DA EMIGRATI AD AMBASCIATORI

La conferenza permanente dei veneti nel mondo di Verona, ha riproposto la centralità del rapporto tra le istituzioni venete in patria e i corregionali all’estero, per favorire iniziative economiche, commerciali e culturali di reciproco vantaggio.
09 Settembre 1996 | di

«Sostegno a iniziative di carattere economico con un occhio di riguardo alle giovani generazioni e allo sviluppo dei loro rapporti con le aziende venete; creazione di protocolli e accordi con gli stati federali all";estero dove è più forte la presenza di veneti emigrati e di loro discendenti in grado di formalizzare e ufficializzare presso le istituzioni politiche ed economiche locali, progetti di promozione e di collegamento dell";economia regionale all";estero; intensificazione della formazione professionale dei giovani di origine veneta attraverso il coinvolgimento diretto dell";imprenditoria veneta, utilizzando tutte le più moderne tecnologie di comunicazione e di informazione».
Si possono sintetizzare così le iniziative che saranno assunte dalla regione Veneto alla luce di quanto è emerso nel corso della prima Conferenza permanente dei veneti nel mondo, tenutasi a metà  giugno a Verona su iniziativa dello stesso ente regionale. Presieduta dall";assessore ai flussi migratori Franco Bozzolin, l";assise veronese, una sorta di parlamentino, ha visto la partecipazione di ventuno membri di origine veneta, per nascita o residenza, (designati dalle associazioni operanti nel Veneto o all";estero), e di altri dieci membri di nomina regionale, provenienti da tutti i paesi del mondo dove esistono forme organizzate di rappresentanza degli emigrati veneti.

Alla conferenza di Verona hanno partecipato anche rappresentanti di enti provinciali e comunali, enti pubblici economici, culturali, sociali e sindacali. Relazioni e interventi hanno visto protagonisti, tra gli altri, anche il presidente della regione, Giancarlo Galan, il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Fabrizio Comencini, e il vescovo di Verona, monsignor Attilio Nicora .
«Per l";esordio di questa nuova conferenza "; ha detto l";assessore Bozzolin "; abbiamo scelto un tema molto stimolante: Veneti, da emigrati ad ambasciatori. Sono stati il loro lavoro, la fantasia, l";onestà , i valori e la produttività  a condurre i veneti all";estero, a ricoprire ruoli di prestigio nei paesi di emigrazione. In molte nazioni "; ha ricordato Bozzolin "; sono di origine veneta sindaci di grandi città , amministratori pubblici, imprenditori, docenti universitari e scienziati. Sono queste le persone che possono rappresentare il made in Veneto nel mondo».

Intervenendo all";assise veronese, e presentando il neonato Adrev: il nuovo archivio di documentazione e ricerca sull";emigrazione veneta, il professor Ulderico Bernardi, docente di Sociologia all";università  Cà  Foscari di Venezia, ha sostenuto «la necessità  di favorire scambi culturali, di garantire una formazione permanente di insegnanti e studenti, di rafforzare il ruolo e la presenza delle regioni tra i corregionali all";estero».
Ma cosa possono avere in comune i veneti nel mondo e quelli in patria? Oltre agli interessi legati alle comuni radici culturali, è sul piano economico che si giocano le nuove sfide. Il professor Gabriele Orcalli, docente di Economia dell";integrazione europea alla facoltà  di Scienze politiche dell";università  di Padova, ha fatto osservare che «la crescente tendenza all";integrazione e all";internazionalizzazione dell";economia, si è arricchita e qualificata di nuovi aspetti: la globalizzazione di imprese e mercati, di tecnologie e finanza. Quando si parla di tale realtà  non significa più riferirsi solamente alle imprese e all";export ma implica il coinvolgimento di tutto l";ambiente produttivo locale». Un nuovo impulso all";economia del Veneto, e non solo di quest";area, può venire dunque dalla valorizzazione di quel patrimonio di conoscenze ed esperienze maturato dai veneti che operano in Italia e all";estero.

La proposta dei gruppi di lavoro formatisi in seno alla conferenza permanente, di riesaminare la legge regionale n. 25 del 18 aprile 1995, ha incontrato la disponibilità  dell";assessore all";emigrazione Franco Bozzolin; una disponibilità  dimostrata, a nome del Consiglio regionale, anche dal suo vicepresidente Fabrizio Comencini. In particolare Bozzolin ha annunciato l";intenzione di promuovere la realizzazione di conferenze annuali, tematiche o d";area, da organizzare assieme alle associazioni venete. Sul piano politico la Conferenza di Verona ha sollecitato lo stato perché favorisca un coordinamento governo-regioni volto a regolamentare gli interventi in favore degli italiani nel mondo, e per garantire loro il diritto di voto.
Segnaliamo, infine, che l";Audiovideo Messaggero di sant";Antonio ha realizzato una videocassetta che condensa i temi e gli interventi sviluppati durante l";assise veronese.


L";altro veneto
PROTAGONISTI, NON COMPARSE

Secondo stime attendibili sarebbero circa 4.500.000 i cittadini di origine veneta, o loro discendenti, che risiedono all";estero. Si tratta in sostanza di un altro Veneto che esiste, vive, lavora e prospera pressoché in tutto il mondo. Il fenomeno che ha la sua genesi tra la fine dell";ottocento e i primi decenni di questo secolo, quando migliaia di veneti emigrarono all";estero in cerca di fortuna, ha assunto negli anni più recenti una precisa valenza socio-economica. Rilevante è pure la presenza associativa all";estero. I circoli veneti costituiti e operanti nel mondo sono oltre 360, sparsi in 19 paesi dei cinque continenti.

Dai partecipanti alla Conferenza di Verona, divisi in tre gruppi di lavoro, sono giunte idee concrete. Sul piano culturale sono stati proposti il sostegno di corsi di lingua e cultura italo-veneta, la costituzione di borse di studio per insegnanti, maestri artigiani, ecc.; la partecipazione a eventi culturali e commerciali che promuovano il made in Veneto; il potenziamento degli interscambi culturali, attraverso programmi di studio, di formazione universitaria, o viaggi organizzati.

Per quanto riguarda le questioni economiche, i veneti all";estero hanno chiesto alla Regione che si attivi per coinvolgere mondo produttivo e imprenditoriale, università , centri di formazione, camere di commercio, ecc., al fine di favorire e sviluppare partnerships commerciali e joint-ventures. Infine, per quanto attiene alla politica, oltre alla revisione della legge n. 25 del 1995, i veneti all";estero hanno chiesto alla regione di poter partecipare direttamente e attivamente alla vita degli organismi istituzionali del settore.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017