Da un ramo, un grande albero
NOVA PADUA, RIO GRANDE DO SUL
Quella di Nova Padua è una comunità rurale che, pur essendosi modernamente svilup- pata e pur utilizzando le più aggiornate tecnologie, ha mantenuto i valori base della famiglia, dell";onestà , della solidarietà , delle generosità verso il prossimo, della fede, dello spirito di sacrificio. Del Veneto ha saputo conservare il meglio delle tradizioni contadine, integrandosi ed evolvendosi con armonia nel contesto brasiliano, per cui è universalmente ammirata e rispettata. I Pan coprono tutto lo spettro delle professioni. Nova Padua è popolata per il 90% da Pan e consanguinei. I giovani, educati e istruiti, partecipano con entusiasmo alla vita comunitaria. Condividono con i genitori il lavoro quotidiano, anche nei campi, sebbene da adulti, diventino poi professionisti o uomini d";affari. Le donne "; attive, intelligenti e laboriose "; sono il vero fulcro della famiglia e della società . Qui tutti parlano il `talian: una sorta di dialetto veneto come quello con cui si esprimevano gli antenati giunti dall";Italia.
I preparativi
Alle 7 di mattina scendiamo nella sala parrocchiale (capacità 1.000 persone) e dico «scendiamo» perché la casa Pan è sopra la collina e sovrasta il paese, circondato da altrettante colline a forma di anfiteatro. Nell";ampio piazzale verde davanti alla chiesa e all";interno della sala, circa la metà degli abitanti di Nova Padua "; noto come il «piccolo paradiso italiano» "; sono già al lavoro per dare gli ultimi ritocchi all";organizzazione in vista del grande evento di domani: la prima riunione della famiglia Pan a 113 anni dall";arrivo nel Rio Grande do Sul di Antonio Pan e di sua sorella Maria Domenica! Il motto dell";adunata di famiglia è scritto in portoghese sotto le bandiere italiana e brasiliana: «Chi non conosce la propria storia, disconosce le proprie radici "; 113 anni di cammino».
La risposta della grande famiglia Pan brasiliana al primo incontro di omonimi e consanguinei è straordinaria: attraverso le donne Pan, la famiglia si è allargata ai Baggio, Pilati, Peccati, Bernardi, Pazzinato, Vailati, Sonda, Caon, Pegoraro, Munaro, Gelain, Andreeta, Cagnin, Rettore, Mazzoquin, Tafarel, Rossi, Slaviero, Menegat, Miozzo, Galioto, ecc.
Ovunque è un fervore d";opere. Ammirevole la cura dei giardini e dei fiori. Incredibile il livello di coordinamento, di ordine e pulizia. Moltissimi i giovani e i giovanissimi (dai 5 anni in su) che svolgono compiti prestabiliti lavorando in silenzio e con grande senso di responsabilità . I preparativi si protraggono fino a notte inoltrata.
Un giorno indimenticabile
Dormo profondamente quando all";improvviso vengo svegliato da un grande «bombardamento». Sono le 6 di mattina. Salto giù dal letto, vado in terrazza e da più punti della collina vedo partire grandi botti e fuochi d";artificio. È il segnale d";apertura dei festeggiamenti, il grande giorno è arrivato! Subito dopo, un gruppo di belle ragazze inizia ad assolvere, con competenza e velocità , le pratiche burocratiche di registrazione dei partecipanti (distribuzione questionari, assegnazione alloggi, e così via).
In due ore e mezza, ben 800 Pan arrivano dalle località più disparate: chi in aereo, chi in macchina o in autobus strapieni. Intere famiglie vi hanno partecipato, dai nonni ai nipotini, e non solo quelle di Nova Padua e dintorni, ma provenienti anche da Stati vicini come il Mato Grosso, Santa Catarina, Paranà¡, San Paolo, dalla città di Rio de Janeiro, oltre che dall";Argentina, dal Venezuela, Italia e`¦ dal Canada.
