Canada. Stampa in emigrazione
21 Marzo 2014
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Vancouver, San Francisco e Los Angeles: tre magnifiche metropoli della costa del Pacifico, accomunate da una storia di immigrazione italiana, ma anche di stampa, per così dire, in emigrazione. Significative alcune coincidenze. Nel 1955 nasce a Vancouver l’«Eco d’Italia», giornale incorporato nell’attuale «Marcopolo». Negli anni Sessanta il co-fondatore dell’Eco, Pierino Mori, dà vita all’«Eco d’Italia» di San Francisco, assorbito nel 1980 dall’«Italo-Americano» di Los Angeles, acquistato dagli scalabriniani, che lo gestiscono dal 1971 al 1999 sotto la guida di Mario Trecco e Augusto Feccia.
Storia parallela per l’«Eco d’Italia» di Vancouver, comprato dagli Scalabriniani nel 1983 e da loro edito per oltre un decennio. Per arrivare all’oggi con la sezione dedicata a Vancouver nel modernissimo bilingue «Italo-Americano» di Los Angeles (fondato nel 1908 dal fiorentino Gabriello Spinti, tre anni prima che a Vancouver nascesse l’«Italia del Canada») di proprietà dell’Italo American Foundation, editore Robert Barbera. Nuovo direttore è Simone Schiavinato, intervistato sul futuro di questo tipo di stampa nell’era multimediale.
Msa. Come avverte lei, immigrato degli anni Duemila, una tradizione ultrasecolare di giornalismo comunitario?
Schiavinato. Il giornalismo comunitario rimane il fattore determinante per il nostro giornale, oggi sempre più caratterizzato dall’avvento delle nuove tecnologie di comunicazione. Stiamo attraversando una fase interessante, rivolta a identificare i nuovi bisogni della comunità. Siamo in costante evoluzione: l’intero team de l’«Italo-Americano» sta finalizzando il modello che permetterà di espandere il giornalismo comunitario, favorendo un servizio interattivo tramite un’interfaccia facilmente accessibile.
Quali sono gli aggiornamenti necessari per una continuità nel futuro?
Viviamo in un momento di trasformazione sociale e tecnologica senza precedenti, che richiede nuove idee. Non ci sono dubbi sulla strada da seguire: bisogna adattarsi alla realtà che vede il cartaceo in via di estinzione, mentre essere presenti on line è diventato fattore di sopravvivenza. L’audience chiede alternative al modo in cui i contenuti proposti dal giornale vengono fatti circolare. Tanti preferiscono la versione mobile tramite smartphone o tablet, altri il formato classico con visualizzazione sul desktop. L’«Italo-Americano» offre – a chi vuole rimanere fedele al formato – la versione digitale in pdf sfogliabile. Ogni abbonamento include un archivio completo delle passate edizioni, il tutto disponibile con un clic. L’ edizione digitale è replica esatta della versione stampata, distribuita ai numerosi abbonati e nei punti vendita. La tecnologia ci sta dando più modi per poter continuare a promuovere e preservare il patrimonio italiano, la lingua e la cultura, tramandandoli alle generazioni future.
Storia parallela per l’«Eco d’Italia» di Vancouver, comprato dagli Scalabriniani nel 1983 e da loro edito per oltre un decennio. Per arrivare all’oggi con la sezione dedicata a Vancouver nel modernissimo bilingue «Italo-Americano» di Los Angeles (fondato nel 1908 dal fiorentino Gabriello Spinti, tre anni prima che a Vancouver nascesse l’«Italia del Canada») di proprietà dell’Italo American Foundation, editore Robert Barbera. Nuovo direttore è Simone Schiavinato, intervistato sul futuro di questo tipo di stampa nell’era multimediale.
Msa. Come avverte lei, immigrato degli anni Duemila, una tradizione ultrasecolare di giornalismo comunitario?
Schiavinato. Il giornalismo comunitario rimane il fattore determinante per il nostro giornale, oggi sempre più caratterizzato dall’avvento delle nuove tecnologie di comunicazione. Stiamo attraversando una fase interessante, rivolta a identificare i nuovi bisogni della comunità. Siamo in costante evoluzione: l’intero team de l’«Italo-Americano» sta finalizzando il modello che permetterà di espandere il giornalismo comunitario, favorendo un servizio interattivo tramite un’interfaccia facilmente accessibile.
Quali sono gli aggiornamenti necessari per una continuità nel futuro?
Viviamo in un momento di trasformazione sociale e tecnologica senza precedenti, che richiede nuove idee. Non ci sono dubbi sulla strada da seguire: bisogna adattarsi alla realtà che vede il cartaceo in via di estinzione, mentre essere presenti on line è diventato fattore di sopravvivenza. L’audience chiede alternative al modo in cui i contenuti proposti dal giornale vengono fatti circolare. Tanti preferiscono la versione mobile tramite smartphone o tablet, altri il formato classico con visualizzazione sul desktop. L’«Italo-Americano» offre – a chi vuole rimanere fedele al formato – la versione digitale in pdf sfogliabile. Ogni abbonamento include un archivio completo delle passate edizioni, il tutto disponibile con un clic. L’ edizione digitale è replica esatta della versione stampata, distribuita ai numerosi abbonati e nei punti vendita. La tecnologia ci sta dando più modi per poter continuare a promuovere e preservare il patrimonio italiano, la lingua e la cultura, tramandandoli alle generazioni future.
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017