Col pensiero a Venezia

Una bautta stile Settecento veneziano o una pomposa maschera piumata creano già da soleun personaggio, senza il bisogno di acquistare abiti confezionati, di certo più costosie meno originali.
14 Febbraio 1998 | di

Anticamente la settimana grassa segnava la fine dei lavori invernali nei campi e l'inizio di una stagione più generosa e fertile, che veniva festeggiata con cortei mascherati, balli e battaglie di fiori. La festa è giunta fino a noi, e in questo periodo da Venezia a Ivrea, da Viareggio ad Acireale vengono organizzate sfilate di carri allegorici, men-tre gruppi di personaggi in costume per un giorno folleggiano e animano le città .

A Venezia nel 1700 la bautta, tipica maschera lagunare che copre solo la parte superiore del volto, diventò accessorio di moda indossato in diverse occasioni, anche al di fuori del carnevale. Ci ispireremo a quei modelli, per creare anche noi qualche esemplare fantasioso.

La bautta

Dopo aver acquistato una semplice bautta in cartoleria, adornatela con una grande applicazione a raggiera. Da un cartoncino tagliate una sagoma ovale. Seguendo l'esempio della foto, praticate con il cutter sull'ovale ritagliato una serie di fori circolari disposti a semicerchio. Per creare una serie di raggi, ritagliate dal cartoncino anche alcuni triangoli di diverse misure: la base è sempre di centimetri 2,5, ma il raggio più grande ha un'altezza di centimetri 21, due hanno un'altezza di centimetri 17 e altri due, invece, di centimetri 13. Come illustrato nella foto 1, i triangoli, piegati a metà , vanno applicati a raggiera in corrispondenza della calotta della maschera. Per riprodurre la bombatura della fronte, incollate sul bordo superiore della maschera un cartoncino alto circa 3 dita. Fissate tutti i pezzi tra di loro usando del nastro adesivo.

Per compattare maschera e applicazione, usate la tecnica della cartapesta. Con le mani spezzate a piccoli pezzi e strisce alcuni fogli di carta di giornale. Immergeteli in un contenitore d'acqua per alcuni minuti. Ricoprite maschera e applicazione, come fossero un pezzo unico, con i ritagli bagnati, sovrapponendoli leggermente e badando a farli aderire bene. Pennellate tutta la superficie con abbondante colla vinilica. Lasciate asciugare, e ripetete l'operazione per altri due strati. Una volta asciutta, la maschera è molto solida (foto 2).

Date una mano di pittura acrilica bianca e, successivamente, dopo aver isolato il viso con una striscia continua di nastro adesivo, dipingete la parte restante con vernice dorata. Con un pennello fino, intinto di nero, sottolineate l'incavo degli occhi e segnate le sopracciglia. A questo punto la maschera può essere impreziosita con pizzi, passamanerie, paillette, vecchi orecchini, secondo la propria immaginazione (foto 3).

Maschera piumata

Questa maschera è di più semplice realizzazione ma non meno affascinante. Acquistata una maschera di base in cartoleria, questa volta intera, adornatela utilizzando quanti più elementi decorativi possibili: innanzitutto piume colorate, poi strass di diversa misura e colori, avanzi di tulle, lustrini.

Se ci fosse qualche difficoltà  nel reperire le piume colorate, si potrà  ovviare con un piccolo espediente: dopo aver acquistato un piumino per spolverare e aver staccato con cura i vari elementi, immergete le piume in un bagno di colore per tingere i tessuti (Deka Textilfarbe) e fatele asciugare. Spruzzate la superficie della maschera con una vernice metallizzata azzurra. Lasciatela a riposo per alcune ore, in un luogo ben arieggiato in modo da eliminare l'odore. Quindi, con il tulle preparate una ruche arricciata che andrà  a incorniciare il viso. Infine, incollate lustrini e piume colorate.

Materiali

Bautta e maschera di base, acquistabili in cartoleria; cartoncino; cutter; nastro adesivo; colla vinilica; carta di giornale (per la cartapesta); pennello fino; vari tipi di pittura specificati nel testo; elementi di decoro: passamaneria, paillettes, vecchi orecchini, lustrini, tulle, piume o piumino per la polvere.

 

L'appartamento nell'appartamento

In una palazzina degli anni Sessanta, da un appartamento di oltre 150 metri quadrati si è voluto ricavare una parte indipendente e autonoma. La sistemazione precedente comprendeva due stanze e un bagno cieco distribuite da un corridoio. L'obiettivo del progetto era quello di ottenere, in circa 45 metri quadrati, un piccolo appartamento costituito da ambienti separati, senza tuttavia riproporre la solita organizzazione per stanze chiuse. La soluzione adottata è stata quella di ritagliare all'interno di uno spazio più grande, che costituisce la zona giorno, una serie di volumi più piccoli, che ospitano rispettivamente la stanza da letto, il cucinino e il bagno.

Una linea diagonale costituisce il punto d'imposta di questi tre volumi, definiti non da pareti continue, ma da setti e dislivelli che, più che chiudere in maniera definitiva, suggeriscono e accennano a un limite o a uno spazio.

Così è per la stanza da letto che, chiusa verso la zona d'ingresso da una parete traslucida, si apre completamente verso la parte giorno da cui è separata solo da una piccola differenza di quota e da una sorta di trabeazione che individua il volume. In questo modo, eliminato il limite fisico rappresentato dalle pareti, la luce si diffonde liberamente in tutti gli ambienti, filtrata e graduata in forma impercettibile.

Materiali e colori

Finiture e materiali dai colori neutri sono stati scelti per il pavimento e le pareti. Colore vivace, invece, per l'articolata parete diagonale, dove rientri e sporgenze creano giochi di luce e ombra, che contribuiscono ad arricchire di effetti lo spazio. È stato usato il legno per rivestire la pedana della stanza da letto e la porta del bagno. Pochi gli elementi d'arredo ma scelti tra quelli che sono ormai i classici del design moderno e contemporaneo.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017