Australia. Ventimila sorrisi per Maigarò
«Abbiamo ricevuto il vostro grande dono e vogliamo dirvi grazie. I nostri bimbi, in questi giorni, hanno pregato ogni sera il Signore per ciascuno di voi. Non sanno dove e cosa siano l’Australia o l’Italia, ma hanno capito che nel mondo ci sono persone meravigliose e infinitamente generose. L’affetto e l’amicizia di così tanta gente ci spingono a fare progetti, a sperare in un futuro migliore e a credere nella bontà dell’uomo». Con queste parole suor Giulia Mazzon, responsabile di una struttura sanitaria della missione di Maigarò, nella Repubblica centroafricana, ha ringraziato il comitato dell’Unione abruzzese Melbourne (nella foto sotto) per la donazione di circa 20 mila euro. Nell’ospedale di Maigarò, le suore francescane missionarie del Sacro Cuore di Gemona del Friuli hanno aperto un centro trasfusionale. La scelta non è casuale: ci troviamo, infatti, in un’area – nel cuore dell’Africa, al confine col Ciad, il Sudan e la Repubblica Democratica del Congo – ad alta incidenza di malaria e malnutrizione, in una delle nazioni più povere al mondo, dove il tasso di mortalità infantile e materna tocca ancora livelli elevati.
La carità cristiana ha raggiunto il villaggio di Maigarò grazie alle suore italiane di Gemona e a una squadra di volontari, infermieri e medici che, giorno dopo giorno, si adoperano per offrire agli abitanti di questo paese centroafricano un futuro migliore.
Ma cosa ha portato l’Unione abruzzese di Melbourne a sostenere la missione? Ricorda Rocco di Zio, segretario dell’organizzazione sorta nel 2009 a supporto dei terremotati de L’Aquila, e rimasta attiva con l’obiettivo di offrire aiuto a realtà di grande disagio umano: «Io stesso ho suggerito questa iniziativa poiché avevo conosciuto, tramite un amico, l’opera delle suore francescane. Mi ero reso conto che svolgevano un lavoro prezioso e che ogni centesimo raccolto veniva donato alla missione».
La campagna di raccolta fondi «Sorrisi per Maigarò» è partita lo scorso novembre con un pranzo di beneficenza nella sede dell’Abruzzo club di East Brunswick, a Melbourne, seguito da una ricca lotteria e da un programma di adozione a distanza.
L’appello è stato accolto con uno slancio di generosità non solo dalle trecento persone che hanno partecipato al convivio, dagli sponsor e dai musicisti, ma anche da donatori anonimi che hanno risposto al messaggio di posta elettronica: fortiegentili@hotmail.com. Tra le tante manifestazioni di generosità, ha commosso quella di una bambina di cinque anni che, dopo aver rotto il suo salvadanaio, ne ha consegnato al nonno il contenuto, da spedire ai bambini di Maigarò.
Un’offerta, quella della giovane, che ha particolarmente colpito suor Giulia Mazzon: «Il tuo piccolo gesto di squisita bontà aiuta a far crescere nel mondo luoghi di pace e di amore», ha scritto la responsabile dell’ospedale di Maigarò in una lettera di ringraziamento rivolta a tutti i benefattori della struttura.