COMUNICAZIONE GLOBALE

Il «Messaggero» ha intervistato Mario Salis, un dinamico italofrancese protagonista della nuova rivoluzione multimediale che sta caratterizzando questo scorcio di secolo.
02 Ottobre 1996 | di

Mario Salis è nato a Roma nel 1956 ma risiede da quindici anni in Francia, dove dirige, dal 1992, il centro multimediale di Metz. Nel 1995, in occasione di un convegno sulle prospettive dell";informatica, organizzato dal ministero della Cultura francese, dalla regione Lorena e dalla città  di Metz, Salis ha presentato come frutto delle sue ricerche un «manifesto» che preannunciava le tappe della rivoluzione di sistemi e linguaggi della comunicazione tra popoli e cittadini di ogni continente. Il titolo del documento: Ars multimedia, che di mese in mese conferma la sua attualità , è legato al curriculum artistico e professionale di Salis: laureato in Musicologia e successivamente medaglia d";oro al conservatorio di Metz; compositore di musica da camera e per orchestra sinfonica; vincitore del Festival europeo della canzone italiana di Bruxelles nel 1989, 1994,1995.

Salis, quali sono le caratteristiche e le prospettive della «nuova comunicazione»?
«Il linguaggio della 'nuova comunicazione' è basato sull";interattività , ed è ars multimediale perché, comunicando, unifica prosa e poesia, musica e ogni espressione artistica, immagini fisse e animate, video e coreografie. È un legame tra arte e scienza già  intuito da grandi scrittori, poeti, artisti, musicisti e scienziati del Rinascimento italiano, ed è oggi offerto a quanti vogliono comunicare con un sistema multimediale. Il mondo della multimedialità  è in costante evoluzione, e sta preparando la comunicazione del XXI secolo. I sistemi interattivi permettono un dialogo tra utenti (via modem, via satellite, via Internet), una migliore trasmissione del sapere e un nuovo modo di fare televisione. Anche i prodotti si qualificano sempre di più: dalla realizzazione del Cd Rom, che può essere paragonata alla realizzazione di un film, al Cd-I (il Cd interattivo), alle realizzazioni di Cd Audio o di Cd Portfolio. Sono prodotti che necessitano di un autore, di un realizzatore, di uno o più designers, di un musicista. Le possibilità  incredibili offerte da questo orizzonte multimediale cominciano a essere sempre più tangibili, soprattutto negli Stati Uniti. In Europa i paesi più preparati e impegnati su questo fronte sono la Francia, la Germania e la Gran Bretagna».
In Italia si è consapevoli delle prospettive che la multimedialità  può offrire al mondo della comunicazione?
«Senza dubbio l";Italia è pronta a creare le sue 'autostrade dell";informazione', anche se dovrebbe esserci una maggiore sostegno da parte di istituzioni pubbliche e grandi imprese. In Italia, infatti, i sistemi dell";informazione stanno mutando; basti pensare che alcuni scrittori, come Umberto Eco, si stanno interessando da tempo ai nuovi supporti informatici, e realizzano Cd Rom. Ormai anche le normali videocassette Vhs risentono della concorrenza qualitativa dei Cd interattivi».
La «nuova comunicazione» quali benefici potrà  recare agli italiani residenti all";estero e ai loro discendenti?
«La qualità  e la tempestività  dell";informazione dovrebbero essere due punti di forza dell";immagine dell";Italia all";estero. Invece, i giornali e le televisioni, pur soddisfando un certo numero di esigenze primarie, non rispondono a una comunicazione moderna legata allo sviluppo sociale e culturale degli italiani residenti nel mondo. La cultura italiana si è sempre appropriata di nuove tecnologie per salvaguardare la sua integrità , le sue caratteristiche e la sua originalità . Perché, allora, i grandi editori italiani non si servono di sistemi interattivi multilingue per diffondere a un pubblico più vasto il patrimonio letterario e artistico di cui sono in possesso? Uno degli aspetti e dei presupposti fondamentali perché la cultura e l";informazione italiane siano presenti in Europa e nel mondo, è la loro capacità  di sapersi integrare in qualsiasi tessuto sociale e linguistico, con sistemi semplici, efficaci e moderni. Io ritengo prioritaria, soprattutto per gli italiani residenti all";estero e per i loro discendenti, una banca dati che risponda alla loro domanda culturale, sociale, artistica e scientifica».
In questo senso, a quali esigenze può rispondere Internet?
«Per esempio, può permettere a ogni ambasciata, a ogni consolato, a ogni associazione italiana o al semplice cittadino di avere un legame più stretto con la vita del paese d";origine. È un servizio a sfondo culturale, ma con informazioni sociali e amministrative concernenti le attività  e le istanze degli italiani all";estero, che dovrebbe essere affidato a organismi esperti nel settore. Possiamo paragonare questo sevizio a un 'museo numerico', in grado di soddisfare le curiosità  di tutti gli ammiratori della cultura e della lingua italiana. Un museo che si può 'visitare' da ogni parte del globo, avendo come punto di riferimento l";arte e la cultura italiana. I connazionali all";estero hanno bisogno di un contatto in tempo reale con tutte le realtà  della terra d";origine, evitando il rischio dell";isolamento».

Oggi esiste il pericolo di enfatizzare l";informatica e di essere coinvolti dalla frenesia della notizia in tempo reale...
«È vero. Internet offre a chiunque, e spesso in modo caotico, una visione globale del mondo. Sarebbe interessante sviluppare dei criteri di ricerca appropriati per la cultura italiana, facilitando l";accesso all";informazione. La grande sfida del XXI secolo consisterà  nella capacità  di salvaguardare la propria cultura e la propria identità  in un sistema complesso e multiforme. Per questo bisognerà  favorire la trasmissione in tempo reale di avvenimenti, di luoghi e momenti culturali, di personaggi, dei contenuti dei più importanti quotidiani e mensili ecc. ... Tutto grazie a sistemi interattivi, come Internet, creando un vero dialogo tra gli italiani che vivono in un mondo sempre più piccolo».

La presenza in Francia di giovani legati culturalmente al paese d";origine dei padri, promuove l";idea di un";Europa più aperta alla ricchezza degli scambi interculturali ?
«Lo scambio interculturale tra giovani di diversi paesi non può che favorire lo sviluppo e la creazione di una coscienza europea a condizione che siano salvaguardate le rispettive identità  culturali, sociali ed economiche».

Crede che il processo d";integrazione dei giovani francesi d";origine italiana abbia provocato una sorta di assimilazione, tanto da far dimenticare ai figli la memoria e il significato dell";epopea migratoria dei padri?
«Io credo che gli italiani all";estero siano per natura molto abili a integrarsi nel tessuto sociale del paese che li ospita. Questa loro duttilità  e capacità  di adattarsi a ogni nuova situazione li caratterizza, permettendo loro di avere con il paese d";origine un rapporto totalmente integro e sincero. Il rispetto profondo per le sofferenze dei primi emigrati non può farci dimenticare che oggi viviamo in un mondo dove le distanze si riducono, le frontiere cadono e le culture si sovrappongono. I primi emigrati si devono considerare come dei veri pionieri della comunicazione moderna e non più degli eterni nostalgici legati a un passato totalmente distaccato dalla realtà Â».

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017