Basilica e dintorni. Trent’anni di presepi

È una delle rappresentazioni natalizie più famose in Italia, frutto dell’ingegno e della creatività di due frati e di alcuni volontari... Centinaia di migliaia i visitatori ogni anno.
08 Dicembre 1999 | di

Chi frequenta la basilica del Santo nel periodo natalizio non può fare a meno di visitare il presepio da qualche tempo allestito nel chiostro della Magnolia (prima lo si faceva all'interno del santuario). La tradizione della rappresentazione della Natività  si ricollega alla particolare devozione che il Santo ebbe, imitato poi dai confratelli, per Gesù Bambino. Sant'Antonio, spesso raffigurato con Gesù Bambino, era particolarmente affascinato dal mistero natalizio: era contemporaneo di Francesco d'Assisi che a Greccio aveva riprodotto lo straordinario evento della Natività  del Signore ricorrendo a persone viventi. Nasceva così la tradizione del presepio e la pietà  incentrata sull'umanità  del Figlio di Dio.
Tra i «Sermoni» che il Santo ha scritto, quello per la Natività  del Signore è tra i più sentiti. Commosso per la povertà  e l'umiltà  di Dio fattosi per noi bambino, egli sottolinea «la potenza resa debole, la maestà  abbassata, l'immenso fatto bambino, il ricco fattosi poverello, il re degli angeli che giace in una stalla..., colui che da nulla può essere contenuto, adagiato in una stretta mangiatoia».

 La tradizione della rappresentazione scenica della nascita di Gesù in basilica del Santo è cominciata trent'anni fa, promossa da fra Claudio Gottardello, allora custode del santuario, con un gruppo di ragazzi ospiti del «Villaggio di sant'Antonio» di Noventa, la casa di accoglienza per ragazzi in difficoltà . Un tempo il Natale si ricordava solo con una statua del Bambino Gesù adagiato sulla culla, posta nella cappella del beato Luca Belludi. In seguito, venne allestita una composizione di statue nell'oratorio di San Giorgio. Infine, si decise di utilizzare, all'interno della basilica, la cappella del Sacro Cuore (ora dedicata a Santa Chiara). Da qualche anno, il presepio ha trovato posto nel chiostro della Magnolia.
«Iniziai a realizzare il presepio animato proprio trent'anni fa - spiega fra Claudio Gottardello - dopo aver visto quel che faceva un mio confratello, padre Giovanni Lambertini di Ravenna. Era un vero e proprio «mago» nell'animare le varie figure e aveva costruito parecchi presepi in diverse chiese francescane dell'Emilia Romagna, fra le quali San Francesco di Bologna».
Di anno in anno il presepio al Santo si è arricchito di nuovi particolari, di nuovi colori e suggestioni. Grazie anche a un altro religioso, fra Claudio Filippini, coordinatore dei lavori, e all'aiuto e all'ingegno di alcuni collaboratori: Adelino Zoccarato, per la progettazione e la scenografia; Adriano Bellini, per la parte elettrica e impiantistica e Mario Burattin per le intelaiature e le strutture in legno.
Sbirciando tra i pannelli che delimitano l'area di lavoro si scoprono i segreti di questi «artisti»: compensato, iuta, gesso, polistirolo, poliuretano e altro ancora... Le ambientazioni cambiano di anno in anno, ma sono tutte ispirate a luoghi francescani e antoniani: San Damiano, Assisi, Arcella, Camposampiero, Lisbona, o ad avvenimenti importanti come l'incontro interreligioso di Assisi, il centenario antoniano, le ricorrenze legate a san Francesco o santa Chiara. L'anno scorso è stato dedicato all'itinerario giubilare dei tre santuari: basilica del Santo di Padova, Santa Casa di Loreto e i luoghi della spiritualità  francescana di Assisi.
Nel corso degli anni sono cambiate le tecnologie: oggi, infatti, tutto funziona grazie a un computer e a un programma che coordina i vari movimenti scenografici. Gli esperti informatici sono i fratelli Tiziano ed Ennio Pertile.
Il presepio di quest'anno avrà  per tema il Giubileo. «L'anno scorso abbiamo anticipato l'evento - precisa fra Claudio - quest'anno vogliamo approfondirlo offrendo un messaggio centrato sulla nascita, duemila anni fa, di Gesù Cristo, salvatore del mondo, ieri, oggi e sempre. Vogliamo trasmettere a quanti visiteranno il presepe la gioia della salvezza, ma soprattutto suscitare quello stupore che ci fa ritornare tutti un po' bambini, riacquistando quei valori, quelle emozioni che spesso si perdono strada facendo».
Ma dove hanno imparato i nostri «artisti» a realizzare questi splendidi presepi animati? «In buona parte - risponde fra Claudio - siamo autodidatti, per il resto, prendiamo idee e tecniche visitando altri presepi. Ognuno è geloso dei suoi 'segreti': è duro comunicare agli altri una tecnica sulla quale ti sei rotto il capo e hai faticato per tante ore».
E sono veramente tante le ore dedicate, se si pensa che il gruppo si ritrova tutti i giorni, esclusi i festivi, dalle sei di sera alla mezzanotte o all'una. «Ci riuniamo verso i primi di novembre -spiega Mario - e confrontiamo le nostre idee finché scegliamo l'ambientazione e concordiamo un primo schizzo. Quindi definiamo la scenografia, la parte elettrica ed elettronica. Poi passiamo all'esecuzione vera e propria, impegnando tutte le sere fino alla vigilia di Natale».
«Lavorando insieme è nata fra noi un'amicizia più che fraterna - confida Adelino - . Le soddisfazioni non mancano: ogni anno più di duecentomila persone visitano questa splendida rappresentazione. Abbiamo notizie di gruppi di persone che giungono da diverse città  italiane per vedere il nostro presepio. Alcuni vengono qui da noi per ispirarsi poi nelle realizzazioni presepistiche della loro parrocchia». Mario ricorda di alcuni gruppi provenienti dall'Austria e dalla Germania, dove vengono organizzate delle vere e proprie gite per visitare il presepio al Santo. Una meraviglia che stupisce anche ingegneri e architetti. «Spesso - aggiunge Mario - capita qualcuno che chiede informazioni sugli splendidi effetti scenografici e i giochi di luci». «La gioia più grande - confida fra Claudio Gottardello - è vedere la commozione della gente che sente quel che noi abbiamo voluto descrivere e trasmettere nel presepio: la meraviglia della Natività , la vita e la partecipazione della povera gente, la speranza per gli uomini. È anche capitato che persone commosse dal nostro presepio abbiano ripreso la pratica religiosa dopo tanti anni».
Il momento più sofferto? «Quando si smonta tutto - confessano i presepisti del Santo - consapevoli del lavoro sostenuto in tante ore insonni». Ma tra di loro c'è la consolazione di sapere che dopo pochi mesi si ritroveranno ancora una volta tutti insieme per «studiare» un nuovo progetto. Un nuovo modo di raccontare con la loro inventiva la buona novella del Dio che nasce bambino.

