Australia. I veneti di Melbourne
24 Giugno 2015
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Trentacinque anni, oltre mille soci e una struttura ricettiva che include quattro sale per la ristorazione, un bar, campi di bocce, calcio, tennis, pallacanestro e squash, una palestra, un parco giochi, un sottocomitato femminile, un gruppo di golfisti e di ciclisti. Sono i numeri del Veneto club di Melbourne che, nel panorama dell’associazionismo italiano in Australia, rappresenta un vero modello di efficienza. Merito dello spirito di unità che lo anima, ma anche della crescita costante e armonica di cui il club si è reso protagonista negli anni. Non a caso, l’organizzazione – alla cui presidenza dal 2008 c’è Dallila Sabbadini, figlia di un socio fondatore – raccoglie associazioni venete provinciali, gruppi paesani, culturali e sportivi indipendenti.
Ciascuno è guidato da un proprio comitato direttivo e segue un programma di attività che rispecchia cultura, gastronomia e tradizioni religiose ben definite. Eppure, prese assieme queste singole realtà costituiscono un’unica grande famiglia. Lo si deduce, ad esempio, dal grande successo di manifestazioni come la sagra di San Marco (25 aprile), il Ferragosto (seconda domenica di agosto), la festa di sant’Antonio (13 giugno) e quella della Madonna di Monte Berico (8 settembre), che raccolgono ogni anno centinaia di partecipanti felici di poter gustare specialità venete come polenta e coniglio, polenta e baccalà, cotechino con capussi (cappucci, ndr), lasagne e gnocchi, preparate dalla cucina del club e servite dai membri del comitato delle varie associazioni provinciali (l’Ente vicentini nel mondo, l’Associazione padovani nel mondo, l’Associazione internazionale trevisani nel mondo, l’Associazione veronesi nel mondo, la Comunità montana dei 7 Comuni di Asiago a Melbourne). Qualunque sia la ricorrenza, dopo la santa Messa in differenti chiese della città, l’appuntamento è al Veneto club per il pranzo, che include la premiazione dei soci più meritevoli.
Non mancano piacevoli eccezioni. Quando il tempo lo permette, infatti, si festeggia anche all’aperto, non solo tra veneti, ma anche tra italiani, australiani e gente di varie nazionalità. (I veronesi, ad esempio, si ritrovano per il picnic di Santa Lucia, la popolare festa che il 13 dicembre unisce grandi e piccoli nella gioia prenatalizia). Partecipano famiglie al completo: bambini, adulti, anziani e anche parecchi giovani che – giunti a Melbourne per lavoro – ritrovano dall’altro lato del mondo lo stesso orgoglio italiano che scorre nelle loro vene.
Ciascuno è guidato da un proprio comitato direttivo e segue un programma di attività che rispecchia cultura, gastronomia e tradizioni religiose ben definite. Eppure, prese assieme queste singole realtà costituiscono un’unica grande famiglia. Lo si deduce, ad esempio, dal grande successo di manifestazioni come la sagra di San Marco (25 aprile), il Ferragosto (seconda domenica di agosto), la festa di sant’Antonio (13 giugno) e quella della Madonna di Monte Berico (8 settembre), che raccolgono ogni anno centinaia di partecipanti felici di poter gustare specialità venete come polenta e coniglio, polenta e baccalà, cotechino con capussi (cappucci, ndr), lasagne e gnocchi, preparate dalla cucina del club e servite dai membri del comitato delle varie associazioni provinciali (l’Ente vicentini nel mondo, l’Associazione padovani nel mondo, l’Associazione internazionale trevisani nel mondo, l’Associazione veronesi nel mondo, la Comunità montana dei 7 Comuni di Asiago a Melbourne). Qualunque sia la ricorrenza, dopo la santa Messa in differenti chiese della città, l’appuntamento è al Veneto club per il pranzo, che include la premiazione dei soci più meritevoli.
Non mancano piacevoli eccezioni. Quando il tempo lo permette, infatti, si festeggia anche all’aperto, non solo tra veneti, ma anche tra italiani, australiani e gente di varie nazionalità. (I veronesi, ad esempio, si ritrovano per il picnic di Santa Lucia, la popolare festa che il 13 dicembre unisce grandi e piccoli nella gioia prenatalizia). Partecipano famiglie al completo: bambini, adulti, anziani e anche parecchi giovani che – giunti a Melbourne per lavoro – ritrovano dall’altro lato del mondo lo stesso orgoglio italiano che scorre nelle loro vene.
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017