Argentina. Pizza batte parrilla
Più pizzerie che parrillas, le tipiche griglierie. Non siamo in Italia, ma in Argentina. Per l’esattezza a Buenos Aires, la città di Borges, Piazzolla e Maradona oltre che di papa Bergoglio. È qui, nella terra sognata dagli italiani per il tango e la carne grigliata, che il fascino della pizza del Belpaese è ormai esploso.
Le statistiche del comune svelano che in città ci sono 752 pizzerie e 555 parrillas, vale a dire una pizzeria ogni 2.439 abitanti. Una densità che va di pari passo con quella che si registra in Italia, dove la Federazione italiana pubblici esercizi – che raggruppa le imprese che operano nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento – ha censito circa 25 mila pizzerie, una ogni 2.430 italiani. A Buenos Aires, nell’ultimo anno, i permessi per aprire una pizzeria sono aumentati del 25 per cento, mentre ristoranti e trattorie tradizionali sono in calo.
Le radici di questa passione per il buon cibo italiano partono da Napoli per arrivare fino a La Boca, il quartiere degli immigrati italiani, sviluppato soprattutto dai marinai genovesi che qui arrivarono in massa nel XIX secolo, portando con loro in Argentina anche la semplice e antica ricetta: farina, lievito, sale, acqua e olio.
Secondo un sondaggio realizzato da una compagnia di latticini argentina, il 66,25 per cento degli argentini mangia almeno una volta alla settimana la pizza, mentre il 18,37 per cento lo fa ben due o tre volte la settimana.
Lungo il corso Corrientes, una delle strade più tipiche e affollate della città, si trova la pizzeria Güerrin. Fondata nel 1932, ogni venerdì e sabato accoglie circa ottomila persone che pranzano, cenano o fanno una sosta a qualsiasi ora per mangiare la pizza. Güerrin compra sei mila chili di mozzarella al mese.
Negli ultimi sei anni, il consumo di mozzarella è raddoppiato. Secondo l’Istituto nazionale di tecnologia industriale argentino, oggi si mangiano 10 chili di formaggio all’anno per persona: la media è di 3 chili di mozzarella per persona all’anno, mentre negli Stati Uniti – il Paese con più pizzerie al mondo – il consumo annuale di mozzarella è di circa 2,22 chili a testa.
Ci sono anche motivi economici che spiegano il primato della pizza nel Paese dell’asado de tira (speciale taglio di manzo). Secondo l’Istituto di promozione della carne di mucca argentino, tra il 2009 e il 2012 il prezzo della carne è triplicato. Inoltre, bisogna considerare che andare a mangiare una pizza, anche con tutta la famiglia, è mediamente più economico: costa la metà (circa 200 pesos ossia 11,11 euro) di quanto si spenderebbe se si andasse in una parrilla (400 pesos che equivalgono a 22,22 euro). Buona e conveniente: la pizza piace davvero a tutti e a tutte le latitudini.