Australia, bilancio della Conferenza di Melbourne. Veneto, nice to meet you!

03 Gennaio 1999 | di

Ascolto delle istanze dei corregionali, attenzione alle nuove generazioni, e conoscenza delle diversità  culturali e sociali della comunità  veneta. Il continente australe più vicino a       Venezia                                                                                            

Riflettendo sulla prima Conferenza dei Veneti d'Australia e Sudafrica, svoltasi nel novembre scorso a Melbourne, siamo spinti a sottolineare innanzitutto i contenuti innovativi e le modalità  che l'hanno caratterizzata. La delegazione giunta dall'Italia era composta dall'assessore per i veneti nel mondo, Franco Bozzolin, e dai dirigenti regionali Angelo Tabaro ed Egidio Pistore; da esponenti delle categorie produttive, del mondo culturale e universitario; da un gruppo di sindaci, membri dell'Anci-Veneto (l'Associazione nazionali dei comuni d'Italia), e da responsabili delle associazioni tra i quali il presidente dell'Anea, Aldo Lorigiola, che ha attivamente collaborato all'organizzazione della conferenza.

Radici più forti, mercati più aperti

Non è un fatto casuale che la conferenza sia stata preceduta, il mattino del 6 novembre, da un incontro nella sede del Coasit tra responsabili del mondo commerciale e imprenditoriale australiano e imprenditori ed economisti veneti. Il confronto tra la recessione asiatica e la forte domanda interna di industrie e di imprenditori australiani; l'analisi del flusso import-export tra Australia, Europa e Italia; la conoscenza del legame che fin dagli anni Cinquanta-Sessanta le nostre comunità  hanno avuto con i prodotti italiani, entrati oggi in tutti i supermercati australiani; le prospettive infine di nuovi investimenti in termini di know-how: questi e altri problemi hanno stimolato una positiva riflessione sulle attuali possibilità  di incrementare, in un mercato globalizzato, i rapporti economici e gli investimenti tra l'Australia, l'Italia e il Veneto, in particolare, mirando soprattutto alle nuove generazioni. Istanze e prospettive che sono state poi sviluppate dal gruppo di lavoro sull'economia, che nel suo documento finale ha aggiunto l'esigenza di favorire, tra Australia, Sudafrica e Italia, contatti tra università , centri di ricerca, aziende o enti di settori omogenei o complementari. «Sono le persone, che guidano i processi economici e politici», ha affermato nel suo intervento l'ingegner Berlato Sella, presidente dell'Anci-Veneto. «Qui in Australia, come nel Veneto, c'è una voglia reciproca di recuperare radici e di sviluppare mercati».

L'orgoglio di sentirsi veneti

Sulla scommessa di rinsaldare i rapporti tra Veneto, Australia e Sudafrica, si sono articolati gli altri incontri della conferenza. «Mi sento fiero di appartenere a questa comunità  e a questa cultura», ha affermato il governatore James Gobbo nel saluto inaugurale rivolto ai membri della delegazione e ai duecento convegnisti, ricevuti nella storica Government House di Melbourne. Gli ha fatto eco l'assessore Bozzolin: «Essere ospiti nella sua casa non è solo la prova dei consolidati rapporti di amicizia tra i nostri due Paesi, formalizzati anche dalla recente firma del documento di intenti tra la Regione del Veneto e lo Stato del Victoria, ma è anche la testimonianza di quanto siano stimate l'opera e il lavoro dei nostri corregionali all'estero. Lei rappresenta per loro e per tutti noi l'orgoglio di sentirsi veneti». All'incontro erano presenti il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Fabrizio Comencini; l'arcivescovo di Melbourne, George Pell; due parlamentari di origini venete: il senatore Julian Stefani e l'onorevole Carlo Carli; i padri Giovanni Raccanello, Emilio Vaccari, Giuseppe Canova e don Domenico Cassol, in rappresentanza dei missionari italiani; il direttore del «Messaggero di sant'Antonio», e il giornalista Sergio Frigo de «Il Gazzettino» di Venezia; alcuni rappresentanti di origine veneta del mondo imprenditoriale australiano, e il coro veronese «Il Vesoto» che ha cantato gli inni nazionali dell'Australia e dell'Italia.

