Aperta la Casa Dante a Toronto

Il Centro fa da catalizzatore della cultura e dell'arte italiana a livello locale, nazionale e internazionale. L'intervista al direttore Alberto Di Giovanni.
17 Maggio 2006 | di

TORONTO
Fondato trent’anni fa dall’attuale dinamico direttore, grand’ufficiale Alberto Di Giovanni, il Centro Scuola e Cultura di Toronto non si occupa solo di assicurare corsi di lingua e cultura italiana agli oltre 30 mila allievi che seguono questi corsi nelle 85 scuole della Grande Toronto; e neppure si limita ad organizzare corsi linguistici estivi in Italia, dove ogni anno si recano circa 600 studenti per conoscere meglio le loro origini e perfezionarsi nella lingua dei loro padri. Il Centro Scuola e Cultura promuove attività sportive di ogni genere, corsi di danza, d’arte, di musica e di cucina, ed è considerato il più grande istituto culturale italiano al di fuori della penisola. Esso è dotato di un’ampia biblioteca, la «Alberto Di Giovanni Library» così intitolata in onore del fondatore che contiene una collezione di circa 10 mila volumi, e costituisce un’importante risorsa di ricerche e conoscenze, specializzata in campo umanistico, con un’importanza data non solo alla storia dell’arte e alla letteratura italiana, ma anche a storia, geografia, musica, cucina, sport, cinematografia e a tutto ciò che riguarda l’Italia, gli italocanadesi e i numerosi studi riguardanti l’emigrazione italiana in Canada. Il Centro Scuola vanta anche un’interessantissima Galleria d’Arte, la «Joseph D. Carrier Art Gallery», che possiede numerosi capolavori di artisti del passato, e spesso ospita le opere di rinomati artisti contemporanei sia italiani che canadesi. Nell’aprile scorso c’è stata la mostra di Amedeo Brogli, d’origine lucana ma residente a Roma: uno dei pittori più rappresentativi dell’Italia odierna che si esprime attraverso un’armonia di colori stupendi. Il Centro Scuola e Cultura dedica molte energie, e riserva un’importanza rilevante, ai due cori fondati dal professor Di Giovanni, e affiliati al Centro stesso: la Schola Cantorum, composto da una settantina di voci bianche, molto conosciuto e apprezzato, e il Palestrina Chamber Chorus, un coro polifonico di alto livello, riservato a persone con voci ben educate e preparate musicalmente nei vari conservatori e università, che nei dieci anni di vita ha raggiunto traguardi notevoli, cantando, tra l’altro, in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II in Canada durante la Giornata Mondiale della Gioventù nel 2002, e in posti prestigiosi in Canada e in Italia, come la Basilica di San Francesco d’Assisi, la Basilica di Sant’Antonio a Padova, e i teatri di Fermo, L’Aquila, Prato e Fiesole.
Ricorrendo quest’anno il 30° anniversario di fondazione del Centro Scuola e Cultura, due importanti iniziative sono state organizzate nel maggio scorso: l’apertura della Casa di Dante in Canada e il concerto L’Amor che move il sole e l’altre stelle con I solisti della Scala Trio.
Colantonio. Quali sono i motivi che l’hanno spinta ad aprire una Casa di Dante a Toronto, e come vi è arrivato?
Di Giovanni. Dante è stato senz’altro il più grande italiano della storia: è stato la persona più completa sotto tutti i punti di vista, sia come poeta e scrittore, che come politico, filosofo e teologo. Come tale ha contribuito enormemente allo sviluppo del pensiero umano, e quindi, quando si pensa al genio massimo della cultura italiana si pensa a Dante Alighieri. Fui ispirato ad aprire questa casa, in seguito alla visita alla Casa di Dante, a Torre de’ Passeri, in Abruzzo, e all’incontro con il professor Corrado Gizzi, il più grande dantista vivente, che mi ha incoraggiato in questo progetto monumentale. In principio mi sembrava un sogno irraggiungibile, poi invece è diventato una gratificante realtà, e credo che questa mostra dantesca sia quanto di meglio possa essere lasciato come patrimonio culturale della nostra italianità alle future generazioni di italocanadesi.
Cosa avrà esattamente la Casa di Dante a Toronto?
Questa mostra permanente di Dante vuol far conoscere Dante nella poesia, nella musica e nella pittura. Di conseguenza avremo edizioni bibliografiche rarissime della Divina Commedia e di tutte le altre opere di Dante. Sarà, quindi, una collezione molto ricca e preziosa per far conoscere sempre più questo grande poeta che è il padre della lingua italiana. Per dare risalto ai grandi compositori che hanno scritto brani stupendi, ispirandosi a Dante e alla Divina Commedia, abbiamo pensato di far precedere l’inaugurazione ufficiale della Casa di Dante con un concerto dei Solisti della Scala Trio, un ensemble di fama internazionale, composto dal celebre pianista abruzzese Nazzareno Carusi, dal primo oboista Francesco De Rosa, e dal primo clarinetto solista Fabrizio Meloni, ad accompagnare il soprano Karine Levasseur Carusi e il giovane soprano più promettente della nostra città, Maria-Giulia Bruni che si è esibita con due brani di Puccini. Naturalmente Dante ha ispirato grandi artisti, e la Casa di Dante ha tutti i volumi di Gizzi sui vari pittori che hanno illustrato le opere di Dante, e una serie di opere d’arte dei più grandi artisti italiani del secolo scorso come Aligi Sassu, Basilio Cascella, Leonardo Cremonini, Alberto Sughi, Emilio Greco, Gigino Falconi e molti altri. Abbiamo inoltre una ricchissima collezione di circa mille illustrazioni dantesche, le più famose delle quali sono di Dorè, Dalì, Guttuso, Nattini, Tommaseo e Alinari.
Ora quale scopo si prefigge di raggiungere con la Casa di Dante?
Scopo di questa esposizione dantesca permanente è quello di organizzare visite culturali di studenti liceali e universitari che potranno trovare materiale adatto ad approfondire le loro ricerche nei loro studi sulla lingua italiana. Inoltre è nostra intenzione tenere ogni anno una Lectura Dantis ad alto livello, con i più grandi studiosi di Dante, per far conoscere sempre più Dante e la sua influenza nella storia dell’umanità.
Com’è riuscito a raccogliere tutto questo materiale su Dante?
È stato un lavoro fatto con amore, passione e perseveranza. Abbiamo intrapreso vari contatti con molte parti d’Italia e dobbiamo essere grati soprattutto al professor Gizzi della Casa di Dante in Abruzzo, senza ignorare il valido aiuto ricevuto dal collezionista Paolo Sacchi dell’Ippogrifo di Firenze.
Lei è molto impegnato per il Centro Scuola. Cosa la motiva a dedicare tempo ed energie a favore di questo organismo?
Quando si spende tutta la vita in un ente per cui si è tanto lavorato, e si è visto questa creatura crescere e diventare matura, raggiungendo un livello di notevole prestigio, è ovvio che tutta la passione, tutto l’amore lo porti sempre con te. Ne sono orgoglioso, ma anche gratificato e commosso di fronte al successo ottenuto.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017