Associazionismo? In ottima salute!

Nella British Columbia è tutto un fiorire di iniziative culturali e sociali che vedono protagonisti, in massa, i sodalizi italiani.
19 Ottobre 2004 | di

VANCOUVER
Ci si preoccupa, forse troppo, per le sorti dell";associazionismo italiano nel mondo. Alcuni lo vorrebbero riorganizzare «in vista della scadenza elettorale del 2006». Gli si chiede genericamente (senza spesso conoscerne genesi, finalità  e fecondità  laddove opera) «un salto di qualità Â». Ne viene contestata la carenza di giovani, senza considerare che i giovani appartengono alle società  dei paesi in cui sono nati e cresciuti, che le loro identità  miste ne fanno dei modelli nuovi di umanità  da studiare e rispettare. Non ci si può onestamente permettere di trascinarli indietro nel faticoso tentativo di ricollocarli nel mondo, sia pure interessante e valido dei padri e dei nonni, o peggio di quello frammentato e litigioso della realtà  politica italiana. Quando si sta loro affidando la fiaccola del percorso, occorre essere consapevoli che la meta da raggiungere è proiettata nel futuro, e il loro futuro è l";orizzonte sconfinato del mondo, nel quale operare in pace per il bene comune. Pensiamo in termini di ecumenismo e non di superati nazionalismi. Perchè no?
Le preoccupazioni arrivano dalle organizzazioni madri in Italia, ovvero enti comunali, provinciali e regionali, peraltro da sempre attivi e collegati con i loro rappresentanti all";estero, ma soprattutto dalle istituzioni politiche per gli italiani nel mondo (organismi quali Comites e Cgie) oltre che dalle zelanti multiformi sigle partitiche e parapartitiche proliferate nel Bel Paese (incomprensibili ai più, specialmente a giovani e giovanissimi). A rassicurare almeno un poco "; senza con ciò voler sminuire apporti e buone intenzioni di quanti si preoccupano "; è bene perciò rivolgere uno sguardo a ciò che succede ancora oggi, 2004, nel mondo dell";associazionismo tradizionale italiano fuori d";Italia: per trarne conclusioni oggettive e realistiche sulla vitalità  delle comunità  d";origine italiana autonomamente operanti nei continenti. Il nostro Messaggero, modello d";informazione di ritorno o meglio ancora d";informazione «circolare» nel mare magnum dei media di lingua italiana "; in e fuori d";Italia "; ne riferisce costantemente, fedele alla sua missione di verità . Un recente esempio proviene dalla costa dell";ovest canadese: dove c";è ancora molto da imparare, ma c";è anche qualcosa di cui andare orgogliosi.
Si è già  riferito su significati e programmi "; mostre, pubblicazioni, celebrazioni "; riguardanti il Centenario di fondazione delle prime società  italiane di mutuo soccorso a Vancouver. Alla vigilia dell";evento (*) occorso nella prima settimana d";ottobre, altri fatti significativi avevano chiamato a raccolta associazioni, organizzazioni e individui per ripensare e rievocare insieme alcune tappe della presenza italiana in questa parte del mondo. L";intero mese di settembre, quando l";estate va evaporando e i ragazzi ritornano a scuola, è stato scandito da alcuni accadimenti importanti: il XV Congresso della Federazione dei Fogolà¢rs Furlans del Canada nella prima settimana del mese, il XXVII anniversario del Centro culturale italiano, qualche giorno dopo, l";apertura di una nuova stazione radio di lingua italiana (Radio CCC, in inglese si pronuncia sì sì sì), come dire che la produttrice, Carmelina Corsi Cusano, abbia voluto affermare «siamo qui per voi e per noi», e le facciamo i migliori auguri!), una rassegna di pellicole italiane (The Films of Paolo Virzì) alla Pacific Cinemateque a cura dell";Istituto Italiano di Cultura, la partecipazione di sette opere della giovane cinematografia italiana alla XXIII edizione del Vancouver International Film Festival (**), e, a fine mese, l";opening della mostra storica «Passaggi: cento anni di unione» al Centro, sede della Italian Cultural Centre Society, federazione di una quarantina di associazioni italocanadesi, la maggior parte nate negli anni Sessanta-Settanta, alcune in continuità  con le antiche società  di mutuo soccorso, altre d";ispirazione paesana e provinciale, e poche organizzate di recente quali espressioni di unificata provenienza regionale. Associazioni d";arma, club di arti e mestieri, movimenti femminili, giovanili e di seniors a parte. E senza incorporarvi le meritorie realtà  del volontariato operante nell";ambito delle parrocchie cattoliche.
