Casauria, non solo nostalgia

La Casa d'Abruzzo di Melbourne ha ospitato una delle più belle feste che siano mai state organizzate in sede. Entusiasmo tra i giovani.
25 Luglio 2006 | di

MELBOURNE
Nella sala L’Aquila sono risuonate musiche e canzoni in una fantasmagorica girandola di luci e voci. Una cornice perfetta per il convivio che ha riunito tre generazioni di Toccolani per un totale di oltre 500 persone. L’iniziativa di questa manifestazione nata con lo slogan «Toccolan Club: Serata di Nostalgia» era partita dal Comitato direttivo del Toccolan Club, di cui è presidente Donato Smarrelli, allo scopo di far conoscere il lato umano e sociale del club dando anche a nonni e nipotini la gioia di condividere una comune origine paesana.
È bastato che il Comitato direttivo lanciasse la proposta, con due mesi d’anticipo, di questo «viaggio alle sorgenti» per ricevere immediatamente il pieno consenso di soci e amici. La serata è stata caratterizzata da un lodevole senso d’orgoglio da parte di tutti i presenti, di appartenenza al ceppo familiare che si riconduce ad un’inconfondibile origine toccolana-abruzzese. Lampeggiavano i flash delle macchine fotografiche per un «ricordo di famiglia» con le tre generazioni unite in un abbraccio reale e non solo ideale e affettivo.
Il buon cibo della Casa d’Abruzzo, la musica di un complesso con 10 elementi con un repertorio per tutte le età, i giochi di luce, gli addobbi della sala erano gli elementi di una grande festa. La sala L’Aquila assumeva l’aspetto di una piazza, con la pista da ballo sempre affollata.
Il Toccolan Club, con questa iniziativa, si è conquistato la simpatia di tante persone e ha incoraggiato molti giovani a dare sostegno e continuità ai progetti dei loro padri.

Tocco da Casauria, una storia antica
In Abruzzo, dove la valle del fiume «Pescara» si restringe verso le gole di Popoli, su un colle in posizione strategica, sorge Tocco da Casauria. Il nucleo originario si sviluppò soprattutto nell’alto Medioevo intorno al Castello Ducale e alla chiesa di Sant’Eustachio martire, patrono del paese. Vibrante di attività agricole e commerciali, era un centro importante verso la fine dell’Ottocento «con più di 5.300 abitanti concentrati nell’ambito delle sue mura, e aveva un floridissimo commercio con Roma, Terni, Ancona, L’Aquila, Teramo, Chieti e i comuni d’intorno. Ben 200 famiglie vivevano esclusivamente con il commercio, e 300 carretti recavano i prodotti toccolani alle più lontane province italiane… Le fiere richiamavano compratori marchigiani e calabresi. Ricercatissimi erano i suoi oli, il finissimo vino Montepulciano, le paste alimentari, la frutta, gli scelti e copiosi prodotti “ortivi” e la “Centerbe” premiata all’esposizione nazionale di Firenze, ricercata in tutte le città italiane e spedita anche a Berlino e Londra, Marsiglia e Parigi» (dal libro Tocco Casauria di P. Virgilio Felice Di Virgilio).
La popolazione rimane attorno ai 5.000 abitanti fino al 1950, anno in cui inizia la grande emigrazione. In 10 anni il paese registra una diaspora di circa 2 mila giovani, passando da 5.362 abitanti (dati del censimento del 1951) a 3.448 nel 1961, e poi altri 300 in meno fino al 1971. I Paesi di destinazione sono diversi; in testa alla classifica troviamo l’Australia con 1.387 toccolani, gli Stati Uniti con 259, seguiti da Venezuela e Canada con poche decine. Quasi nulla l’emigrazione verso i Paesi europei.

