Australia. Vero «Figlio d’Italia»

17 Ottobre 2014 | di

La lontananza dal Paese d’origine causata dall’emigrazione può generare nelle persone atteggiamenti contrastanti. Alcuni operano un taglio netto col passato, ma fortunatamente molti conservano un lodevole attaccamento alla famiglia, alla lingua, alla cultura, alle tradizioni, anche a livello di comunità.

«Tutta la mia vita è ispirata da un forte spirito di italianità, da un vero patriottismo, e non lo dico con retorica». Così si presenta Domenico Biviano, originario dell’isola di Lipari, nelle Eolie, dove nasce nel 1931 e dove frequenta l’istituto di ragioneria fino al penultimo anno, prima di emigrare in Australia. Nel lontano continente arriva nel novembre 1950, a bordo della nave «Ugolino Vivaldi».

Ben presto, con una conoscenza minima dell’inglese, Domenico viene assunto come bigliettaio tramviario, e già nel 1954 può coronare i sogni dell’emigrante: sposarsi e acquistare una casa.

Nel 1956 si trasferisce a Sydney, per proseguire la carriera nel campo delle Poste e Telecomunicazioni. Ritorna definitivamente a Melbourne nel 1968, per lavorare come ispettore nel campo delle assicurazioni.

L’evento che più testimonia l’attivo coinvolgimento di Biviano nella vita comunitaria è la fondazione dell’associazione «Figli d’Italia», il 2 aprile del 1970. L’associazione risponde a due esigenze condivise da molti italiani in Australia: offrire occasioni per stare insieme e consentire ai figli di frequentare corsi di lingua italiana. Riesce anche in un intento fino allora precluso alle comunità etniche, e cioè quello di inserire i corsi di italiano nel curriculum scolastico, aprendo le porte al riconoscimento ufficiale delle «lingue comunitarie diverse dall’inglese».
Nel 1976 l’associazione si cimenta anche nell’editoria pubblicando «Il Giornale dei Figli d’Italia», cui seguiranno altre iniziative, come la cura di alcune pubblicazioni dello scrittore Pino Bosi: Figli e nipoti d’Italia in lingua italiana e in inglese, e Gli internati civili italiani d’Australia. Sono un contributo di grande valore alla memoria storica dell’emigrazione italiana. 
Instancabile anima di molte iniziative, Domenico Biviano dà vita anche all’«Associazione filatelica italiana», e diventa socio dell’associazione nazionale «Marinai d’Italia» (attualmente ne è il vicepresidente) e di altre associazioni. È inoltre membro del Comitato per la festa della Repubblica italiana.
Domenico Biviano, animatore e guida dei «Figli d’Italia», è ancora oggi sulla breccia con giovanile entusiasmo.

 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017