Australia. Fervono i preparativi per i giochi del millennio. Sydney 2000, Olimpiadi ecologiche

Investimenti per due miliardi e mezzo di dollari con un occhio di riguardo per l’ambiente. 160 popoli immigrati coinvolti nell’organizzazione dei giochi. Un Festival per gli aborigeni. L’intervento di Concetta Fierravanti-Wells.
02 Aprile 1999 | di

 Sydney
Quelle di Sydney 2000 dovevano essere le Olimpiadi del «politicamente corretto», della tutela ambientale, della trasparenza e dell'amicizia fra gli atleti. Un giusto riconoscimento per la grande sportività  degli australiani che non perdono l'occasione per una corsa nei parchi, un'escursione, una partita di cricket. Peccato che il fango dello scandalo che ha travolto il Comitato Olimpico Internazionale abbia finito per sporcare con i suoi schizzi anche l'immagine dei Giochi del Millennio, e di conseguenza quella di una metropoli che puntava proprio su questo appuntamento per promuovere in tutto il mondo il suo convinto multiculturalismo, la sua modernità  e la sua efficienza.
Una scommessa giocata con impegno e generosità , investendo due miliardi e 400 milioni di dollari (oltre 2.500 miliardi di lire), ma soprattutto programmando con cura l'utilizzo delle risorse umane e la scansione dei tempi: a più di un anno dall'inizio dei Giochi, infatti, quasi tutto è già  pronto per la grande avventura, tanto che buona parte degli impianti sportivi ospiteranno già  quest'anno le prime gare: il Royal Easter Show si terrà  tra il 26 marzo e il 10 aprile, le gare di Coppa del mondo di ciclismo l'11 e il 12 aprile, e poi nel prosieguo dell'anno, praticamente tutte le discipline olimpiche saranno testate con manifestazioni internazionali all'interno dei nuovi impianti.
E saranno oltre 170 mila i turisti che nel corso del '99 verranno a Sydney per visitare le sedi dei Giochi, seguire in anteprima le gare e partecipare al Festival del Dreaming, concepito per illustrare al mondo lo spirito multiculturale di queste Olimpiadi, e in particolare la complessa civiltà  degli aborigeni.
Inoltre, per coinvolgere nella manifestazione i primi abitanti del continente (ora ridotti a circa 220 mila, dopo due secoli di oppressione), ma anche le altre 160 diverse nazionalità  che compongono la popolazione australiana, gli organizzatori hanno istituito anche due commissioni consultive, col compito di scongiurare eventuali contrasti con le diverse tradizioni etniche e religiose, e di mobilitare tutte le comunità . I rappresentanti italiani sono Concetta Fierravanti-Wells, Pino Migliorino e Nick Papallo.
«Il nostro compito - dice la Fierravanti, avvocato di origini campane - è armonizzare le istanze dei diversi gruppi etnici e religiosi: ad esempio abbiamo evitato contrasti con la comunità  ebraica spostando l'apertura dei Giochi originariamente prevista nella giornata di sabato; in secondo luogo dobbiamo garantire il coinvolgimento delle diverse minoranze, assicurando una presenza diversificata fra i 50 mila volontari che contribuiranno alla buona riuscita della manifestazione, e un adeguato supporto logistico all'accoglienza e all'assistenza agli ospiti». Le minoranze, infatti - in primo luogo gli italiani che qui sono rappresentati al massimo livello dallo stesso sindaco della città , Frank Sartor - metteranno a disposizione le loro abitazioni per accogliere i connazionali che non mancheranno di approfittare dell'occasione dei Giochi per visitare il Paese e i propri familiari. Olimpiadi concepite, dunque, oltre che nel pieno rispetto del multiculturalismo, nella rigorosa tutela dell'equilibrio ecologico degli ambienti coinvolti, e proprio questa fu una delle carte vincenti - assieme a qualche regalino di troppo - per battere la concorrenza di Pechino, cinque anni fa, davanti ai membri del Comitato Olimpico Internazionale. Gli organizzatori sono arrivati a coinvolgere nella preparazione dei Giochi le maggiori organizzazioni ambientaliste dell'Australia, a partire da Greenpeace, decidendo di inserire nel protocollo di tutela ambientale, presentato assieme alla domanda, impegni precisi sul risparmio energetico, la riduzione del consumo di acqua, la minimizzazione degli scarti e dei rifiuti di materiali edilizi nei cantieri e degli inquinamenti di qualsiasi tipo, la salvaguardia delle caratteristiche ambientali naturali, degli habitat faunistici e dei più rilevanti tratti culturali degli insediamenti umani del passato e del presente.
