Brasile. Un’insegnante per l’Italia

18 Settembre 2013 | di

Sarà per la gran quantità di italiani che popolano Santa Catarina, fatto sta che da quando Fabiola Cechinel si è trasferita, venticinque anni fa, nello stato a sud del Brasile si sente più veneta che mai.

Moglie di Luiz Antonio (anche lui di origini italiane) e madre di Andrè e Maria Alice, Fabiola non ha mai smesso di amare il Belpaese, tanto da divenire lei stessa punto di riferimento dell’associazionismo italiano locale. «L’italianità a Santa Catarina viene vissuta con grande orgoglio, anche se si appartiene alla quinta generazione di emigranti – spiega la donna –. Qui operano associazioni un po’ da tutte le regioni d’Italia. Ognuna porta un bagaglio di radici e mira a preservare la propria cultura e il rispettivo idioma».

Presidente del Comitato Veneto per Santa Catarina (Comvesc) e della locale associazione di Tubarão-Santa Catarina, Fabiola è anche consultrice veneta per lo Stato brasiliano e, tra un impegno professionale e l’altro, trova pure il tempo per qualche «tuffo nel passato». «Torno spesso in Italia per corsi di formazione, sia in ambito professionale che culturale – continua Fabiola –. L’impegno in favore dei conterranei mi aiuta a stare più vicina alle mie radici. Durante questi viaggi ho l’occasione di parlare in italiano e di rinsaldare il legame con la regione da cui partirono i miei familiari e di cui conosco la storia, grazie ai racconti di nonni e zii». Dunque, per questa italo-brasiliana se oggi Santa Catarina è diventata uno degli stati più importanti del Brasile, in parte il merito è anche di tutti i conterranei  che con sacrificio e dedizione vi si insediarono.

Da brava insegnante di italiano, Fabiola Maria Pardo Cechinel (questo il suo nome completo) cerca di trasmettere la passione per le origini a bambini, ragazzi e adulti: «Osservando i miei figli che non nutrono più lo stesso amore per le tradizioni della terra d’origine (solo Maria Alice ha voluto studiare italiano), mi preoccupo per il futuro della nostra cultura. Infatti, non c’è lingua senza cultura, e viceversa. Oltre a insegnare la lingua italiana ai piccoli in casa, è importante perciò che questi la studino anche a scuola, affinché la cultura italiana si tramandi di generazione in generazione». Orgogliosa del proprio lavoro in favore dei connazionali, Fabiola non si arrende al progressivo invecchiamento dei sodalizi tricolori che operano in Brasile, e spera di instillare nei giovani la scintilla dell’amore per la terra dei propri avi. Per farlo, tuttavia, è importante tenersi aperti al futuro, e approfondire il più possibile il passato che ci appartiene.

«Sono dell’avviso che la cultura sia il modo migliore per arrivare al cuore delle persone: musica, arte, cinema, teatro e letteratura aiutano a scoprire il ricchissimo mondo racchiuso nella penisola italiana e a mantenere forti le radici. In un mondo che corre velocissimo e nel quale ci si muove da un capo all’altro in poche ore d’aereo, diventa ancora più importante fermarsi e dare uno sguardo alla storia – conclude Fabiola Cechinel –. La propria storia e quella della propria terra. Per non dimenticare mai da dove veniamo».

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017