Canadese di giorno, italiano di notte

“Ho accettato i valori tradizionali che tuttora coltivo: l’importanza dell’educazione, la necessità di un orientamento spirituale, il rispetto per la dignità altrui, la famiglia, l’esigenza di dare”.
06 Ottobre 2001 | di

Vancouver

Docente universitario, poeta e scrittore, Joseph Ranallo definisce la propria vicenda personale "una modesta somma di esperienze vissute prevalentemente in Canada nell";ultimo mezzo secolo: il periodo più entusiasmante, stimolante e dinamico nella nostra storia". Avrebbe potuto benissimo non usare l";aggettivo "modesta" perché tutto in lui parla di questa rara qualità : la voce sommessa, i modi affabili, la disponibilità  all";ascolto e alla condivisione, l";analisi chiara e semplice dei sentimenti, e poi il fatto di considerarsi "benedetto e fortunato", una lezione per quanti insoddisfatti vivono di nostalgia e rimpianto.

Nato a Vinchiaturo, in Molise, nel 1940, prematuramente orfano di padre, Giuseppe arrivò in Canada undicenne con la mamma, risposatasi per procura con uno sconosciuto canadese di origine italiana. "Lei sacrificò la sua vita per promuovere la mia "; dice con infinita gratitudine "; e si assunse il rischio di portarmi in Canada per risparmiarmi un futuro senza speranza di avanzamento. Virtualmente non scolarizzata, mia madre seppe affrontare incredibili difficoltà  in una terra amata intensamente, anche se rimastale estranea".

Dopo il trauma della traversata atlantica su una nave di linea italiana, e il transito livellatore del Pier 21 di Halifax, madre e figlio vennero a vivere nella British Columbia, a Rossland, un minuscolo villaggio sul fianco di un vulcano estinto nella selvaggia e frastagliata zona montuosa dei Kootenays. Qui un secolo prima erano arrivati i cercatori d";oro. E con l";oro avevano trovato in abbondanza argento, piombo e zinco. A Trail, dieci chilometri più giù lungo il Columbia River, funziona tuttora una delle più grandi raffinerie del mondo, la Cominco, dove trovarono lavoro molti italiani. (*)

"Negli anni Cinquanta, con la mia formazione italiana, ho accettato i valori tradizionali che tuttora nutro: l";importanza di un";educazione formale, la necessità  di orientamento spirituale, il rispetto per la dignità  altrui, il significato della famiglia, l";esigenza di dare generosamente...". Su queste solide fondamenta poggiano le successive esperienze di Ranallo. Con originalità , le cataloga per decenni. Assegna agli anni Sessanta l";aver capito il ruolo della politica nell";educazione superiore. Dopo la laurea in Lettere all";Università  di Victoria, la capitale britishcolumbiana, consegue un master alla Washington State negli Usa. Contemporaneamente si sposa e avvia una gratificante carriera di insegnante a vari livelli, da maestro elementare a "educatore di educatori", suo compito attuale. Insegna infatti Teacher Education Program alla UBC West Kootenay, distaccato presso il Selkirk College di Castelgar, dove era stato professore di Inglese e Scrittura Creativa.

Negli anni Settanta ha imparato "che cosa significhino paternità  e vita familiare" mentre gli Ottanta l";hanno spinto a ridefinire abitazione e carriera professionale, facendogli provare "la prima sensazione di separazione dai figli", ormai pronti ad uscire di casa. Attribuisce a quel periodo un";intensa e duratura attrazione per filosofia, spiritualità  e medicina orientali, oltre che il riaccendersi di interesse in due aree rimaste a lungo latenti: la scrittura "; letteraria e poetica "; e il fascino delle radici italiane.

Negli anni Novanta, con la gioia di poter trasmettere il meglio della propria esperienza ai nuovi insegnanti, Joe Ranallo "; nel frattempo diventato nonno di due nipotini "; ha anche ricevuto "la più conturbante lezione sulla politica della transitorietà ". Non senza tristezza, egli vede nel frammentato mondo attuale la perdita della memoria del passato. Il nuovo millennio, tuttavia, sta già  modificando la sua prospettiva. "La vita può essere fragile, bella e breve. Alcuni miei goals giovanili resteranno forse irraggiungibili, ma rimango ottimista e riconoscente. Cerco di affrontare ogni esperienza come fosse insieme la prima e l";ultima. Come Zorba il Greco, ho imparato che, mentre la cima della montagna è coperta di neve, il vulcano all";interno può ancora covare e bruciare".