Nasce il Circolo Francesco Paolo Michetti
La prima Associazione di Toccolani fuori dal paese d’origine si è costituita a Melbourne nel 1965. Si legge nell’atto di costituzione: «Per non spegnere nei cuori degli iscritti il ricordo della Patria lontana, e in particolare quello del paese natio, al Circolo stesso verrà dato il nome di un illustre pittore toccolano: “Circolo ricreativo Francesco Paolo Michetti” con certezza che all’insegna di così grande nome, il Circolo possa avere affermazione e prosperità con ideali di fratellanza e libertà».
Il Circolo rimase attivo fino al 1977 quando la comunità abruzzese animata da spirito di solidarietà e fratellanza, decise di creare la Casa d’Abruzzo, assorbendo gruppi paesani già organizzati o ancora alla ricerca di un sodalizio rappresentativo dell’intera Regione. Uno degli animatori del movimento unitario è stato il cavalier Remo Guardiani «toccolano al cento per cento» (lo sottolinea egli stesso con vigore), e poi presidente della Casa d’Abruzzo per molti anni, consultore della Regione, e presidente della Federazione delle Associazioni Abruzzesi d’Australia.
Il Toccolan Club è stato fondato nel 1990 da un gruppo di persone d’origine toccolana (di seconda generazione) che si sono ritrovati per caso ad un pranzo di lavoro, e hanno deciso di creare un’associazione di amici che si proponesse di organizzare un «ballo annuale». L’invito a partecipare sarebbe stato rivolto ad amici toccolani e ad altri. Sembra che la radice dei cittadini illustri abbia attecchito con forza in Australia. Infatti, tra i rampolli delle famiglie toccolane residenti a Melbourne, si contano molti professionisti: medici, avvocati, ingegneri, architetti, imprenditori edili. Nel loro giro, il Toccolan Club è diventato un motivo d’incontro e una ragione per rendersi utili alla comunità. Il ricavato delle feste sarebbe tutto andato in beneficenza. Detto, fatto! Il primo ballo ha avuto luogo nel 1990 con la partecipazione di 220 persone. Ne seguirono altri con un ritmo di crescita straordinario: 400, 600, fino ad 800 persone. Per sostenere le spese e poter avere un profitto notevole, sono sempre stati scelti locali di classe: dalla Crown Palladium Ballroom all’Hilton Hotel, dal Sofitel (Regent) all’Hyatt. E a prezzi non irrisori (intorno ai 180 dollari a persona). La scelta di grossi nomi dello spettacolo ha facilitato la partecipazione di tantissimi ospiti e l’adesione di sponsor: dalle banche alle compagnie aeree, a quelle di prodotti alimentari e assicurazioni.
«Ci siamo meritati la stima dei soci e dei colleghi di lavoro – afferma il presidente Donato Smarrelli – perché organizziamo le feste con grande professionalità e perchè tutto il ricavato viene distribuito in beneficenza. In 16 anni abbiamo donato oltre 500 mila dollari a varie opere come World Vision, l’Ospedale dei bambini di Melbourne, Anti-Cancer Council, Asthma Foundation, Leucemia Foundation, case di riposo, ecc. Siamo disponibili ad aiutare persone che ci vengono segnalate come particolarmente bisognose. Questo aspetto umanitario della nostra organizzazione è fondamentale».
Negli ultimi anni è stato riattivato anche il Circolo Francesco Paolo Michetti con intenti culturali specifici, grazie al dinamico Remo Guardiani che ha coordinato il progetto di un corso di lingua italiana per giovani d’origine toccolana presso il convento Santa Maria del Paradiso, a Tocco da Casauria, riuscendo a coinvolgere la Pro Loco, la Regione Abruzzo e il Toccolan Club. Quest’ultimo, dunque, si propone anche di sostenere iniziative per i giovani, proiettate quindi nel futuro.
Ma quale futuro? Durante le ventilate estati toccolane, non sarà difficile incontrare, nel paese d’origine dei nonni, i giovani australiani che familiarizzano con i coetanei italiani, o rumeni, albanesi, africani. Sì, perché anche Tocco sta diventando multiculturale, e la sua popolazione è in crescita. Segno dei tempi. Un segno che diventa realtà solo se chi è partito dal quel paese con poche cose e tante speranze, è riuscito a far amare ai figli, e ai figli dei figli, la nobile e gentile terra che ha dato loro i natali.

 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017