Più tardi si calcolerà che nel sud del Brasile (Paranà¡, Santa Catarina e soprattutto Rio Grande do Sul) vivono dai 4.500 ai 5.000 discendenti della famiglia di Angelo Pan (1833-1902): il capostipite del ramo brasiliano dei Pan che nel 1892 aveva raggiunto "; con la moglie Rosa Guidolin e i figli Francesco e Regina "; gli altri due figli, Antonio e Maria Domenica, emigrati due anni prima. Gli 800 arrivati non sono dunque che una piccola parte della tribù. Molti non hanno potuto venire perché, impegnati nel lavoro o troppo lontani, non si sono potuti organizzare in tempo. La maggioranza dei presenti discende da Antonio Pan (1868-1946) e Angela Pecatti, e dai loro 12 figli: Amalia, Rosa, Angelo, Joana, Giacomo, Erminia, Ricardo, José, Joachim, Maria, Ernesto e Modesto.
Alle 10 tutti in chiesa. Sei i sacerdoti celebranti: il parroco Ilario Piazza, originario di Valli del Pasubio, i padri Miguel Pan arrivato dal Venezuela, Mario Geremia da Curiti- ba, e Sergio Geremia dal Paraguay "; tutti e tre missionari scalabriniani, nati nel Rio Grande "; e anco- ra il francescano Antonio Pilati e padre Ireno Lusa, entrambi parte dell";estesa famiglia Pan di Nova Padua. La chiesa è piena di fiori, di gente e di gioia!
La funzione religiosa viene commentata dal parroco e dai sacerdoti concelebranti. All";omelia parlano padre Piazza e padre Miguel, l";uno ricordando la storia religiosa della comunità , la fondazione della chiesa di sant";Antonio e il contributo dato dai Pan; l";altro per esprimere sentimenti di ringraziamento a Dio, e di gioia per la realizzazione del primo grande incontro di tanti consanguinei. Il vangelo è portato all";altare dal sindaco di Nova Padua, Dorvalino Pan, e dalla sua famiglia. I bambini recano all";altare doni simbolici: pane, vino, uva, sementi, spighe di frumento, ecc., e gli adulti oggetti e immagini della tradizione: foto degli ascendenti, biglietti d";imbarco per l";America, ecc.
Prima della benedizione, leggo il messaggio arrivato dalla basilica del Santo di Padova, di padre Luciano Segafreddo. Un coro composto da tre fratelli appartenenti alla famiglia di Angela Pecatti accompagna l";intera cerimonia. Finita la messa e sempre all";interno della chiesa, i gruppi familiari vengono fotografati e presentati per favorire la reciproca conoscenza: moltissimi, infatti, s";incontrano per la prima volta.
Alle 13 tutti nella grande sala parrocchiale! Sul palcoscenico, i 22 membri della Banda di Santa Cecilia (fondata nel 1913) eseguono con grande maestria musiche e canti d";epoca. Alle 13.30 si dà avvio al pranzo alla cui organizzazione hanno lavorato 80 persone, tutti volontari.
Il sindaco di Nova Padua, Dorvalino Pan, rivolge il suo saluto a tutti i convenuti, ai lontani consanguinei arrivati dall";Italia (Alexandra, Blanka e Franz Pan del ramo di Bolzano), e al sottoscritto giunto dal Canada per rappresentare il ramo vicentino-vancouverita della famiglia. Io ricordo la mia precedente visita del 1975. Dorvalino ricorda la storia dell";emigrazione italiana nel sud del Brasile e pronuncia parole di riconoscenza per quanti hanno contribuito allo straordinario sviluppo della zona. Definisce l";evento odierno «un successo e uno spettacolo» realizzato sotto la spinta del comitato organizzatore composto, oltre che da lui stesso, da Idalino, Helio, Leonilo, Ivo, Isanor, Alcides, Hilario, Flavia, Leondina e Odacir.
Più tardi viene presentato il libro Ecco la storia della famiglia Pan amorevolmente curato da Leondina Pan Noel. Circolano foto degli antenati e immagini della «casa madre» della famiglia Pan a Belvedere di Tezze sul Brenta, al confine tra Campagnari e Laghi, da dove il ceppo di Angelo si staccò ben oltre un secolo fa. Tra tante emozioni, tanto calore e tanta allegria si fa sera... E si parla già del prossimo incontro: fra un paio d";anni al Barrio do Rio Azul.