Cipro. Una perla del Mediterraneo
Per i greci era l’isola di Afrodite, per i romani la terra di Venere che produceva un ottimo vino aromatico, per i crociati fu approdo sicuro, per i veneziani era una delle perle della Serenissima Repubblica. Oggi Cipro è membro della Comunità europea e mantiene intatto il suo fascino nel Mediterraneo, accogliendo una laboriosa comunità italiana che si affida alle cure di Beatrice Vecchioni, capo della sezione consolare dell’Ambasciata.
«La nostra comunità – spiega la dottoressa Vecchioni – è ben integrata nella società locale e nell’isola rimane forte l’impronta veneziana. Negli ottant’anni di dominazione della Serenissima Repubblica si sono diffuse molte abitudini italiane che oggi ancora ci uniscono a quest’isola. Tra i suoi monumenti storici più importanti segnalo proprio le “mura veneziane” e nel linguaggio greco-cipriota vi sono ancora termini italiani».
Nata a Roma, Beatrice Vecchioni ha i «geni» della diplomazia nel sangue, avendoli respirati in famiglia fin da bambina e avendo viaggiato da un capo e l’altro del mondo. «Con mio padre in carriera diplomatica, ho iniziato a viaggiare fin da piccola: Bruxelles, Strasburgo, Madrid, Nizza, L’Avana sono state tante tappe della mia vita e mi hanno permesso di conoscere culture e frontiere, vivere nuove esperienze e trovare nuovi amici. Il lavoro di mio padre mi affascinava e dopo la laurea il richiamo per la carriera diplomatica è stato fortissimo».
Nominata capo della sezione consolare dell’Ambasciata, la giovane funzionaria italiana segue in prima persona l’assistenza degli italiani sull’isola, siano essi turisti o residenti e combatte in prima linea per dare più incisività all’azione culturale del ministero degli Esteri. «La mia prima esperienza lavorativa è stata proprio in quella che ora è la Direzione generale per la promozione del Sistema Paese, nella quale si stabiliscono le linee guida della politica di promozione della lingua e della cultura italiana come parte integrante e di fondamentale importanza della nostra politica estera. La cultura rappresenta un elemento essenziale della nostra identità nel mondo ed è un patrimonio materiale e immateriale cui attingere per affrontare le sfide future: lingua italiana e ricerca scientifica rappresentano il passato, il presente e il futuro della nostra eccellenza e come donna cosmopolita spero di poter trasmettere i nostri valori e tradizioni ai figli e ai nipoti, anche se con il mio lavoro il tempo a disposizione è molto poco!». Orgogliosa della sua italianità, la responsabile della sezione consolare dell’Ambasciata italiana a Cipro, non dimentica di mantenere vive le proprie tradizioni familiari e non rinuncia mai a un buon piatto di spaghetti al pomodoro.
Racconta: «Ovviamente i riferimenti all’Italia sono ovunque nella mia abitazione: dal design delle poltrone ai mobili artigianali antichi, dalle poesie di D’Annunzio alle antiche carte della mia regione d’origine, dai classici del cinema italiano all’amore per il vino e l’olio italiani. E mi diverto a far conoscere le nostre tradizioni ai colleghi e amici stranieri, quando capita l’occasione. Credo comunque che il miglior modo per valorizzare l’identità italiana consista nella promozione culturale. Per tale motivo mi impegno molto nell’organizzazione di manifestazioni culturali come concerti, mostre, proiezioni di film, spettacoli teatrali o di danza. Mi viene in mente una frase di John F. Kennedy: “Non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per il tuo Paese”. In questo periodo di grave crisi economica e sociale – continua – penso sia essenziale lavorare tutti insieme per fare sistema, per diffondere la lingua e la cultura italiana e spingere tutti gli enti, i comitati e le associazioni che perseguono il medesimo obiettivo a una maggiore collaborazione. Lavorare tutti insieme per far emergere la straordinaria identità italiana».