Bibbia, liturgia e famiglia
Unisce il Nord al Sud, il Piemonte, regione d’origine del papà, con la Basilicata, terra della mamma. Stiamo parlando di monsignor Giovanni Tosi, sacerdote con quarant’anni di esperienza sulle spalle, sedici dei quali come liturgista della diocesi, dieci come rettore della Basilica di St James, e otto come parroco della chiesa di San Luca in Whitestone, nel Queens.
«Lo scopo primario della Chiesa non è rendere migliore questo mondo, ma condurre a Dio, alla vita eterna, attraverso la fedeltà a Cristo e alla sua parola. La Chiesa esiste, quindi, per annunciare il messaggio di Cristo» ha sostenuto monsignor Tosi in una recente intervista.
«Ogni teologo sembra puntare sulla creatività, ma il suo compito autentico è approfondire, aiutare a capire e ad annunciare il deposito comune della fede, non creare da zero. Non è Dio ad aver bisogno dell’uomo, ma è l’uomo ad avere bisogno di Dio. Non gli uomini fanno un piacere alla Chiesa o al parroco, quando ricevono i sacramenti, ma il sacramento è il piacere fatto da Dio agli uomini». In mezzo alla grande confusione dei pareri diversi che sentono da più parti, i fedeli, secondo monsignor Tosi, hanno il diritto di sapere quale sia la vera, autentica dottrina tradizionale della Chiesa, così come è stata trasmessa e custodita fin dalle origini. E per raggiungere tale scopo, il sacerdote del Queens suggerisce l’approfondimento della Bibbia, l’importanza della liturgia, la riscoperta della famiglia.
Il libro divino, bussola per la vita
Durante i tempi forti dell’anno, quali la Quaresima e l’Avvento, monsignor Tosi è solito tenere una serie di seminari di studio non solo sulla Bibbia, ma anche sui padri e i dottori della Chiesa.
«La rivelazione cristiana – spiega il nostro interlocutore – è costituita da questo insieme organico di fonti diverse. La Chiesa non è un’associazione filantropica o una struttura di potere, ma è colei che custodisce e tramanda la rivelazione divina» contenuta nella Bibbia, che non è un libro umano su Dio, bensì la parola stessa di Dio, la sua verità rivelata.
Nelle conferenze, il prelato spesso sottolinea che c’è una differenza tra la lettura biblica dello studioso e quella del credente. «Da sempre la tradizione cristiana vede nella Sacra Scrittura una parola vivente, in cui è Dio stesso che parla a colui che legge o ascolta. Una parola che interagisce con il lettore credente non può quindi essere ridotta a un testo morto, a mero oggetto di studio, unicamente a semplice insieme di frasi». Secondo monsignor Tosi, il corretto modo di accostarsi alla Bibbia è leggerla alla luce della tradizione della Chiesa e del Magistero: la Parola e questi due elementi costituiscono infatti, insieme, l’unica rivelazione di Dio. Per questo non si stanca mai di esortare i suoi parrocchiani a meditare il libro divino, nome col quale indica la Bibbia.
«Il libro divino – sostiene ancora Tosi – è fatto per illuminare il cammino della vita dall’infanzia alla più tarda età: questo è il richiamo, questo è il compito del testo che vediamo aperto sull’altare: insegnare la vera dottrina, la retta disciplina della vita, le forme di elevazione dell’uomo verso Dio. Legge della giustizia, legge della bontà, legge dell’armonia: tutto ci viene dalla dottrina del libro». Proprio per questo monsignor Tosi non si stanca mai di regalare una copia della Bibbia a chi viene a lui per un consiglio o per la direzione spirituale. E accompagna il dono con questo paterno incoraggiamento: «In mezzo alla confusione di tante parole umane, la Bibbia è l’unica voce che illumina, attira, conforta, e disseta. Tornate ai libri sacri, e specialmente ai Salmi e ai ricchissimi libri sapienzali dell’Antico Testamento, ai Vangeli e alle lettere apostoliche del Nuovo Testamento. Quanta semplicità e immediatezza d’insegnamento e di buon indirizzo per la vita pratica troverete in essi!».
L’eucaristia al centro
La liturgia come occasione privilegiata dell’incontro con Cristo è il fiore all’occhiello della vita e della pastorale di monsignor Tosi. «La liturgia è il culto della Chiesa, ossia della società religiosa stabilita da Gesù Cristo in terra, per continuare la sua missione di rendere il debito onore a Dio e santificare le anime», egli dice. E continua: «Il culto della Chiesa è quale Cristo lo volle, quale la natura dell’uomo lo esige, quale la costituzione sociale della Chiesa lo richiede, quale la Chiesa stessa l’esercita». La sua enfasi sull’assiduità della preghiera, sull’eucaristia al centro della vita cristiana, sulla preparazione ai sacramenti, sull’intercessione materna di Maria, sulle devozioni e sulla pietà popolare hanno reso la chiesa di San Luca frequentata, amata e imitata, specialmente dai parrocchiani italiani.
Come esperto in liturgia, monsignor Tosi è sovente invitato a scrivere articoli e a intervenire in conferenze sul tema. «Indubbiamente uno degli aspetti che ha mutato la fisionomia visibile della Chiesa dopo il Concilio Vaticano II è proprio la riforma liturgica, un radicale cambio di mentalità che purtroppo a volte ha fatto sì che il mistero sacro cedesse il posto a una creatività selvaggia».
Secondo il parroco di San Luca, la liturgia perde la sua principale caratteristica se diventa qualcosa che ciascuno si fa da sé: essa è incontro col mistero, che non è un nostro prodotto, ma la sorgente stessa della vita.
Famiglia, base della società
Per una parrocchia che serve quasi 4 mila famiglie, il 70 per cento delle quali di origine italiana, il tema della famiglia è di somma importanza, e monsignor Tosi non risparmia né tempo né fatica nel trattare aspetti essenziali quali la responsabilità procreativa dei genitori, la vocazione della donna alla maternità, la protezione della vita fin dal primo istante, l’educazione dei figli, la grandezza del matrimonio, e nel contrastare le leggi divorziste e la banalizzazione della morale sessuale.
«Siamo sempre più preoccupati per l’accentuato declino della famiglia tradizionale, per il crescente egocentrismo, per il brusco allontanamento dell’uomo d’oggi dalla natura e dalla sacralità. L’indissolubilità del matrimonio si pone contro la banalizzazione dell’amore, contro la mentalità “usa e getta”, contro la riduzione dell’amore sponsale a criteri economici, sentimentali ed effimeri» sottolinea monsignor Tosi.
Alla famiglia, cellula fondamentale della società, spetta il compito di educare i futuri cittadini ai valori morali e cristiani; per questo la libertà dei genitori di scegliere quale tipo di educazione impartire ai propri figli è un diritto inalienabile. Per educare ai valori famigliari e per preparare al meglio il matrimonio, monsignor Tosi cura con particolare attenzione il cammino dei fidanzati. «In quanto sacramento, il matrimonio è una strada di santificazione. Non può pertanto essere valutata sulla base di criteri puramente terreni, quali la situazione economica o l’appagamento dei propri desideri».