AUMENTO DELLA PENSIONE
Pompeo Gali
Longlaville, Francia
Innanzitutto va sottolineato che prima della legge 407, bastava anche un solo anno di contribuzione italiana per accedere all'integrazione al minimo (sempre che vi sia stata una copertura assicurativa all'estero che, raddoppiata con quella versata in Italia, desse diritto alle prestazioni). Con le leggi successive i requisiti furono di volta in volta modificati (e ne abbiamo dato ampia informazione). Ma sia prima della 407 che dopo, l'integrazione al minimo veniva tolta o decurtata in presenza di una pensione estera. Pertanto succedeva spesso che per effetto della diversità dell'età pensionabile, prevista dalle leggi di sicurezza sociale, il pensionato poteva riscuotere la pensione italiana integrata al minimo per circa cinque anni. Nel suo caso, la questione si presenta in forma diversa in quanto la pensione italiana di invalidità e poi di vecchiaia, è stata definita e messa in pagamento contestualmente a quella francese. Pertanto la sua pensione, e quindi l'integrazione al minimo italiano, è condizionata dalla pensione francese. In altre parole l'integrazione al minimo verrà data in parte, solo se, sommando la pensione francese e il pro-rata italiano, il totale sarà inferiore al minimo di pensione previsto dalla legge. Questa operazione viene fatta annualmente. Le abbiamo scritto solo ora perché attendevamo la riforma previdenziale, la quale ha introdotto per gli emigrati, una rata di pensione minima che equivale a circa 15.500 lire al mese (per 15 mensilità ) per ogni rata di contributo italiano. Ora se ha versato, per esempio, 10 anni di contributi avrà diritto a un minimo garantito di almeno 155.000 lire mensili di pensione. Dunque se ha diritto a maggiorazioni per effetto di altre leggi italiane, come nel suo caso per ex-combattenti, queste saranno pagate in aggiunta alla sua rata di pensione.
Pensione in pagamento
Nel 1991 ho iniziato la pratica di pensione di vecchiaia. Da allora solo il 22/01/96 ho ricevuto dall'Istituto nazionale della previdenza sociale di Torino una dichiarazione giurata di redditi corrispondenti agli anni che vanno dal 1991 al 1996. Dopo essere state compilate le pratiche da un patronato di Buenos Aires, i moduli sono stati immediatamente rispediti. Vorrei sapere a che punto è l'iter».
Giuseppe Salatino
Buenos Aires, Argentina
Ci siamo interessati della sua pensione di vecchiaia, e con piacere le comunichiamo che la sua pratica è stata evasa dalla sede Inps di Torino il 28 giugno '96. La pensione porta il numero VO/S 45121705, e l'Inps sta predisponendo il suo pagamento. Se non le dovesse essere ancora giunta, inoltri un sollecito a gennaio, tramite il suo patronato.
Domanda accolta
«Sono abbonato da tempo al 'Messaggero' e chiedo un vostro aiuto in quanto, attraverso un patronato, ho fatto domanda per la pensione già dal marzo del 1991 ma non ho mai ricevuto una risposta. Ho lavorato molti anni in Italia e molti anche in Australia, versando sempre i rispettivi contributi. Il governo australiano mi ha già riconosciuto invalido perché non posso lavorare per motivi di salute, ma dall'Italia non mi è giunta nessuna notizia in merito. Allego tutti quei documenti in mio possesso che forse vi posso essere d'aiuto».
Antonio Severino
Maylands, Australia
La sua domanda di pensione di vecchiaia (e non di anzianità ) presentata nel 1991 a seguito dell'interessamento del suo patronato e successivamente del «Messaggero», ora è stata accolta. La definizione è avvenuta nell'estate scorsa e la pratica porta il numero 45008327. L'Inps, tramite la sede provinciale di competenza, sta perfezionando i necessari meccanismi per il pagamento (rata di pensione e arretrati). Se non ha ancora ricevuto tali pagamenti si rivolga al patronato per un sollecito.
Documento illeggibile
«Ringrazio il 'Messaggero' perché entra nelle nostre case dandoci la possibilità di leggere qualche messaggio di speranza e di pace. Vorrei chiedere all'esperto un chiarimento sul fatto che, già da alcuni mesi, non ricevo più gli assegni familiari di mia moglie ».
Biagio Paolozza
Sunshine West, Australia
Se non riceve più gli assegni familiari per la moglie a carico, innanzitutto è bene che lei verifichi il modello che l'Inps invia annualmente a tutti i pensionati. Se lo ha già ricevuto lo porti in visione al suo patronato altrimenti lo richieda, sempre tramite il patronato, all'Inps di Benevento fornendo le sue generalità anagrafiche e il numero della pensione (VO/S 50601950).
Dalle nostre verifiche presso il nostro ente previdenziale risulta che nel 1994 è stata iniziata una ricostruzione della sua pensione per motivi contributivi. Tale ricostruzione è stata sospesa. Nella documentazione che ci ha fatto pervenire c'è la copia della dichiarazione reddituale ma è purtroppo illeggibile, pertanto le chiedo di inviarcene una più leggibile.