Carabinieri in Canada

La sezione di Toronto diffonde la tradizione dell’Arma e si impegna in attività benefiche e ricreative, dando lustro alla Benemerita anche all’estero.
07 Luglio 2000 | di

Toronto
Nel 1814, precisamente il 13 luglio, Vittorio Emanuele I di Savoia istituì il Corpo dei Carabinieri Reali, il cui duplice compito era quello di difendere lo Stato e agire come organismo di polizia. Si chiamavano carabinieri perché erano armati di carabina e la loro uniforme nera, con cappello a due punte, bottoni e alamari d'argento, e bandoliera bianca di pelle non è cambiata molto durante i 186 lunghi anni della loro storia: è praticamente la stessa di oggi, quando nelle nostre comunità  all'estero si vestono da parata per ricevere personaggi illustri oppure servono come guardie d'onore di scorta a cortei e processioni comunitarie. «Sono i carabinieri in congedo stabilitisi in Canada che rendono questi servizi a chiese, associazioni, club, altre entità  della nostra comunità . All'estero, in certe occasioni, si può indossare l'alta uniforme per concessione speciale dell'Arma, perché da noi non vi sono membri in servizio attivo». Chi ci parla è Tonino Giallonardo, presidente della sezione di Toronto (intitolata al maresciallo maggiore Marchionne Concezio) dell'Associazione Nazionale Carabinieri. «La sezione conta 268 iscritti, la maggior parte dei quali sono carabinieri in congedo. In totale vi sono 1.632 sezioni in Italia e 18 all'estero con circa 300.000 iscritti, 110.000 dei quali sono carabinieri attivi. I carabinieri in congedo garantiscono un numero costante di iscritti nelle sezioni italiane, ma da noi il flusso di arrivi degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta si è esaurito e il nostro rinnovo avviene attraverso l'iscrizione dei nostri figli e nipoti, sui quali contiamo per ricoprire le cariche nel futuro e per mantenere vive la cultura e le tradizioni dell'Arma».
Giallonardo, di grado vice-brigadiere, è presidente della sezione dal 1984 e il suo mandato scade nel 2003. È stato coinvolto nella sezione fin dalla sua fondazione, avvenuta il 4 maggio 1973 su iniziativa di un gruppo di carabinieri di cui lui fece parte. Uno dei fondatori, il brigadiere Alterio Nuvoloni, ne fu il primo presidente. «Il nostro direttivo è composto da nove consiglieri eletti dagli iscritti. I consiglieri scelgono presidente e vicepresidente (attualmente è il carabiniere Santo Molinaro) e il proprio presidente sceglie il segretario-tesoriere.
«Esiste un intenso scambio culturale e di informazioni tra la sezione dell'Associazione Carabinieri e le polizie locali».
La sezione di Toronto svolge varie attività  sociali indette durante l'anno: il Veglionissimo di Carnevale in Febbraio-Marzo; il raduno in giugno per commemorare la fondazione dell'Arma al quale partecipano i capi delle polizie di Toronto e dintorni e di Rochester (Stato di New York), e una delegazione di alti ufficiali dell'Arma che vengono dall'Italia. Organizza inoltre un picnic annuale durante l'estate per riunire soci e famiglie dei membri e, a novembre, si festeggia la Virgo Fidelis, patrona dell'Arma.
«Le feste servono anche ad autofinanziarci - continua Giallonardo - poiché la sezione si autogestisce con gli introiti del tesseramento e degli eventi sociali. Queste modeste entrate ci permettono il mantenimento della sede e il sostegno di cause caritatevoli, la principale delle quali è la nostra contribuzione annuale all'Oaomac, un ente con sede a Roma che assiste i familiari dei carabinieri caduti che si trovano in stato di bisogno. Localmente il nostro sostegno economico va agli handicappati e ai progetti della Caritas e Vitanova che assistono i giovani tossicodipendenti».
