lo spirito che ha mosso quei nostri pionieri a scegliere per motto tre splendide parole: Libertà , Fratellanza, Uguaglianza. Mediate allora dalla rivoluzione francese e fatte proprie da uomini capaci di capovolgere la propria esistenza e quella delle proprie famiglie ricominciando daccapo, con sacrificio e tenacia, in una società d";accoglienza cui dare in cambio la propria leale partecipazione. Si tratta di concetti universalmente validi. Anche oggi libertà significa liberazione dal bisogno, dall";ignoranza, dalla sottomissione, dalla paura: cioè autonomia morale e intellettuale, indipendenza da pressioni esterne e strumentalizzazioni di ogni sorta, da qualsiasi parte provengano. La fratellanza, più che mai necessaria e difficile da esercitare, può voler dire accettazione e rispetto dell";altro e degli altri, convivenza tollerante, generosità libera da meschinità e ricatti: non sia mai che l";avversario diventi un nemico, o che l";amico si trasformi in un traditore della tua fiducia. Per chi è credente, tutti siamo figli dello stesso Dio padre. Uguaglianza, poi, non è livellamento, ma coscienza di possedere la stessa dignità e fragilità umana, di essere tutti «persone» in cammino verso un comune destino da costruire insieme. Può essere il messaggio del Centenario? Da estendere non solo al contesto multiculturale canadese, diventato per noi patria, ma anche alla lontana patria d";origine.
L";impresa di Angelo Calori
«C";erano italiani a Vancouver ben prima del grande incendio del 1886», afferma una breve relazione storica stesa negli anni Sessanta dalla defunta Rachel Giese, «ma il primo a lasciare il segno fu il veneto Angelo Calori». Era arrivato a Victoria, da San Francisco, nel 1882; aveva lavorato nelle miniere di carbone di Nanaimo e come caporeparto della CP Rail nel tratto Hope-Vancouver. Dopo l";incendio, un grande fabbricato in legno era rimasto come uno scheletro tra le ceneri di Gastown: Calori lo acquistò da Henry Bell-Irving e lo trasformò in un albergo. Vent";anni dopo, con lo sviluppo della città e dei propri affari, sulla stessa area vi costruì un edificio in calcestruzzo di sei piani, l";Hotel Europa "; il caratteristico albergo a forma di prua tra le vie Powell e Alexander "; sul cui portale d";entrata si legge tuttora l";iscrizione: Angelo Calori, 1908-9.
Calori fu uno dei soci fondatori della Sons of Italy: insieme con lui si ricordano il primo presidente, Giovanni Carrelli, l";agente del regno Agostino Ferrera, il notaio Giovanni Galetti, e, ancora, Cesare Anderlini, Antonio Cianci, Francesco Federici, Achille Pini, Pietro Ruocco, Davide Sanguinetti ed altri, 59 in tutto. Dicono, tra l";altro, le cronache che la Figli d";Italia era famosa non solo per le opere di solidarietà ma anche «per i suoi Dinners and Dances e per i coreografici funerali dedicati ai defunti delle proprie famiglie». Tutto questo e molto altro sarà rievocato, tra fine settembre e ottobre, non solo da una serie di celebrazioni festose "; che culmineranno il 2 ottobre in una serata di gala "; ma da un";esposizione di reperti storici (documenti personali e associativi, ritratti e fotografie di gruppo, bandiere e vessilli, vestiti e ornamenti, trofei e oggetti vari della memoria), allestita nella sede del Centro culturale italiano. Titolo significativo della mostra «PASSAGGI: Tracing the history of Vancouver";s Mutual Aid Societies» (Ricalcando la storia delle associazioni di mutuo soccorso a Vancouver).
L";iniziativa di celebrare il centenario è nata un anno fa all";interno della Confratellanza Italo-Canadese, legittima erede non solo della Figli d";Italia ma anche delle successive associazioni confluite nel 1966 a formarla sotto l";autorevole e unificante guida del giudice Angelo Branca: la Società Veneta risalente al 1911, la Vancouver Italian-Canadian del 1934 e la Società Meridionale del 1963. Da non dimenticare, inoltre, l";indispensabile ruolo delle donne: ogni società aveva la sua numerosa sezione femminile, e tutte si sono unificate nella Lega femminile della Confratellanza.
Ideatore e motore dell";importante avvenimento è Rodolfo (Rudy) Bonora, un personaggio rispettato non solo per il profilo privato di strenuo lavoratore trasformatosi in imprenditore (esempio non raro tra gli italiani qui immigrati), ma per la continuità e la generosità di partecipazione nelle faccende comunitarie.
A giugno, Bonora è stato proclamato e onorato quale «Emigrante dell";anno» nel corso della Settimana Italiana di Vancouver.
La sfida di Bonora
Da anni Bonora, con pazienza, competenza e amore, sta collezionando e assemblando i reperti per la mostra: quegli oggetti della memoria che faranno pensare, immaginare e apprezzare. Un richiamo indispensabile, oggi, in tempi di diffuso benessere, di fretta e frantumazione, di velocità , superficialità e individualismo che provoca disinteresse per l";altro, mancanza di comprensione e rispetto, spesso prepotenza e sopraffazione.
Con il chairman Rudy Bonora, del Comitato organizzatore fanno parte anche lo storico Ray Culos, l";ex presidente Angelo Holmes, la presidentessa della Lega femminile Serafina Sammarco, e ancora John Teti, Luigi De Luca, Rocky Giovinazzo, Alex Giuliano, Massimo Mandarino e Giovanni (John) Barbieri, tredicesimo presidente in carica della Confratellanza italo-canadese. Ai festeggiamenti, oltre ai rappresentanti del governo italiano e ai leaders comunitari, parteciperanno autorità amministrative e politiche canadesi. Ciò costituirà un ulteriore riconoscimento per una benemerita grande associazione, erede del passato, attiva nel presente e proiettata nel futuro. Sarà anche un grazie per i contributi significativi da essa dati a diverse opere assistenziali, dal campo ospedaliero a quello della costosa educazione post-secondaria. La sera del 2 ottobre "; il cui fitto programma prevede, tra l";altro, la proclamazione di «Uomo dell";anno» del celebre imprenditore Umberto Menghi "; saranno consegnate a tre studenti universitari della Simon Fraser University (due d";origine italiana e uno di differente etnia), le seguenti borse di studio, da decenni ormai puntualmente assegnate: la «Hon. Mr. & Mrs. Angelo Branca» istituita dai coniugi Branca in occasione delle loro nozze d";oro, la «Father Della Torre» dedicata all";instancabile e generoso sacerdote della primitiva comunità italiana aggregata intorno alla chiesa del Sacro Cuore, e la «Confratellanza Italo-Canadese» volta ad assistere giovani italocanadesi che dimostrino insieme «abilità accademica e necessità finanziaria».
Parallelamente ai festeggiamenti del Centenario "; nei giorni 1, 2, 3 ottobre, organizzato dal Congresso Nazionale degli Italo Canadesi per celebrare il proprio 30° anniversario "; si svolgerà , presso la stessa sede del Centro culturale italiano, un convegno provinciale sul tema: «Nel bosco dei simboli: l";identità italo canadese in movimento». Ne riparleremo.