Canada. Diario da Vancouver

18 Settembre 2013 | di

C’è un gruppo emergente di giovani italiani a Vancouver. Sono arrivati di recente, dal Nord e dal Sud Italia, dal Centro e dalle Isole. Quasi tutti in possesso di studi superiori e specializzazioni, essi rientrano solo vagamente nel fenomeno della fuga dei cervelli (il brain drain, che si riferisce in particolare alla mobilità degli studiosi che lavorano nei settori della ricerca culturale, scientifica, tecnologica). Questi «nuovi» giovani soggiornano in Canada con visti turistici o permessi di studio e lavoro temporanei, ottenuti in base ad accordi diplomatici. Molti di loro, la maggioranza, sperano di poter rimanere: perseguono perciò lo status di residenti permanenti, in vista di diventare un giorno cittadini canadesi.

Quali, in generale, le loro motivazioni? Rifiuto del Paese natale? Nemmeno per sogno! Spesso il loro è un amore disperato, perché tuttora sognano un’Italia migliore, non costretta a respingere o abbandonare tanti suoi giovani figli. Figli che spesso soffrono la lontananza dalle famiglie e dagli amici! Non è perciò rifiuto il loro, semmai delusione per una situazione socio-politico-economica di confusione, stallo e sconforto. Non sono in fuga, no: la loro è una scelta di vita, per potersi costruire un futuro. Sono responsabili e determinati, sanno superare gli inevitabili momenti di crisi aiutandosi tra loro. E come negli anni ormai lontani delle due grandi ondate migratorie post belliche – con la nascita delle società di mutuo soccorso prima e delle molte associazioni poi –, questi giovani avvertono il bisogno di fare gruppo, di scambiare esperienze, di ritrovarsi insieme in forme nuove e originali, favorite dagli odierni veloci mezzi di comunicazione via internet.

Ne parlavamo l’anno scorso su queste stesse pagine, commentando il «Fenomeno Facebook» e indicando alcuni blog localmente in azione. Non che la comunicazione in rete possa sostituire la ricchezza dei contatti personali, ma senz’altro favorisce lo scambio di informazioni, sollecita il desiderio di conoscersi meglio, facilita l’organizzazione di incontri ed eventi.

Ne sono ben consapevoli Diego e Ilenia (lui web-developer, creatore di siti internet per imprese e utenti, lei store clerk, addetta vendite in un colorificio), due giovani friulani che hanno ideato e gestiscono il sito www.diariodavancouver.com.

L’intenzione iniziale alla base del progetto era forse di mantenere i legami con le famiglie e gli amici in Italia, informando i potenziali «aspiranti al Canada» su leggi, regolamenti, luoghi, abitudini di vita e di lavoro. In breve il «diario» è diventato il collante di parecchi nuovi arrivati, un gruppo spontaneo di giovani che sta emergendo a livello comunitario. Inizialmente accolti soprattutto da emigrati trevisani e friulani, dopo alcune riunioni in una sala parrocchiale periferica, ora questi ragazzi sono ospitati dal Centro culturale italiano di Vancouver, dove – su invito del direttore esecutivo Mauro Vescera – stanno conducendo il forum Newcomers to Vancouver. Tra i temi finora esplorati: orientamento lavorativo e procedure di immigrazione. Suggerite da Irene e Steven, sono state avviate anche le Italian happy hour, divertenti pause serali presso l’osteria del Centro. E qualcuno sta anche immaginando di organizzare una squadra sportiva, di calcio naturalmente.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017