La sezione promuove incontri con autorità  italiane e canadesi e con graduati dell'Arma che vengono dall'Italia per partecipare a raduni e altre attività . Vi è una rivista mensile dell'Associazione, Le Fiamme d'Argento, inviata a tutti i carabinieri in attività  e in congedo. È una pubblicazione che riporta articoli, descrive la vita associativa delle sezioni, e annuncia incontri in varie città  italiane. Quest'anno il raduno nazionale dei carabinieri ha avuto luogo in maggio ad Assisi.
I carabinieri in alta uniforme sono il biglietto da visita dell'Italia. La loro presenza nelle vicende della nostra storia è stata costante. Con il loro senso del dovere, la condotta e il contributo di sangue alla Patria si sono meritati i primi posti nella graduatoria dell'onore.
Il loro primo Comandante fu il generale Giuseppe Thaon de Revel di sant'Andrea. Ebbero il battesimo del fuoco nel 1815 a Grenoble (possedimenti francesi dei Savoia) caricando con successo le truppe transalpine. Il primo carabiniere caduto a Cuneo, nel 1815, nella lotta contro il crimine, si chiamava Giovanni Boccaccio. Presero parte a tutte le guerre, prima del Piemonte e poi dell'Italia, meritando gloria, decorazioni e citazioni. Ricordiamo Pastrengo, nel 1848, quando salvarono il re Carlo Alberto; e poi Verona, Custoza, la presa di Roma nel 1870, quando combatterono a fianco dei bersaglieri, Sciara Sciat, nella guerra italo-turca del 1912, le battaglie della prima e della seconda guerra mondiale. Tra le loro fila ebbero l'ufficiale più decorato dell'Esercito italiano, il capitano Chiaffredo Bergia (1840-1892), una vera leggenda nella lotta contro il crimine. Fu decorato con una medaglia d'oro, tre d'argento, due di bronzo al valore militare, quindici encomi, decine di menzioni d'onore, e alla Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia.
Un lungo cammino storico, dal piccolo Piemonte, all'unità  d'Italia, dalla monarchia alla repubblica, e alla presenza dei membri dell'Arma in congedo sparsi per il mondo: Argentina, Brasile, Australia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada (solo per citare alcuni Paesi). In Canada, oltre a quella di Toronto, vi sono sezioni attive a Montréal, Ottawa, Calgary e Vancouver.
Abbiamo visitato la sede della sezione di Toronto che conserva numerosi cimeli: bandiere, labari, placche commemorative, foto di parate, cortei, personalità , attività  svolte durante i 27 anni della sua vita. I soci presenti ricordano con rimpianto il servizio nell'Arma, parlando di regole ferree che oggi sono cambiate: «Una volta l'arruolamento nell'Arma dipendeva anche dalla fedina penale dei nostri padri».
Il carabiniere Mario Zanovello dice di conservare un buon ricordo dell'Arma che ha servito dal 1947 al 1959 in varie parti d'Italia. Mario è nativo di Campodoro, in provincia di Padova.
Giallonardo si è congedato nel 1956 dopo aver servito nell'Arma per circa 7 anni. Nativo di Villa Santa Lucia degli Abruzzi, in provincia dell'Aquila, si arruolò nel 1949 diventando carabiniere effettivo nell'aprile del 1950. Fu inviato alla Legione di Palermo e in seguito si arruolò alla Scuola Allievi Sottufficiali di Moncalieri e divenne vice-brigadiere. In servizio attivo partecipò alle operazioni che condussero alla cattura del bandito Giuliano.
Arrivò in Canada nel 1965 per raggiungere la famiglia, e con il fratello, diventò imprenditore in campo meccanico. Oggi in pensione, felice padre di tre figli e nonno di quattro nipotini, è coinvolto in varie attività  sociali ma si dedica principalmente alla Sezione Carabinieri di Toronto.
È inoltre membro di altre entità  locali, nella grande Toronto, come la Mississauga Canadian Benevolent Association e dell'International Police Association. È stato insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana e decorato con la medaglia commemorativa del 125° anniversario della Confederazione Canadese, in riconoscimento dei servizi prestati nella comunità .

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017