Ampliare i compiti del Comitato di bioetica
U n'attenzione maggiore da parte della politica, per dare alla bioetica lo spazio che merita. È l' appello del professor Francesco D' Agostino, presidente del Comitato nazionale di bioetica nel quadriennio ' 95-' 98 e attualmente presidente onorario del comitato stesso. «Una carica - precisa - che ricoprono, in segno di garbo, tutti coloro che lo hanno guidato dalla sua fondazione, avvenuta dieci anni fa, fino ad oggi».
Msa. Una struttura diventata necessaria con il passare degli anni, professore?
D' Agostino. Direi di sì. Non solo qui in Italia, visto che i comitati di bioetica sono presenti in tutti i paesi avanzati. Ma, per fortuna, ora stanno nascendo anche nei cosiddetti paesi in via di sviluppo, come ad esempio Egitto e Tunisia. In poche parole, tutti cominciano a capire che esiste un' esigenza reale di rendere pubbliche le discussioni importanti che avvengono in materia di bioetica.
Un' esperienza, la sua, che ha portato a quali risultati?
Innanzitutto, mi preme dire che, globalmente, è stata un' esperienza positiva. Basti dire che nel quadriennio della mia presidenza sono stati pubblicati quaranta documenti su argomenti di vitale importanza, tra i quali l' eutanasia, la fecondazione artificiale, i trapianti nei minori, l' elettrochoc, il problema del suicidio relativo alle fasce più giovani. E devo anche dire che il comitato spesso ha trovato ascolto nei diretti interessati.
Spesso, ma non sempre.
Il problema è proprio questo. Il limite più evidente è che il governo non dà al comitato quella funzione propulsiva che, invece, meriterebbe. Anche perché il comitato è più attento alle esigenze della società civile di quanto lo possa essere il governo stesso. Sembra un paradosso, ma talvolta il comitato ha addirittura anticipato il governo su questioni sociali di grande rilevanza.
Questo vuol dire che gli organi politici hanno dei limiti ben precisi in materia di bioetica?
Qui in Italia la bioetica si restringe al problema della fecondazione artificiale e alla manipolazione degli embrioni. Non c' è dubbio che si tratta di problemi molto forti, ma in questo modo si corre il rischio di sottovalutare altre questioni bioetiche di vitale importanza che sono all' ordine del giorno. Come, ad esempio, l' elevato numero dei suicidi tra i più giovani, tema che va trattato con maggior cura e attenzione. Oppure il controllo sugli oppiacei, sul quale manca un vero e proprio dibattito. Senza dimenticare che siamo sempre in attesa di una legge sulla fecondazione assistita.