Le attività  settembrine sono sfociate, nei primi tre giorni di ottobre, nella significativa conferenza intergenerazionale «Nel bosco dei simboli: l";identità  italo-canadese in movimento», a cura della sezione britishcolumbiana del Congresso (National Congress of Italian Canadians) per celebrare il XXX anniversario di quest";organismo di rappresentanza ufficiale degli Italo-Canadesi presso il governo federale. Relatore principale l";ex ministro per l";Ambiente, onorevole Charles Caccia, durante i lavori si sono presi in esame vari aspetti della presenza italiana, sia nel mondo rurale che in quello post-industriale, passando dalle tradizioni popolari paesane alla realtà  del mondo giovanile che sta forgiando nuove identità , dalla cultura dello sport e del tempo libero all";inesauribile apporto degli anziani (definiti «Our Inherited Treasure»), dal pre-femminismo al post-femminismo, il tutto con il prezioso apporto di operatori comunitari e di specialisti, oltre che di giornalisti, poeti e scrittori. Una sezione della conferenza ha avuto infatti per tema «The difficult Mission of the Italian Media», e un";altra «Prose and poetry from Italian Canadian Writers».
La presenza di ben tre ministri del governo federale alle celebrazioni del XXVII anniversario del Centro culturale "; oltre che dei rappresentanti del governo provinciale e dell";amministrazione civica "; ha premiato decenni di contributi culturali e di partecipazione sociale degli italiani di Vancouver alla comunità  d";appartenenza. È stata una sorpresa per le centinaia di partecipanti, tra cui i molti volontari che da anni, con perseveranza e spirito di sacrificio, sostengono con la casa comune il cuore dell";italianità  a Vancouver. Tra loro c";era l";ex parlamentare Anna Terrana, che alla gestazione e all";infanzia del Centro aveva dedicato la vita. Faceva gli onori di casa il presidente, Joe Finamore, oriundo di prima generazione. Era naturalmente presente il console generale d";Italia, Giorgio Visetti.
L";onorevole David Emerson, ministro dell";Industria, ha colto l";occasione per esprimere ufficialmente ammirazione e stima per gli italiani al di qua e al di là  del continente. Ha anche detto che, dopo aver partecipato al convegno dei Fogolà¢rs 2004 dov";è stato piacevolmente impressionato dall";unità  dei friulani e dalla loro massiccia presenza al XV Congresso «Da Mar a Mar, un puint che nus lee» "; si ripropone di recarsi in Friuli-Venezia Giulia per conoscere il sistema produttivo del territorio. Gli ha fatto eco l";onorevole Joe Volpe, ministro per le Risorse umane e lo Sviluppo tecnologico, che in perfetto italiano (mantenuto e migliorato dopo l";arrivo in Canada, dov";era emigrato con la famiglia a sette anni d";età ) ha tra l";altro annunciato alcuni contributi del governo federale ad una zona dell";interno britishcolumbiano dove vivono ed operano decine di migliaia di discendenti dei primi emigrati italiani (perlopiù erano minatori ed operai nelle industrie di trasformazione dei prodotti del sottosuolo). Il cino-canadese, onorevole Raymond Chan, ministro per il Multiculturalismo, ha approfittato dell";atmosfera calorosa per raccontare la sua personale esperienza di immigrazione, e per elogiare la consistente partecipazione degli oriundi italiani nel governo canadese (circa un terzo del corrente consiglio dei ministri). Da lui ha preso spunto un parlamentare del governo provinciale, il giovane indo-canadese Rob Nijjar, che ha sottolineato le grandi opportunità  offerte soprattutto ai giovani da una società  aperta ed effettivamente multiculturale qual è il Canada.
In occasione dell";anniversario sono stati anche consegnati premi e riconoscimenti: l";ICCS Gold Award alla Fondazione Corrà , il Premio letterario Bressani a Carmelo Militano per la poesia e a Frank Paci per la prosa, la Hall of Fame allo scultore Severino Trinca, il President";s Award ai volontari Concetta Baruca, Adele Chiarello, Maria De Vita, Rosi Facchin, Mario Marchesi e Gina Masaro. 

(*) Messaggero di sant";Antonio, settembre 2004
(**) VIFF 2004, 23 settembre-8 ottobre, tema: «Same Planet, Different Worlds»: in 10 sale cinematografiche cittadine, 500 proiezioni di oltre 300 film provenienti da cinquanta paesi del mondo.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017