Msa. Qual è dunque il suo suggerimento fondamentale ai giovani?

Ranallo. È abbastanza facile dare consigli ai giovani, altro è essere ascoltati. I giovani vivono oggi in un mondo molto più complesso del nostro e debbono prepararsi ad affrontarne i continui cambiamenti. Ma non tutto cambia alla stessa velocità . Tecnologia e moda cambiano rapidamente e sono effimere. Morale, valori, principi e ideali sono permanenti e si modificano più lentamente o non cambiano affatto. I giovani "; sia pure dovendo apprendere e scaricare velocemente nuove tecniche "; hanno bisogno di distinguere ampiamente tra valori da mantenere e valori da abbandonare. Debbono saper apprezzare alcuni desideri essenziali che non cambiano: il bisogno di amare ed essere amati, di rispettare ed essere rispettati, la necessità  di uno scopo nella vita e di un senso di appartenenza. Dovrebbero anche vedere nei loro anziani "; seppure non sempre tecnologicamente aggiornati "; una ricca risorsa ove attingere valori e comportamenti duraturi.

E un consiglio basilare agli educatori di giovani?

Gli insegnanti, a qualsiasi livello, debbono apprezzare i cambiamenti avvenuti negli studenti nel corso degli ultimi decenni. È cambiato il punto di vista sugli studenti e la cultura. In passato c";era la tendenza a vedere i ragazzi come recipienti vuoti pronti ad essere riempiti di conoscenza esterna. L";insegnante possedeva la conoscenza e semplicemente la "travasava" allo studente, la cui responsabilità  era di ricevere l";informazione, digerirla e rigurgitarla, in un ruolo spesso passivo. Oggi i ragazzi non accettano e non vogliono memorizzare fatti isolati. Vogliono costruire la propria conoscenza collegando nuovi concetti a passate esperienze e progetti futuri. Vogliono un apprendimento personale, pertinente e soprattutto piacevole. Gli insegnanti hanno bisogno di ridefinire il proprio ruolo alla luce delle persone che si trovano di fronte. Oltre ad esigenze intellettuali, debbono indirizzare bisogni sociali ed emozionali dei loro studenti. Anziché "sapienti in cattedra", i nuovi studenti vogliono "guide al fianco" per essere aiutati ad apprezzare l";importanza di apprendere, di discernere tra quanto è critico e quanto non lo è, e soprattutto di celebrare insieme il piacere della conoscenza.

Ripensando a sua madre, qual è la sua concezione della donna?

Senza l";educazione e la retorica delle femministe contemporanee, mia madre fece l";impossibile per rimanere padrona del proprio destino, nonostante il limitato spazio vitale. Durante la guerra, assente mio padre per ben sette anni, da sola si prese cura di me e della sua piccola fattoria. Volontà , autonomia e determinazione parlano più delle parole. Non sembri perciò strano che, alla sua morte, il suo cuore abbia continuato a battere per alcuni minuti dopo che i polmoni avevano cessato di funzionare. Ma mia madre apparteneva ad un";altra epoca. Come donna, ha voluto accettare sfide e sofferenze in silenzio, non conoscendo altre opzioni.

Al pari di innumerevoli sconosciute legioni di donne represse della sua generazione, aveva sviluppato un complesso da martire. Le donne di oggi hanno lavorato sodo per i diritti che godono. E la loro lotta continua. Hanno cambiato drammaticamente il mondo, valorizzando l";aspetto emozionale della vita. Hanno documentato i contributi delle donne del passato e facendo ciò hanno alterato la nostra percezione della storia. Ci hanno dimostrato che per l";umanità  c";è molto più che soppressione, conflitto e conquista. A pari opportunità , eccellono in ogni impresa umana. Inoltre fanno moltissimo per migliorare le condizioni di vita di donne e bambini del terzo mondo. L";universo sarà  in equilibrio solo quando uomini e donne assumeranno i propri ruoli da partner uguali in ogni aspetto della vita.

(*) Dal 1895 il tricolore sventola a Trail "; Messaggero di sant";Antonio, maggio 1994.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017