COMPAGNO DI VIAGGIO

01 Marzo 1997 | di

Gesù è con noi. La risurrezione, oltre a dare senso alla vita di Cristo, infonde gioia e speranza all'umanità .

Nel tempo liturgico che precede la Pasqua, la chiesa ripropone l'itinerario della vita, della morte e della risurrezione di Gesù Cristo. È un appuntamento che stimola la nostra riflessione sul difficile cammino che interessa il mondo di oggi e sulle speranze di risurrezione che si affacciano all'alba del terzo millennio.

Ci troviamo continuamente di fronte a fatti che sono la negazione della vita e della speranza; a situazioni che presentano un'umanità  martoriata, una povertà  lacerante, soprattutto a causa di un dilagante vuoto di valori spirituali e morali. Nei commenti dei mass media non avvertiamo inquietudine e indignazione per la gravità  di pensieri e atteggiamenti che vanno oltre i limiti imposti dalla intangibilità  della vita umana. Tra le questioni più dibattute, vale la pena soffermarsi sull'eutanasia legale, che per i credenti è un problema grave e inquietante.

In Australia, la liberalizzazione del suicidio assistito ha registrato le prime vittime a Darwin, capitale del Territorio del Nord. In Olanda, il parlamento ha depenalizzato la pratica della 'buona morte' fin dal 1994, chiedendo al medico solo il rispetto di alcune condizioni; in Danimarca la legge consente al malato di indicare un medico che si opponga all'accanimento terapeutico. Negli Stati Uniti d'America, dove 41 stati hanno già  approvato il cosiddetto 'testamento della buona morte', e nello stato dell'Oregon, dove l'eutanasia passiva è stata approvata da un referendum, il problema è demandato alla Corte suprema, che sta vagliando i ricorsi contro due sentenze, con cui le Corti d'appello di Manhattan e San Francisco avevano tolto, in due stati, il divieto al suicidio assistito.

Nella coscienza dei singoli individui e nella legislazione degli stati si vuole rimuovere il dolore dalla vita, convinti che la persona sia libera di scegliere anche la propria morte. Questo significa scavalcare ogni principio etico e la stessa 'difesa della vita'. Anche lo stato non può legiferare sulla scelta della morte da parte del malato: la scelta di vita o di morte, spetta solo a Dio. Una società  che agli ammalati gravi, agli anziani e ai disabili in difficoltà  offra solo la prospettiva del suicidio è una società  che accetta la cultura della morte.

Di fronte a questo grave problema e a tante situazioni che oggi interpellano la società  civile, il messaggio di Cristo risorto diventa di stringente attualità , contro il tarlo dell'indifferenza e del nichilismo, che sembra caratterizzare il nostro tempo, contro l'incapacità  di affrontare le prove del dolore e della morte. Gesù risorto si presenta come un 'compagno di viaggio', che ci interroga su problemi emergenti, per donare prospettive di luce e di speranza alla vita. Con lui, raggiungiamo la nostra Emmaus nell'ascolto della sua parola e nella riscoperta delle Scritture; con lui, rifioriscono la gioia e la speranza per la nostra vita e per quanti vivono in situazioni di emarginazione e di solitudine morale.

Pasqua ci annuncia dunque il trionfo della vita sulla morte; celebra il corpo trasfigurato del Risorto, il segno di una redenzione che si estende a tutto il creato. I riti della veglia pasquale esprimono visibilmente questa partecipazione dell'universo alla risurrezione di Cristo: l'acqua, il fuoco, il cero pasquale, l'olio vengono benedetti e resi segni sacramentali. Celebrando la risurrezione di Cristo, la chiesa celebra la rinnovazione del corpo e dello spirito di ogni uomo, e la rinascita del creato. Così anche l'umanità , con tutti i suoi limiti, è aiutata a superare ogni condizione di dolore, abbandono, peccato, nichilismo e indifferenza, e a rinnovare la propria speranza attraverso la risurrezione.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017