Belgio. Street food su due ruote
«Ci» come cibo e «Bacco» come il dio latino del vino e della convivialità. Parte proprio dall’associazione tavola-piacere Cibacco, il nuovo servizio di street food all’italiana con sede a Bruxelles. L’idea di esportare gustose prelibatezze made in Italy nella capitale belga e di distribuirle in più angoli della città a bordo di biciclette è venuta a due fratelli di origini napoletane. Anche se non vivono più in Italia da diversi anni, Luigi e Giuseppe Petito, rispettivamente 40 e 39 anni, non hanno mai dimenticato i sapori della tradizione mediterranea. Tanto meno quando, appena trasferitisi nella metropoli, si sono dovuti districare tra economico cibo spazzatura e piatti pseudo-italiani pagati a peso doro. «All’estero ci sono molti ristoranti italiani, ma nella stragrande maggioranza dei casi sono falsi, e quei pochi che sono veri costano tanto» precisa Luigi che, con una laurea in giurisprudenza, da una decina d’anni gestisce una società di consulenza specializzata in affari europei. Per lui l’avventura di Cibacco è quindi un business parallelo, nato «dalla voglia di intraprendere e diversificare le attività in un’area nuova. Alla base c’è passione per la cucina, ma anche analisi di mercato e individuazione di opportunità». La formula è semplice: offrire piatti sani a prezzi contenuti. «Il cibo italiano è buono perché è semplice e gli ingredienti che si usano sono “poveri”, per questo non possono essere cari – continua Petito –. In questo senso i ristoranti che vendono un pezzo di lasagna a 15 euro esagerano. Non a caso, la nostra porzione di parmigiana da 350 grammi costa 5,95 euro e – insieme agli gnocchi alla sorrentina o al panino con crema di parmigiano e prosciutto di Parma – è tra i piatti più gettonati».
Sbirciando il menù che ogni giorno si rinnova sul sito www.cibacco.net tutto torna e l’acquolina aumenta. Insalatone di pasta a poco più di 5 euro, focacce farcite a 2, tiramisù, crostate e biscotti a partire da 1 euro. Sono ricette rigorosamente italiane prodotte in laboratorio con ingredienti di stagione. E i clienti – soprattutto italiani trapiantati in Belgio – lo sanno bene quando ogni giorno, digitando on line l’indirizzo http://cibacco.net/find-a-bike/, visualizzano sulla mappa di Bruxelles la bicicletta-negozio più vicina. «Anche se l’idea di utilizzare le biciclette è dettata principalmente da una visione di sostenibilità e dal desiderio di contribuire a decongestionare l’ambiente urbano – aggiunge Luigi Petito –, ha influito anche il desiderio di sviluppare, intorno ai mezzi a due ruote, punti di incontro e di socialità».
Qualità, risparmio, attenzione all’ambiente... Il progetto Cibacco ha tutte le carte in regola per sfondare. Ma da bravi manager i fratelli campani sanno che non è mai saggio sedersi sugli allori. E già studiano nuove sfide. «Stiamo lavorando al menu invernale: polenta, minestrone... roba da leccarsi i baffi – assicura Luigi Petito –! Di recente siamo partiti anche col servizio di consegne a domicilio e, per il futuro, vorremmo allargare l’offerta creando uno shop online di prodotti italiani».