Austria. Parole e musica

21 Marzo 2014 | di

Era facile vederlo cantare, nel 2005, per le strade del centro di Vienna. Con la chitarra a tracolla. Daniele Bianchi oggi lavora in un altro settore, ma non ha mai smesso di amare la musica ed è stata proprio questa a dargli le prime opportunità di lavoro nella capitale austriaca. «All’epoca – dice – avevo trovato un impiego attraverso le agenzie interinali e il mio tedesco scolastico non mi permetteva ancora di puntare a mansioni importanti. Lavorando solo due giorni alla settimana, decisi di far fruttare uno dei miei hobby principali: la musica. Acquistai la licenza del comune per esibirmi nelle vie del centro, dove interpretavo canzoni sia mie che classiche del repertorio inglese».

Milanese di nascita, Daniele Bianchi ha sempre avuto la passione per le lingue e il diploma di liceo linguistico lo ha portato a vivere un’esperienza in un Paese europeo per perfezionare il suo tedesco. Ha scelto Vienna quasi per caso e in Austria ha trovato il suo futuro. «Sono arrivato – racconta – senza conoscere italiani, così mi sono dovuto arrangiare da solo, il che mi ha permesso di integrarmi prima con gli austriaci. Ho continuato a cercare lavoro finché non sono riuscito a entrare al Palazzo imperiale di Schönbrunn come cassiere, guida e usciere. Quest’avventura mi ha arricchito davvero molto dal punto di vista umano e culturale». Terminata l’esperienza, Daniele Bianchi stava per rien­trare in Italia quando ha conosciuto quella che in seguito sarebbe diventata sua moglie.

«Lei studiava francese ma poi è passata all’italiano e mi ha seguito a Milano dove ha lavorato presso l’Ente del Turismo austriaco. Dopo un breve periodo abbiamo deciso di rientrare entrambi a Vienna e di sposarci, nel 2007. Mia moglie oggi insegna italiano al liceo, questo significa che siamo costantemente a contatto con la lingua e con la cultura italiana; non abbiamo figli ma se un giorno dovessimo averne sicuramente cresceranno bilingue e con due culture».

Dopo il matrimonio, Daniele ha ripreso a lavorare a Schönbrunn, guidando le visite interne per i turisti italiani e ha vestito anche i panni di ispettore per la televisione pubblica austriaca. Attualmente lavora come impiegato in un’azienda chimica con diverse filiali in Europa e in Italia.

«Sono entrato in contatto – conclude – con la piccola comunità italiana di Vienna: vengono organizzati incontri regolari ai quali partecipo, ci si ritrova e si chiacchiera in italiano. Per abitare all’estero ci vuole un po’ di coraggio, non è cosa da tutti pensare di spostarsi. Pretendere poi che sia il nostro nuovo Paese ad adattarsi a noi non è solo utopico, è controproducente. Non tutto sarà come “a casa propria”».

Intanto, Daniele Bianchi non ha mai smesso di fare musica e di scrivere pezzi. Infatti suona in un gruppo rock alternativo con altri tre austriaci. Il loro primo concerto è stato nel maggio scorso. Sta lavorando anche a un piccolo progetto come solista acustico: ha iniziato a esibirsi da solo in un locale e, probabilmente, canterà anche qualcosa in lingua italiana».

 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017