Canada. L’attività ventennale del Club femminile italiano di Vancouver. Il martedì delle donne

05 Aprile 1999 | di

Il club femminile, polmone culturale della città  e pilastro del Centro italiano ha riaffermato, con un seminario, la dignità  e i diritti delle donne.

Vancouver
«L'umanità  ha un debito con le donne, purtroppo tuttora valutate in generale più per l'aspetto fisico che per la competenza e la professionalita, per le opere dell'intelligenza e la ricchezza di sensibilita, in definitiva per la dignità  del loro essere». A fare con convinta chiarezza queste affermazioni è un missionario scalabriniano, padre Carlo Alberto Titotto, concludendo una serie di riflessioni su Problemi e prospettive della condizione femminile del nostro tempo proposte alle numerose socie del Club femminile del Centro italiano di Vancouver.
L'invito a parlare sull'affascinante ma anche scottante problematica gli è stato rivolto da Gemma Scotton, instancabile e vivacissima presidente del Club, una realtà  da lei avviata nel maggio 1978 con l'adesione di un gruppetto di collaboratrici e con qualche decina di socie, diventate nel frattempo un centinaio. Casalinghe e madri di famiglia allora, casalinghe e giovani nonne oggi, tuttora al servizio di mariti in pensione, figli sposati o meno da assistere, e schiere di nipoti da accudire part-time. Rare tra loro le lavoratrici autonome e le professioniste, che hanno orari, occupazioni ed interessi diversi, ma qualcuna cerca di essere libera per quell'unà­co primo martedì del mese, diventato da vent'anni a questa parte il giorno comunitario dell'informazione e della formazione del gruppo femminile. L'ultimo, quello suaccennato, offriva argomenti inesauribili, sicuramente da riprendere ed analizzare.
Il relatore aveva prospettato la situazione della donna, a partire dalla falsa mentalità  storica che l'ha sempre vista in posizione di inferiorà­tà  (spesso oggetto dell'uomo, schiava, prostituta, venduta, usata per la pubblicità  e la pornografia) e generalmente in condizioni di sottomissione e rinuncia, anche in emigrazione, per poi illustrare i tentativi di liberazione, nella letteratura - da Omero a Virgilio, da Shakespeare a Manzoni - e nei documenti della Chiesa («L'ingresso della donna nella vita pubblica e l'essenza di riconoscimento dei suoi dirittà­ e doveri nella famiglia e nella società  è una delle caratteristiche dello sviluppo civile, come la promozione delle classi lavoratrici e l'emancipazione dei popoli», proclama nel 1975 la Pacem in Terris) oltre che nelle varie iniziative legislative che da qualche anno si stanno susseguendo, anche a livello mondiale. Al di là  di posizioni estremiste, vanno perciò riscoperti dignità  e diritti della donna alla luce della parola di Dio: ciò permetterà  il superamento dei molti condizionamenti e l";assunzione piena di responsabilità , nel rispetto della propria ed altrui natura («Dio creò maschio e femmina, a sua immagine, per l'aiuto non unilaterale ma reciproco, in una complementarietà  che non è uguaglianza ma dono che arricchisce e rende responsabili in tutti i campi: spirituale, culturale, sociale, religioso, politico ed economico»).
 Dando particolare spazio ed importanza a quest'ultima iniziativa, la presidente ed insegnante di italiano Gemma Scotton - che della pioniera, nello spirito e nell'azione, possiede tutte le caratteristiche - ci conferma lo scopo per cui è nato il «Gruppo femminile italiano Society» (questa l'esatta dizione con cui è registrato ufficialmente a Victoria dal 19 settembre 1980): incoraggiare e promuovere fra le donne attività  educative, culturali, sociali, ricreative e caritatevoli nella comunità  italocanadese della grande Vancouver e particolarmente se esse si svolgono presso il Centro culturale italiano.
Di strada ne è stata fatta, da quel maggio 1978 dalla fondazione! Queste donne sono cresciute in consapevolezza, dignità , cultura, sicurezza e senso di partecipazione. Da sole, e molto prima che il «problema donna in emigrazione» venisse scoperto e di recente lanciato come nuovo tema dagli organismi ufficiali dell";emigrazione italiana, le donne italiane di Vancouver si erano organizzate, avevano solidarizzato, si erano date degli scopi significativi, coinvolgendosi seriamente nella varie attività  comunitarie e benefiche, non solo a livello delle molte associazioni regionali, ma fungendo da vera e propria struttura portante del Centro culturale italiano, che senza l'opera di aiuto - concreto, costante e volontario - del gruppo femminìie sicuramente soffrirebbe come una famiglia soffre quando manca la preziosa insostituibile presenza della donna.
Sfogliando l'elenco di vent'anni di «incontri del martedi», oltre duecento! (senza parlare del lavoro per organizzare gli appuntamenti ufficiali del Centro, dall'annuale festa della Repubblica al Carnevale italiano, dalla celebrazione del Patrono d'Italia alla ricorrenza dei Caduti, dalle sfilate di moda alle cene conviviali, dalle raccolte-fondi all'assistenza a malati e pensionati bisognosi) vediamo annotato in data 7 novembre 1978- Orientamento della donna italiana nel nuovo ambiente, dialogo e discussione con la sociologa Susan Massincoud. E il 9 maggio 1979, Workshop sui problemi e relazioni fra genitori e figli condotto dal pediatra dott. Umberto Callegarini, animatore per 15 anni delle Cliniche Avis per la raccolta del sangue, cui tanto hanno contribuito le volontarie del Club. (*)
Ci sono stati poi incontri con docenti, sui problemi dell'educazione e della scuola, con agenti di polizia (come prevenire il crimine), con avvocati e notai (diritti di famiglia e di proprietà , pensioni, testamenti e successioni), con assistenti sociali sulle problematiche della famiglia e della convivenza comunitaria, sulla tutela e l'assistenza ai minori, sulla violenza alle donne, e poi con medici sui temi della depressione e delle malattie mentali, oltre che dell'uso e abuso di medicine e anche... di vitamine. Altri argomenti affrontati e discussi di recente, tra i moltissimi cui non accenniamo solo per ragioni di spazio: droga, alcoolismo e prostituzione, prevenzione ed aiuto ai genitori, situazione delle migrazioni controamericane, con particolare attenzione ed aiuto alle giovani costrette alla prostituzione in Guatemala; religioni oggi: come e perchè sostenere la fede cattolica nella famiglia.
Tutto ciò è completato dalla costante solidarietà  del gruppo (anche con aiuti in denaro) verso istituzioni benefiche che ne facciano motivata richiesta. Come se non bastasse, Gemma Scotton letteralmente dichiara: «Devo, inoltre, aggiungere che uno degli scopi principali di questa nostra associazione è il volontariato, e un altro scopo e' aiutare le signore italiane o italo-canadesi a diventare più preparate per la vita d'oggi, più indipendenti, più sicure di se stesse, consapevoli d'essere persone importanti nella società  in cui viviamo, in famiglia e nel lavoro, insomma donne preparate per il 2000. Il saper poi cucinare, cucire e dedicarsi devotamente alla famiglia, le rende ancora piu' qualificate e meritevoli».
Fatti e non parole: il club ne è un'esemplare indicazione.

(*) Per fare il bene agli altri (Messaggero di Sant";Antonio, febbraio 1995).

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017