Lo stesso parco olimpico di Homebush Bay, nella periferia ovest di Sydney, è stato ricavato bonificando radicalmente (con una spesa di 140 milioni di dollari, oltre 140 miliardi di lire) una gigantesca discarica a cielo aperto estesa per 160 ettari e inquinata da diossina, residui tossici e liquami industriali. Il risultato sono ben 440 ettari di giardini pubblici e spazi ad uso ricreativo e a riserva naturale per la tutela della mangrovia e dei pantani salmastri, che saranno messi a disposizione della città  alla fine dei giochi, assieme agli impianti sportivi e alle abitazioni del villaggio olimpico.
Abitazioni e impianti che, sempre per rispettare il decalogo ecologico che si sono dati gli organizzatori, saranno al tempo stesso modernissime e radicalmente ecologiche: «Un quarto dell'energia elettrica necessaria al funzionamento dell'intera struttura sarà  fornito da pannelli solari e da generatori eolici - spiega Elsie Hasting, spagnola, ingegnere dell'Olympic Co-ordination Authority - . I padiglioni delle gare saranno ventilati naturalmente grazie alla loro particolare conformazione architettonica che produrrà  un ciclo continuo e regolato di correnti d'aria limitando l'uso dell'aria condizionata e del riscaldamento, mentre è stato molto ridotto anche il ricorso a materiali plastici e all'illuminazione artificiale, ed è stata particolarmente valorizzata la sistemazione degli spazi verdi: il 95% degli alberi piantati è autoctono, e sarà  irrigato naturalmente, grazie a grandi serbatoi di raccolta dell'acqua piovana realizzati accanto agli impianti».
Una particolare attenzione è stata dedicata ai trasporti alternativi». Per evitare l'impatto negativo dei 400 mila ospiti giornalieri attesi a Sydney per i Giochi, si sta per completare la nuova linea ferroviaria che collegherà  il centro della città  al villaggio olimpico, con una capacità  operativa di 50 mila passeggeri all'ora, che sarà  affiancata da un servizio di 300 autobus a gas naturale, in grado di trasportare altri 28 mila passeggeri all'ora. E per gli atleti e lo staff sarà  attivata anche una linea di trasporto via acqua attraverso la splendida baia di Sydney.
L'ultimo fiore all'occhiello degli organizzatori è l'attenzione dedicata agli atleti, che «dovranno - dice ancora Greg Thomas - sentirsi a casa loro, gareggiare ma anche conoscersi e divertirsi». Per questo, al villaggio olimpico, per la prima volta da molte edizioni, ci sarà  posto per tutti i 10.200 partecipanti (per 28 discipline sportive), che avranno a disposizione negozi e luoghi di svago, cucine in grado di sfornare 60 mila pasti giornalieri, un policlinico, vari ambulatori, e luoghi di culto per tutte le confessioni.

A Leichhardt un Centro di accoglienza e il Forum Italiano

I giochi olimpici si terranno a Sydney dal 15 settembre al 1 ottobre 2000. Responsabile dell'organizzazione dei giochi è il SOCOG, Sydney Organising Committee for the Olympic Games. Il SOCOG ha stabilito un Multicultural Advisory Committee (Comitato consultivo multiculturale) il cui ruolo è quello di dare consigli sui programmi organizzati dal SOCOG in modo che i giochi riflettano la società  multiculturale australiana. In particolare il programma HOMESTAY, grazie al quale ogni atleta che partecipa ai giochi avrà  diritto di poter ospitare in casa privata due persone. La seconda iniziativa riguarda i centri di accoglienza per coloro che visiteranno Sydney, sia con un atleta che per conto proprio.
Per quanto riguarda la comunità  italiana, la proposta è quella di stabilire un centro di accoglienza nel quartiere di Leichhardt dove si trova una consistente presenza di nostri connazionali, la sede del Coasit, il Comitato italiano di assistenza, e la sede del Comites. Nel settembre di quest'anno sarà  completato a Leichhardt il Forum Italiano, compreso un centro culturale.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017