Brasile. Gemellaggi in tempo di crisi
Se, in passato, i comuni italiani hanno dato vita a un gran numero di gemellaggi con numerose città europee (anche sull’onda dell’allargamento dell’Unione, e dell’introduzione dell’euro), da almeno un decennio questa tendenza si è decisamente allargata a quei Paesi dove, in tempi lontani, si insediarono i nostri emigrati. Questo fenomeno è dovuto a una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza fondamentale che la cosiddetta «diaspora italiana» nel mondo ha avuto, e continua ad avere, per il nostro Paese: quella che gli storici definiscono come il più imponente esodo di massa dei tempi moderni. Tra Italia e Brasile, terra della nostra più antica e massiccia emigrazione, questi rapporti stanno vivendo un autentico boom. Ne sono protagoniste, da un lato, soprattutto cittadine del territorio veneto e, dall’altro, città del Brasile meridionale: del Paraná, di Santa Catarina e del Rio Grande do Sul, dove più forte è la presenza di italiani. Riscoperta di valori e di comuni origini, approfondimenti culturali, interscambi di esperienze di gestione amministrativa, sviluppo del turismo sociale: sono questi i principali ingredienti che contraddistinguono le tante iniziative legate ai gemellaggi, e che coinvolgono non solo gli organismi amministrativi ufficiali, ma intere comunità.
Ne è un chiaro esempio il patto di amicizia in essere da più di un lustro fra Cornedo Vicentino (Veneto) e Sobradinho (Rio Grande do Sul) che, lo scorso mese di aprile, ha vissuto un altro capitolo importante con la visita di una delegazione riograndense in terra veneta, la quale ha toccato anche la Basilica del Santo, come testimonia la foto qui sotto. I dieci giorni del viaggio con cui i brasiliani – guidati dal sindaco Miguel Nunes Vieira – hanno ricambiato la visita dei «fratelli» italiani del settembre scorso, sono stati fitti di appuntamenti ufficiali con il mondo politico e imprenditoriale, di incontri con la comunità locale, di eventi culturali e spirituali, e hanno messo in luce aspetti interessanti. La prepotente crescita della classe media, che sta coinvolgendo decine di milioni di brasiliani, ha portato con sé una maggiore capacità di spesa. E, tra i primi desideri di questi nuovi «benestanti», c’è quello di viaggiare, di andare a conoscere i luoghi delle proprie origini nel vecchio continente – segnatamente in Italia –, cosa che, fino a qualche anno fa, risultava molto difficile. In tal senso, dunque, i gemellaggi sono strumenti che danno un forte impulso a questa tendenza, e che incentivano il turismo locale.
Da parte italiana, in tempi di risorse pubbliche ridotte al lumicino, il sindaco di Cornedo Vicentino, Martino Montagna, ha dimostrato che si possono mantenere vivi i gemellaggi anche senza gravare sulle casse comunali. La recente visita della delegazione brasiliana, infatti, è stata sì resa possibile grazie all’intervento di alcuni sponsor privati (come era successo in occasione del viaggio degli italiani in Brasile, a settembre) ma soprattutto con il coinvolgimento attivo dell’intera comunità di Cornedo: le associazioni di volontariato e gli Alpini hanno offerto pranzi e cene; il coro e la banda hanno allietato le serate; singoli cittadini hanno generosamente aperto le porte delle loro case agli ospiti brasiliani. Non è certo la crisi che può fermare un gemellaggio.