Cammino di fede in tre atti
I LORO OCCHI SI APRIRONO E LO RICONOBBERO
Apparizione ai discepoli di Emmaus (Marco 16,12-35)
Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?».
Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l`hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l`hanno visto».
Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che sì riferiva a Lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera, il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l`un l`altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?».
E partirono senz`indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l`avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
L`esperienza dei due discepoli di Emmaus è il paradigma del cammino di fede che si sviluppa in tre atti. Il primo è dominato dalla crisi di fede dei due discepoli. Sconcertati e delusi di fronte alla fine tragica di Gesù, essi lasciano la città di Gerusalemme dove il loro maestro è stato condannato a morte per rientrare nel loro villaggio di Emmaus. Lungo la strada ripensano e parlano «tra loro di tutto quello che era accaduto».
In questo clima di ripensamenti e di ricordi, Gesù si manifesta ai due discepoli. Egli si avvicina e cammina con loro, ma, dice il racconto evangelico, «i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo».
Gesù ascolta la conversazione dei due discepoli e chiede di che cosa stiano parlando. Essi si fermano «col volto triste» e si meravigliano che egli non sappia quello che è accaduto in quei giorni a Gerusalemme. Alla richiesta del compagno di viaggio i due discepoli raccontano la storia di Gesù, il Nazareno, un «profeta potente in opere e parole, davanti a Dio e a tutto il popolo». La morte di Gesù in croce segna la fine della speranza dei due discepoli.
Essi ricordano che Gesù ha parlato della sua risurrezione. Alcune donne del seguito di Gesù e altri discepoli che hanno vistato la sua tomba l`hanno trovata vuota. Si dice che Gesù è vivo, ma nessuno lo ha visto.
Gesù che ha ascoltato in silenzio il racconto dei due discepoli li invita a rileggere la sua storia dal punto di vista di Dio. Infatti, nella Scrittura si parla del Messia che attraverso le sofferenze e la morte «entra nella sua gloria». Gesù fa vedere quello che «in tutte le Scritture» si riferisce al Messia. Questo cammino alla scoperta dell`identità del Messia di Dio si conclude alla sera nel villaggio di Emmaus.
Il misterioso compagno vorrebbe proseguire il suo viaggio, ma i due discepoli insistono perché si fermi per essere loro ospite. Alle loro insistenze, Gesù accoglie l`invito, ma quando sono a tavola egli assume il ruolo di chi presiede la mensa come nella cena di addio prima della sua morte: «prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro».
Questi gesti di Gesù e le sue parole squarciano il velo che impedisce ai discepoli di vedere.
Il racconto evangelico, riprendendo la frase iniziale sull`incapacità dei due discepoli a riconoscere Gesù, dice in forma positiva: «Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero». Ma nel momento in cui scoprono l`identità di Gesù, egli sparisce dalla loro vista. In altre parole, Gesù risorto si fa riconoscere attraverso le parole della Scrittura e il segno del pane spezzato, ma la sua presenza rimane un dono da accogliere nella fede.
Dal riconoscimento di Gesù risorto inizia il terzo atto del cammino di fede. I due discepoli non hanno più bisogno della sua presenza. Essi ormai conservano nel cuore la chiave per rileggere la Scrittura che dà un nuovo significato alla storia di Gesù e alla sua morte in croce. Decidono quindi di tornare nella comunità di Gerusalemme dove trovano gli altri discepoli dai quali ricevono l`annuncio della risurrezione di Gesù. Il vangelo di Luca riporta il nucleo di questo vangelo di Pasqua: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Solo dopo questo annuncio pasquale ricevuto nella comunità storica di Gerusalemme i due discepoli raccontano la loro esperienza dell`incontro con Gesù risorto.
L`esperienza dei due discepoli di Emmaus aiuta a capire qual è il percorso della fede che porta a riconoscere Gesù come il Signore. Alla luce della parola di Dio che annuncia la vittoria sul male e sulla morte, si coglie il significato e il valore della missione storica di Gesù e della sua morte in croce. A sua volta la fede in Gesù risorto aiuta a comprendere il significato della parola di Dio testimoniata nella Bibbia.
Come i discepoli di Emmaus, anche noi possiamo conoscere bene il Signore e tutte le Scritture. Ma possiamo annunciarlo solo a metà in modo poco credibile fino a quando l`esperienza della condivisione e della fraternità non ce lo fanno riconoscere vivo e operante in noi. |