Conflenti, la perla della Sila

Festa al Calabria Club di Melbourne in onore della Madonna della Quercia. Partecipazione della Banda Bellini e delle donne in costumetradizionale.
19 Ottobre 2006 | di

MELBOURNE
Una delle feste più sentite dalla comunità calabrese di Melbourne è quella in onore di Maria Santissima della Quercia che si venera a Conflenti, in provincia di Catanzaro. È una festa vissuta, più che celebrata, poichè la partecipazione delle oltre mille persone tra conflentesi e corregionali, ha un carattere intensamente religioso e di forte tradizione.
Il santuario della Madonna della Quercia di Conflenti risale al XVI secolo ed è stato costruito dopo che la Madonna stessa, in varie apparizioni, espresse il desiderio che le venisse edificato un luogo di culto e di preghiera. Era il 7 giugno 1578 quando un giovane pastore di nome Lorenzo Folino «volse il suo sguardo verso un piccolo poggio, e vide in aria una maestosa Regina, circondata da un corteo di Angeli, che si fermò in cima ad un’annosa quercia… La Celeste Regina, sorridendo, lo chiamò vicino a sé e gli affidò il seguente messaggio: “Va’ figlio, dal sindaco e dal parroco, ad essi racconta ciò che hai veduto. Di’ loro che sono la Madre di Dio e che voglio che si costruisca una chiesa nel luogo che ti mostro». Nei mesi seguenti le apparizione sono state almeno otto, e a persone diverse: uomini, donne, giovinetti, ammalati, ecc. Dopo le prime resistenze da parte delle autorità religiose e civili, finalmente fu costruito il santuario che lungo i secoli subì trasformazioni, restauri e ampliamenti di vario genere. La devozione alla Madonna della Quercia – dal nome dell’albero su cui apparve Maria più volte, e della zona chiamata Querciolo – si è diffusa in tutta la regione, basandosi su quella tradizione di devozione mariana che in Calabria aveva radici antichissime nei monasteri della chiesa greca e bizantina. Viene naturale interrogarsi sul significato delle «apparizioni» che ispirano la costruzione di tanti santuari mariani. È il messaggio della presenza di Dio nella storia dell’uomo lungo i secoli. Nulla di strano, pittoresco o superstizioso per chi ha fede. L’effetto di grazia, di pace interiore, di generosità verso i più bisognosi, è una dimostrazione che nulla è «impossibile davanti a Dio». È, dunque, una vera benedizione che le comunità italiane d’Australia mantengano vive simili ricorrenze religiose come quella della Madonna di Montevergine, di Servigliano (Montemurro), di Viggiano, dell’Addolorata (Mirabella Eclano), di Pugliano, del Grumentino, di Polsi, di Grottaferrata, e di altre ancora.

Calabria, terra   d’emigrazione
Conflenti è posto ai piedi del Monte Reventino. È in una posizione invidiabile: a pochi chilometri dal mare e dalle pendici della Sila, facilmente raggiungibile dalle principali vie d’accesso della regione. Conta 1.680 abitanti. Erano 4.400 nel 1951, e ciò spiega come l’emigrazione abbia spopolato la cittadina negli anni dei grandi esodi: negli Stati Uniti, all’inizio del secolo, e negli anni Cinquanta verso il Canada, l’Australia, il Nord Italia, la Svizzera e la Germania. Il bacino demografico di Lamezia Terme (Nicastro, Bella, Sambiase, Decollatura, Platania, Martirano Lombardo, Motta Santa Lucia e Conflenti), è una piccola Calabria disseminata in ogni continente
Sul problema dell’emigrazione abbiamo anche raccolto il parere del sindaco di Conflenti, Francesco Esposito: «Il numero di coloro che hanno lasciato Conflenti in cerca di lavoro probabilmente è di circa 3 mila o 4 mila persone. Ma, fortunatamente, il ricordo del paese è sempre vivo nei conflentesi, e molti di loro ritornano per le vacanze, soprattutto in agosto, in concomitanza con la Festa della Madonna della Quercia. In estate, tra vacanzieri locali ed emigranti di ritorno momentaneo, la popolazione raggiunge punte di 5 mila abitanti. Negli ultimi anni, a causa della crisi economica che ha interessato l’Argentina, molti conterranei sono rientrati. Inoltre da paese di emigranti, Conflenti è divenuto un paese di immigrati: vi si sono stabilite famiglie provenienti dall’est europeo, come Romania e Bulgaria, e dal Kurdistan».
«La Festa della Madonna della Quercia – afferma il sindaco Esposito – riveste un ruolo importante nella vita di Conflenti e dei conflentesi. Per tutto l’anno varie iniziative ruotano attorno alla preparazione della festa. Rappresenta un momento d’aggregazione tra famiglie, e di rinascita spirituale, e viene vissuta con forte partecipazione e coinvolgimento emotivo».

