Australia. La Sicilia che non ti aspetti

11 Settembre 2012 | di

Il Premio «Ragusani nel Mondo» venne assegnato, nel 2007, a Carlo Corallo di Melbourne. La notizia fu una sorpresa per la comunità italiana e per gli stessi siciliani. L’architetto Corallo, direttore di una compagnia con progetti in varie parti del mondo, non era molto coinvolto nell’associazionismo siciliano, ma era un nome di prestigio tra gli architetti e faceva onore alla sua origine ragusana. Per Carlo, quel premio significò l’inizio di un impegno per valorizzare la «sicilianità». Promosse, tra gli studenti di architettura della Deaking University di Geelong (Melbourne), un concorso per il progetto del lungomare di Marina di Ragusa, in collaborazione con la Regione Sicilia.

Da allora iniziò un movimento di interesse per la cultura siciliana anche tra i professionisti e i giovani che non erano coinvolti nei club paesani. A coronamento di questa evoluzione positiva, è nata, nel 2010, la «The sicilian association of Australia». La «Famiglia siciliana», alla quale aderiscono circa 16 club, ha istituito, a sua volta, il premio «Il carretto siciliano» e la «Giornata del siciliano nel mondo». «The sicilian association of Australia» (Tsaa) è aperta ai corregionali, ma anche a italiani, australiani e persone di varia origine etnica e culturale, nel segno del bilinguismo e della multiculturalità tipici dell’Australia. «L’ associazione – afferma il vicepresidente Massimo Petterlin – ha un unico obiettivo: promuovere la cultura e le tradizioni siciliane in tutti i modi e con varie iniziative. Abbiamo circa 400 soci, tra loro giovani della seconda e terza generazione, che vogliono conoscere e scoprire la sicilianità. In ogni evento cerchiamo di inserire un elemento di cultura».

La presidenza della Tsaa è stata affidata al giudice della Corte Suprema del Victoria, Tony Pagone. Alla serata inaugurale è intervenuto anche il premier Ted Baillieu, a significare il ruolo di prestigio che l’associazione ha raggiunto nella comunità. Tra i progetti in cantiere: classi di dialetto siciliano all’Istituto italiano di cultura; scuola di cucina siciliana; cene a tema sui vini siciliani. L’evento più significativo è stato la cena dedicata ai «Vespri siciliani», una rievocazione storico-conviviale che ha entusiasmato i commensali. Fondati anche un gruppo giovanile e un Book Club per far conoscere i grandi scrittori della Sicilia, da Pirandello a Sciascia fino a Camilleri.
La Tsaa non vuole essere in competizione con i club siciliani, ma solo recuperare i giovani e i non siciliani che hanno il desiderio di conoscere una delle più affascinanti culture del Mediterraneo.
 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017