C'è un Veneto che cresce all'estero

Dopo Montevideo, il raduno delle giovani leve venete all'estero è sbarcato in laguna. Un'occasione per conoscere i luoghi d'origine, stringere rapporti con gli autoctoni e progettare il futuro.
31 Luglio 2009 | di

Venezia
«Siamo orgogliosi di far parte della famiglia veneta e vogliamo dimostrarlo con i fatti». Parola del nuovo coordinatore del comitato dei giovani veneti all’estero, il brasiliano Alvirio Tonet, designato in occasione del meeting internazionale dei giovani veneti nel mondo che è andato in scena a fine giugno, nella straordinaria cornice dell’isola di San Servolo, a Venezia, grazie al sostegno della Regione e al supporto organizzativo dell’associazione dei veneziani nel mondo.
Un appuntamento annuale, giunto ormai alla sua quarta edizione – dopo quella dello scorso anno a Montevideo – e che riunisce i delegati dei giovani impegnati in Veneto e all’estero. Quelli che giocano in casa, nelle associazioni storiche dell’emigrazione, iscritte al registro regionale e coordinati da Patrizia Burigo, e poi i giovani oriundi veneti, in rappresentanza dei comitati e delle federazioni degli emigrati all’estero, sotto la gestione del coordinatore uscente Guilherme Bortoluzzi. «Siamo cresciuti e se questo è stato è merito vostro» ha detto l’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona, rivolgendosi ai numerosi giovani rappresentanti delle associazioni regionali dei veneti nel mondo e delle federazioni venete all’estero, che hanno preso parte alla giornata conclusiva. Sul palco delle autorità anche il neo vicepresidente della Provincia di Venezia Mario Dalla Tor e Gino Pante, in rappresentanza dell’Anci Veneto, oltre ai rappresentanti delle associazioni venete d’emigrazione, dei Comuni e della Consulta dei veneti nel mondo.
Per i delegati dei giovani, quella di San Servolo è stata, di fatto, l’ultima occasione operativa di questa legislatura regionale, per fare proposte e per stilare un bilancio dell’attività fin qui realizzata. Per tutta la settimana del meeting si sono susseguiti incontri, tavoli di lavoro e momenti di condivisione di progettualità e idee, su temi quali il futuro dell’associazionismo, l’economia e la crisi globale, il rapporto con le istituzioni e le iniziative culturali.
Tante le attività che abbiamo messo in atto – ha spiegato Patrizia Burigo, che è anche vicepresidente dell’Abm – ora però dovremo realizzarne di nuove, intese ad aggregare i giovani veneti o di origine veneta in Europa. Realizzeremo un dvd sulla cultura veneta e incrementeremo la presenza nelle scuole dei giovani che fanno parte dell’associazionismo legato all’emigrazione. 
Anche Bortoluzzi, dopo aver ricordato la storia dell’emigrazione veneta nel mondo e i valori che ci ha trasmesso, ha annunciato una serie di progetti riguardanti la formazione, l’incremento dei rapporti tra i giovani all’estero e quelli residenti in Veneto, una nuova fase di incontri in rete. Sottolineate da entrambi e dai numerosi giovani che li hanno seguiti – tra cui Elena Dell’Osbel, neo presidente della Famiglia bellunese di Toronto – la validità e la produttività del meeting, anche per il rilievo che vi hanno avuto i rapporti economici tra Veneto e resto del mondo, illustrati in particolare nell’incontro che i giovani hanno avuto con l’UnionCamere del Veneto.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017