Childline, il telefono che ascolta i minori

Una volontaria d'eccezione, lady Maria Carmela, viscontessa di Hambleden, romana di nascita ma inglese d'adozione, denuncia: «I bambini sono sempre più isolati e abbandonati a se stessi».
15 Dicembre 2006 | di

Londra
Che l’Inghilterra fosse la patria della monarchia più antica del mondo è risaputo. Non tutti sanno, probabilmente, che le famiglie potenti – l’antica e nobile aristocrazia britannica con cui si è intrecciata la storia di questo Paese – sono più o meno settecento, e che oggi, pur non disponendo di poteri politici, rappresentano ancora quanto di più blasonato si possa immaginare. Di conti e visconti è disseminato tutto il territorio, e anche se gli aristocratici moderni devono pensare a far quadrare i bilanci, resta immutata la loro aura di antico lignaggio. Una di queste famiglie è quella degli Hambleden. Un viscontado centenario nell’Oxfordshire, a poco meno di un’ora da Londra, che si estende su oltre 4000 metri quadrati di terreno. Il visconte Henry Hambleden, uomo di società, introdotto negli ambienti più esclusivi della capitale, amico di re e regine, è stato l’artefice dell’apertura della sua favolosa proprietà (castello e immenso parco) al mondo circostante. Ma la persona che ha in gran parte contributo al passaggio da un mondo chiuso nell’ambito della propria classe a quello esterno, con le sue mille sfaccettature, è lady Maria Carmela, viscontessa Hambleden. La signora, romana d’origine, sposò Henry a Roma, nel 1955, grazie ad una dispensa di Papa Pio XII che autorizzò il matrimonio tra un protestante e una cattolica. Lady Maria Carmela si lasciò alle spalle la propria città e la propria famiglia (il padre, Bernardo Attolico di Adelfia, era stato ambasciatore in vari Paesi, tra cui la Santa Sede) per trasferirsi in una Londra ancora avvolta dai fumi dei camini, senza riscaldamenti centrali, dopo un viaggio di parecchie ore a bordo dei Dakota che facevano scalo nell’aeroporto militare di Northolt. «Fui accolta molto calorosamente dalla famiglia di mio marito – ricorda lady Hambleden – soprattutto da mia suocera, donna di ampie vedute, moderna e sensibile ai temi sociali. Però la città non si era del tutto risollevata dalla guerra. Venivano ancora distribuiti i tagliandi per le razioni, e noi che eravamo privilegiati avevamo l’opportunità di essere invitati presso alcune ambasciate, dove ci toglievamo il lusso... di una minestra calda. Si può dunque immaginare il livello d’indigenza della popolazione».
Una visione, questa che, unita al clima rigido dell’isola, alla mancanza del sole mediterraneo e dei gusti tipici del nostro Paese, deve aver scosso la giovane Maria Carmela che dimostrò fin da subito uno spiccato interesse per le categorie più sfavorite, in particolare per i bambini, vittime delle guerre, della povertà e delle violenze. Fu la suocera ad introdurla presso l’ente inglese più importante per la salvaguardia dei piccoli, la NSPCC (Società nazionale per la prevenzione della crudeltà verso i bambini), e dal 1962 lady Hambleden, lei stessa madre di cinque figli, ne divenne non solo una benefattrice ma anche un’attivissima volontaria. «Oggi – aggiunge – si pensa che i bambini siano più maltrattati di un tempo, in realtà questo fenomeno è sempre esistito, anche se è peggiorato, paradossalmente, con il miglioramento economico e sociale del nostro mondo».
Conscia dei grandi pericoli a cui è sottoposta l’infanzia, ha accettato con slancio la proposta di associarsi ad un’altro ente, la Childline, omologo inglese del Telefono Azzurro italiano, nato nel 1986. «Con la mia attività e la vicinanza al mondo infantile – continua – mi sono resa conto che i bambini sono sempre più isolati e abbandonati a se stessi. Spesso sono figli unici, i genitori lavorano, e la compagnia dei loro pomeriggi si riduce alla televisione. In questo Paese, inoltre, molte famiglie non possono appoggiarsi ai propri parenti, avendo scelto di spostarsi per motivi di lavoro, e quindi la solitudine è uno dei problemi maggiori anche se non il peggiore. Le telefonate che arrivano all’associazione sono migliaia e spesso sono di una gravità allarmante». Lady Hambleden, nonna di molti nipoti, ogni estate apre le porte della sua proprietà ad un nugolo di bambini che possono approfittare della sua ospitalità per svagarsi e trovare un po’ di serenità a contatto con la natura. «Ma il lavoro da fare è tanto – ci confessa –. Inoltre, mancano sempre i fondi ed è per questo che da sei anni organizziamo il “Ballo italiano”: una serata esclusiva per gli italiani che donano copiosamente per aiutarci economicamente».
Quest’anno sono state raccolte 122 mila sterline (circa 180 mila euro), grazie anche alle donazioni di importanti ditte italiane per la lotteria ricca di premi. Nonostante i suoi 75 anni portati benissimo, Lady Hambleden non demorde. Con l’eleganza di un’aristocratica, la nobiltà d’animo e la semplicità del suo carattere, Maria Carmela, che, nonostante una vita divisa tra Italia e Londra, non ha mai smesso di sentirsi italiana, concilia gli appuntamenti mondani (tra cui l’amicizia con la famiglia Reale, regina Elisabetta II compresa), con la sua vocazione ad aiutare i bambini, «il nostro patrimonio del futuro».

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017