 

   
   
SACERDOTI NOVELLI      

Fra Tullio Pastorelli e fra Gilberto Depeder sono stati ordinati sacerdoti, lo scorso 4 settembre, dall'arcivescovo di Trento monsingor Luigi Bressan, presenti parenti, amici e confratelli. Durante la celebrazione è stato conferito anche il diaconato a un altro       religioso, fra Christian Borghesi. Il rito si è svolto nella splendida basilica dei Santi Martiri di Sanzeno (Trento) in Val di Non, località  di provenienza dei tre religiosi. Nella foto i tre religiosi dopo l'ordinazione.

 

   
   
GLI APPUNTAMENTI DI DICEMBRE      

8 dicembre : solennità  dell'Immacolata. Novena e santa messa con riflessione mariana alle ore 17. Ore 11: santa messa presieduta dal delegato pontificio, arcivescovo Marcello Costalunga. Nel pomeriggio, alle ore 17, santa messa celebrata dal ministro provinciale padre Luciano Fanin, seguita dalla processione all'interno della basilica.

     

25 dicembre : Santo Natale e apertura solenne dell'Anno Santo. La santa messa di mezzanotte, animata dalla Cappella musicale del Santo, aprirà  le celebrazioni liturgiche del Santo Natale.

     

31 dicembre : Veglia di preghiera di fine millennio.

 

   
   
RICORDANDO PAPA LUCIANI      

L a signora Antonia Luciani, 81 anni, sorella del defunto Papa, invitata a Padova per un incontro in occasione del ventunesimo anniversario della morte del «Papa del sorriso», il 27 settembre 1999, ha voluto far visita alla tomba del Santo. Eccola in       questa bella foto assieme a padre Domenico Carminati, rettore della basilica del Santo. La signora Antonia ha ricordato la particolare devozione di Giovanni Paolo I per il nostro Santo e la sua amicizia con il «Messaggero di sant'Antonio». Per alcuni anni, infatti, il cardinale Albino Luciani, allora patriarca di Venezia, tenne sulla nostra rivista una rubrica fissa, una serie di lettere «immaginarie» ai grandi del passato. Molti di questi testi sono stati raccolti in un fortunatissimo libro intitolato Illustrissimi , pubblicato dalle Edizioni Messaggero.

 

SULLA SCIA DI FRANCESCO

Il 4 ottobre scorso tre giovani hanno solennemente promesso a Dio di vivere in povertà , obbedienza e castità : Carlos Galeano, Marco Grechi e Nicola Riccadonna.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017