La prima giornata di lavori si è conclusa con l'incontro conviviale, nella prestigiosa sede del «Veneto Club» di Bulleen, a cui hanno partecipato il presidente della giunta regionale del Veneto, Giancarlo Galan, e il console d'Italia Gianni Bardini. «Parlare a molte migliaia di chilometri da casa, in una struttura che del Veneto porta il nome e il simbolo, è un'emozione - ha detto Galan - . Voi avete dovuto abbandonare la nostra terra, ma avete saputo costruire mezza città  di Melbourne. Il Veneto che avete lasciato non è lo stesso di allora: è una regione che ha saputo crescere e diventare competitiva a tutti i livelli. Ci ha resi grandi, in Australia e nel Veneto, la straordinaria voglia di lavorare della nostra gente».

I temi di fondo sono stati sviluppati dall'assessore Bozzolin nella relazione introduttiva e in quella conclusiva, nelle quali ha espresso la positività  dell'esperienza maturata in questi ultimi tre anni, a contatto con le comunità  venete nel mondo. È nata così l'iniziativa delle «conferenze d'area»; è cambiato il ruolo del «consultore», divenuto espressione diretta delle comunità ; sono sorte le federazioni con il compito di coordinare le associazioni provinciali; si è attivata la collaborazione con l'Anci-Veneto, con le province e con i rappresentanti del mondo economico, produttivo e universitario.

Proposte e prospettive

Il risultato delle tre giornate della conferenza di Melbourne è riassunto nei documenti che i presidenti dei gruppi di lavoro sull'economia, sulla cultura, sull'informazione e dell'Anci-Veneto hanno presentato all'assemblea e che costituiscono, con la relazione conclusiva dell'assessore Bozzolin, il documento finale della conferenza. Ma quali possono essere le sensazioni e i contenuti che i convegnisti hanno portato con sé? Innanzitutto la positività  di un'esperienza comunitaria, vissuta nella riscoperta dell'identità  veneta e la ricchezza di tanti incontri che hanno offerto la possibilità  di confrontarsi e di dialogare con amici provenienti da continenti diversi. In secondo luogo è emerso il bisogno che nei ruoli e nella programmazione delle attività  delle associazioni e dei circoli, sia rivolta una speciale attenzione alle nuove generazioni. Forse potremmo dire che la conferenza di Melbourne ha puntato sui giovani. La Regione, d'altra parte, sta investendo molto sui giovani: con stage, corsi di formazione in aziende e realtà  produttive specifiche; con scambi giovanili mirati alla promozione di rapporti e interessi tali da coinvolgere il «Veneto globale»: nove milioni di cittadini, con comuni radici, presenti in Italia e nel mondo. L'assessore Bozzolin ha lanciato la proposta che in ogni federazione si costituiscano sezioni giovanili, con propri ruoli e con l'impegno di informare la Regione su iniziative, eventuali richieste riguardanti stage formativi, scambi e altro. Essi possono così offrire un concreto apporto al mensile telematico della regione: «Veneti nel mondo». «Vorrei andare più in là  - ha aggiunto l'assessore - : cominciamo il nuovo millennio guardando ai giovani, convocando nel 2000 la prima Conferenza mondiale dei giovani veneti».

Nei lavori della conferenza, le donne hanno avuto un ruolo particolare. La dottoressa Laura Mecca ha coordinato l'incontro sui problemi e sulle prospettive dell'economia, e ha presieduto il gruppo di lavoro sulla cultura; la dottoressa Loretta Baldassar ha offerto ai convegnisti un'approfondita relazione sul contributo dei veneti allo sviluppo culturale, socio-politico ed economico dell'Australia con particolare riguardo agli ultimi cinquant'anni; la professoressa Ilma Martinuzzi O'Brien era presente come autrice della ricerca sui «Veneti in Australia», commissionata dall'Adrev, l'Archivio di documentazione e ricerca sull'emigrazione veneta. A tutto ciò va aggiunta la partecipazione attiva di 14 convegniste: una presenza che ha evidenziato l'apporto della donna nell'epopea migratoria, per la trasmissione dei valori della famiglia, della fede cristiana e delle più radicate tradizioni della cultura veneta.

Dopo l'esperienza positiva di Florianopolis, la presenza della delegazione dell'Anci-Veneto a Melbourne ha offerto nuove occasioni per approfondire il suo rapporto con i veneti nel mondo. La loro attiva partecipazione ha spinto l'assessore Bozzolin a fare una proposta quanto mai innovativa: inserire negli statuti della Regione e dei comuni del Veneto un articolo che valorizzi tutte le componenti della popolazione, ivi compresi i veneti all'estero, per promuoverne l'immagine, recepirne i bisogni e gli interessi; avviando iniziative atte a consolidare i legami con la società , la cultura e l'economia del Paese d'origine, favorendo anche il loro eventuale rientro.

 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017