Le pacchiane dell’abate da Fiore
Lo scenario del grande padiglione boccistico del Calabria Club è quello di una cattedrale dove i colori degli stendardi, il profumo dei fiori e i canti esprimono tutta le bellezza della liturgia. La presenza di due carabinieri in alta uniforme e di un gruppo di donne con il tradizionale costume da «pacchiane» possono sembrare simboli di un passato in cui la cerimonia religiosa era unica, solenne, alta, nobile, esaltante; un passato di tripudio glorioso nei confronti della Madre di Dio, la Madonna venerata nel santuario di Querciolo; un passato non inquinato da forme di divertimento da piazza. Qui a Melbourne la tradizione viene rispettata nella sua epocale interezza e suggestione.
È un particolare degno di nota la presenza delle «pacchiane». Il nome deriva da un tipico costume calabrese. Si pensa che possa essere stato ideato dall’abate Gioacchino da Fiore – predicatore e profeta ricordato da Dante nel XII canto del Paradiso – nell’alto Medioevo, lo stesso personaggio a cui si deve la fondazione della cittadina silana di San Giovanni in Fiore. Il costume da pacchiana è costituito da una gonna lunga che cade in morbide pieghe, da un corpetto in velluto arabesco con le maniche corte ma larghissime. Il caratteristico copricapo è in tela di lino ripiegata più volte, inamidata, che si allunga rigidamente fino alle spalle. La versione più moderna non prevede il copricapo. È singolare il fatto che a Conflenti e nei paesi limitrofi siano scomparse le «pacchiane». Forse solo in Australia continuano ad essere presenti durante le feste della comunità calabrese.
La statua della Madonna della Quercia che si venera a Melbourne è opera dell’artista italoaustraliano Giuseppe Giansiracusa. La festa è stata voluta con fermezza da Mario Palermo che ha dato l’avvio alle celebrazioni annuali nove anni fa, volendo in tal modo emulare le feste che vengono organizzate a Sydney e ad Adelaide. L’impegno di Palermo trova il supporto e la collaborazione di un Comitato formato da Antonietta Palermo, Luigi Rocca, Onorina Rocca, Tony Iera, Maria Iera, Franco Villella e Bruno Serratore.
Durante la cerimonia liturgica, la statua viene collocata su un piedistallo, a lato dell’altare, tra luci e fiori, protetta all’interno di una nicchia sfarzosamente addobbata con tendaggi azzurri. Commovente, in ogni momento della cerimonia, è il continuo appressarsi dei devoti ai piedi della statua per una preghiera, un bacio, un’offerta. La processione attorno al parco del Calabria Club, assume i toni di una dimostrazione pubblica di devozione mariana. La statua della Madonna viene portata a spalle mentre la Banda Vincenzo Bellini esegue musiche adatte alla ricorrenza. Sono presenti molte giovani mamme con i loro bambini. Una presenza che alimenta la speranza che la festa continuerà ad essere, anche qui a Melbourne, un momento di forte spiritualità.
Nel pomeriggio, dopo il pic-nic familiare, si assiste ad uno spettacolo di musica e di canti in un’atmosfera vivace. Vengono organizzati stand gastronomici e di prodotti tipici dell’artigianato di Conflenti, tra cui ceramiche, terrecotte, ricami, dolci, ecc.
È una giornata intensa e gioiosa per i conflentesi di Melbourne e dello Stato del Victoria, uniti in un abbraccio ideale con parenti, amici e paesani in patria, e in ogni nazione ove sono presenti per motivi di lavoro, professione o impegni umanitari.

 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017